Presentato nel corso di una riunione tra il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida e i rappresentanti della filiera vitivinicola, un nuovo decreto relativo alla produzione di vini dealcolizzati, così come previsto dal regolamento (Ue) 2021/2117 che introduce la possibilità di effettuare la pratica enologica della dealcolizzazione per ridurre, parzialmente o totalmente, il tenore alcolico nei vini.
Il Masaf, raccogliendo le istanze del mondo associativo, ha lavorato per formulare un decreto che mira a fornire un quadro normativo chiaro e conforme alle disposizioni europee.
Chiara la volontà di consentire la produzione di vino dealcolizzato, adottando regole rigorose a tutela della filiera del vino, rispettose dell’ambiente e volte a garantire la qualità e l’autenticità del prodotto. Tale scelta mira a rispondere alle nuove esigenze mantenendo al contempo l’eccellenza e la tradizione del settore vitivinicolo italiano. Il ministero ha indirizzato il proprio lavoro per consentire alle aziende italiane di essere competitive con gli altri produttori europei già presenti sul mercato del dealcolizzato, senza diminuire le azioni di tutela nei confronti del comparto vitivinicolo di qualità ne nella promozione del suo valore culturale e di rappresentanza del made in Italy.
Tra i principali elementi del provvedimento:
– divieto di dealcolazione per i vini a Denominazione di origine protetta (Dop) e Indicazione geografica protetta (Igp), al fine di preservarne l’autenticità;
– il processo produttivo dovrà avvenire in strutture dedicate, fisicamente separate da quelle utilizzate per la produzione vitivinicola, con registri digitalizzati e licenze autorizzative;
– obbligatoria l’etichettatura del prodotto attraverso la dicitura “dealcolizzato” o “parzialmente dealcolizzato”.