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Dal Mimit 15 milioni per Trieste: investimenti e occupazione al centro del piano di rilancio

Firmato dal ministero delle Imprese e del made in Italy congiuntamente ai ministeri del Lavoro, dell’Ambiente, delle Infrastrutture, alla Regione Friuli Venezia Giulia, al Comune di Trieste, all’Autorità di sistema portuale e Invitalia, un nuovo accordo di programma per l’area di crisi industriale complessa di Trieste, che a disposizione 15 milioni di euro per nuovi investimenti e occupazione. La misura rinnova gli impegni di riqualificazione industriale e occupazionale dell’area di crisi complessa di Trieste, inserendosi nel solco dell’accordo del 27 luglio 2017 che riguarda i territori dei comuni di Trieste, Muggia e San Dorligo della Valle.

L’intervento utilizza il regime di aiuto previsto dalla legge n. 181/1989 e dispone di una dotazione finanziaria di 15 milioni di euro dedicata al sostegno degli investimenti nell’area. L’obiettivo è rafforzare il tessuto produttivo locale, attrarre nuovi capitali e salvaguardare i livelli occupazionali, favorendo una crescita sostenibile e duratura.

La misura è rivolta a imprese, cooperative, consorzi e reti d’impresa costituite da un minimo di tre e un massimo di sei aziende. Questi soggetti potranno presentare domanda per accedere agli incentivi a partire dal 26 febbraio e fino al 23 aprile 2026.

Per essere ammissibili, i programmi di investimento devono riguardare unità produttive localizzate nell’area di crisi industriale complessa di Trieste. La misura punta a sostenere realtà imprenditoriali in grado di generare ricadute positive in termini di sviluppo industriale, innovazione e occupazione sul territorio.

I programmi agevolabili devono prevedere uno o più dei seguenti interventi: investimenti produttivi, investimenti per la tutela ambientale, progetti di ricerca e sviluppo sperimentale, formazione del personale, innovazione organizzativa o di processo. È inoltre richiesto un impegno su programmi occupazionali mirati al mantenimento o all’incremento degli addetti nell’unità produttiva interessata.

L’ammontare minimo delle spese ammissibili è fissato in 1 milione di euro, mentre per i singoli programmi presentati da reti d’impresa la soglia minima scende a 400 mila euro. Le agevolazioni saranno concesse sotto forma di contributo in conto impianti, eventuale contributo diretto alla spesa e finanziamento agevolato.

La gestione operativa della misura è affidata a Invitalia, che agirà per conto del ministero delle Imprese e del made in Italy. L’Agenzia nazionale svolgerà le attività di ricezione, valutazione e gestione dei programmi di investimento presentati dalle imprese interessate.

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