
Sono quattro i settori professionali che hanno registrato un’elevata crescita della domanda di lavoro a seguito della comparsa della pandemia: assistenza sanitaria, scienza ed innovazione, tecnologie dell’informazione, comunicazione digitale. A darne notizia è l’EURES, Servizi europei per l’impiego, una rete di cooperazione formata dai servizi pubblici per l’impiego, i sindacati e le organizzazioni dei datori di lavoro, con obiettivo di facilitare la libera circolazione dei lavoratori nello spazio economico europeo (i 28 paesi membri dell’Unione europea, Norvegia, Liechtenstein e Islanda) e in Svizzera.
La pandemia di Covid-19 è stata inaspettata e ha modificato il mercato del lavoro che ha dovuto adattarsi al nuovo contesto. Ha accelerato la digitalizzazione e il telelavoro, sottolineando la necessità di sviluppo e innovazione dell’assistenza sanitaria, della scienza e dell’innovazione, delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione digitale.
L’EURES ha illustrato brevemente i profili interessati per ognuna delle quattro aree professionali.
Assistenza sanitaria
Durante la pandemia, i paesi di tutta Europa e nel resto del mondo hanno fatto notevole affidamento sul settore sanitario durante la pandemia, del quale si prevede una crescita nei prossimi anni. Se da una parte è vero che ci sarà sempre richiesta per il settore sanitario, la pandemia ha messo in luce la sua importanza e ne ha modificato il panorama, creando nuovi impieghi e opportunità.
Una nuova attenzione su questo settore dopo la pandemia porterà investimenti sia per i le figure professionali esistenti sia per la creazione di nuove, tra cui dottori, farmacisti, specialisti del tracciamento delle infezioni, dirigenti di ospedali virtuali e specialisti in stampa 3D. Lo sviluppo di nuovi vaccini, strutture e sistemi automatizzati richiederà persone con nuove competenze.
Scienza e innovazione
La pandemia ha sollevato un gran numero di domande scientifiche alle quali il mondo ha avuto difficoltà a rispondere; ne è conseguita un’elevata richiesta di scienziati e ricercatori. La crisi ha inoltre attirato maggiore attenzione sulla scienza, sull’ambiente e sull’innovazione. Aumenta l’interesse per gli sviluppi scientifici, l’impatto del telelavoro sull’ambiente e la creazione di nuove soluzioni.
Dopo la pandemia saranno necessarie figure professionali qual scienziati biomedici, biologi, ingegneri chimici e analisti di dati per rispondere a queste domande e contribuire a sviluppare idee e soluzioni innovative per il futuro.
Tecnologie dell’informazione
La pandemia ha accelerato l’introduzione della realtà virtuale e dell’intelligenza artificiale nella vita quotidiana. Le riunioni, le lezioni e l’intrattenimento ormai sono organizzati su piattaforme digitali, pertanto la domanda di tecnologie e di persone che sanno come usarle è elevata e destinata a restare tale. In assenza di altre possibilità, molti eventi si sono svolti online durante la pandemia; questo formato ha funzionato bene e inoltre si è dimostrato efficace in termini di costi e tempo.
Le tecnologie dell’informazione continueranno a crescere rapidamente e sarà necessaria una nuova categoria di esperti, da sviluppatori di software, programmatori e tecnici a consulenti in materia di sicurezza e tecnologia informatica. Questo settore è ancora giovane e presenta un grande potenziale di crescita.
Comunicazione digitale
Il settore della comunicazione probabilmente crescerà e dovrà adattarsi con l’introduzione di nuovi strumenti digitali. La pandemia ha accelerato il ricorso a molti strumenti, generando una lacuna di competenze su come farli funzionare e utilizzarli. L’emergenza sanitaria da Covid-19 ha inoltre aumentato drasticamente il numero di telelavoratori, rendendo essenziale la comunicazione digitale.
Figure professionali quali consulenti in materia di comunicazione, pianificatori di eventi online, gestori di social e pianificatori di media saranno molto richiesti nel mondo nell’immediato futuro.
UNSIC – Unione Nazionale Sindacale Imprenditori e Coltivatori
