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Amministrative: flop M5S, bene il centrodestra, Orlando trionfa a Palermo

elezioni_comunaliE’ la netta sconfitta dei Cinquestelle il dato più evidente fuoriuscito dalle urne della tornata amministrativa che ha coinvolto 1.004 comuni e un sempre più basso numero di elettori. Il movimento di Beppe Grillo accusa una forte battuta d’arresto un po’ in tutta Italia. Ad esclusione di Genova (18,1), Palermo e Trapani (16,2), Asti (15,3), Alessandria (12,3), i Cinquestelle nelle principali città ottengono percentuali sotto al 10 per cento, dal 9,6 di Lodi al 9,1 di Piacenza, dall’8,9 di Pistoia all’8,8 di La Spezia, dal 7,6 di Lucca e Monza al 7,2 di Oristano, dal 7 di Frosinone al 6,4 di Taranto, dal 6 di Catanzaro al 5,8 di Rieti, dal 5,6 di Cuneo e Gorizia al 5,4 di Como, dal 5,3 di Padova al 4,8 dell’Aquila fino al 3,6 di Belluno e al 3,2 di Parma. I pentastellati raggiungono il ballottaggio solo in otto centri su 140. Tra l’altro perdono anche il Comune di Mira, nel Veneziano, uno dei primi municipi conquistati nel 2012 con il sindaco Alvise Maniero.

Tra i dati in controtendenza c’è Carrara: qui al ballottaggio vanno il candidato a sindaco del Movimento Cinquestelle Francesco De Pasquale e quello della coalizione del centrosinistra Andrea Zanetti.

Se il movimento di Di Maio piange, il centrodestra ride. L’asse FI-Lega piazza il proprio candidato al ballottaggio in tutte le principali città, spesso il più votato in centri amministrati dal centrosinistra. L’esempio più eclatante è la “rossa” Genova, sempre amministrata dalla sinistra, dove il leghista Bucci ha ottenuto un clamoroso 38,8 contro Crivello del centrosinistra al 33,4. Il centrodestra è in vantaggio anche in altri capoluoghi che vengono da giunte di centrosinistra: ad esempio ad Asti, dove Rasero è al 47,5 contro Motta del centrosinistra al 15,3 (al ballottaggio per pochissimi voti sul candidato dei Cinquestelle), a Piacenza (Barbieri del centrodestra al 34,8 e Rizzi del centrosinistra al 28,2), a Rieti (Cicchetti al 47,3 contro il 41,8 ottenuto dal sindaco uscente Petrangeli del centrosinistra), a La Spezia (Peracchini del centrodestra al 32,6 contro Manfredini del centrosinistra al 25,1), a Como (Landriscina del centrodestra al 34,7 contro Traglio del centrosinistra al 26,9), ad Oristano (Lutzu in testa rispetto a Obinu).

A Verona sfida tutta interna al centrodestra tra Federico Sboarina (centrodestra), che supera il 29 per cento, e la compagna di Flavio Tosi, Patrizia Bisinella (Fare+civiche).

A proposito di destra, un dato emblematico: a Lucca, Casapound è quasi all’8 per cento e a Todi al 5 per cento.

Va detto, però, che i giochi definitivi sono tutti da fare. Al ballottaggio si va in quasi tutti i 21 capoluoghi di provincia e 4 capoluoghi di regione al voto: la gran parte dei sindaci delle grandi città saranno eletti il prossimo 25 giugno. Unica importante eccezione è Cuneo, dove il sindaco uscente di centrosinistra, Borgna, trova una riconferma con il 60,4 per cento dei consensi.

Importante anche l’affermazione personale del sindaco uscente di Parma, Pizzarotti, che presentandosi con liste civiche conquista oltre un terzo dell’elettorato. Mentre a Palermo Leoluca Orlando viene confermato sindaco per la sesta volta.

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