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Vino, con la peronospora produzione giù fino al 70%, ma qualità non cambierà

In Toscana ci sono aziende agricole che hanno perso il 70% della produzione a causa della peronospora. Ma è anche importante sottolineare che la qualità del vino non sarà minimamente intaccata: resterà buono come sempre”.

Così il vicepresidente di Fedagripesca Toscana, Ritano Baragli, racconta le conseguenze in Toscana della malattia della vite che sta creando danni soprattutto nelle regioni del Centro-Sud.

“Questo fungo ha fatto danni a tante aziende toscane – spiega Baragli – . In molti vigneti i trattamenti non sono stati sufficientemente tempestivi, perché i mesi di maggio e i primi giorni di giugno sono stati molto piovosi: era difficile entrare nei vigneti e molti agricoltori sono andati in difficoltà nel contrasto alla peronospora. E pensare che prima di maggio l’uva era meravigliosa”.

“Il problema è la quantità, non la qualità: un conto è lavorare con 110mila quintali di uve, un conto è averne 40mila in meno – conclude Baragli -. E’ evidente che i problemi ci sono, anche da un punto di vista economico: a causa della peronospora i costi di gestione sono enormemente aumentati, da quelli relativi ai trattamenti al carburante”.

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