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Per due analisti americani, possibili sanzioni “immediate” dell’Ue all’Italia

Le sanzioni contro l’Italia potrebbero essere imposte prima del previsto. E’ quanto scrivono Jérémie Cohen-Setton e Álvaro Leandro del Peterson Institute for international economics di Washington.

“L’Italia potrebbe presto scoprire che il tempo sta per scadere se vuole sfuggire a una punizione rapida per aver violato le severe regole dell’Unione europea contro i disavanzi di bilancio eccessivi – scrivono i due analisti, ricordando che il rapporto debito/Pil del nostro Paese supera il 130 per cento, quindi ben al di sopra rispetto al limite del 60 per cento stabilito dall’Europa. “In passato l’Italia è stata risparmiata dalla procedura per i disavanzi eccessivi (Edp) dell’Unione europea perché ha promesso di migliorare il proprio equilibrio fiscale nel tempo. Ma con il nuovo piano di bilancio per invertire il risanamento di bilancio e attuare un’espansione fiscale dello 0,8 per cento del Pil, la presunzione di fare ciò che era necessario per rispettare i requisiti del braccio preventivo del patto di stabilità e crescita dell’Unione europea è svanita”.

Secondo i due analisti, piuttosto che dover attendere aprile 2019 per le eventuali sanzioni, ipotesi comunemente sostenuta (ad esempio dall’Economist), la Commissione potrebbe imporre una sanzione sotto forma di un deposito infruttifero fino allo 0,2 per cento del Pil.

Viene tirata in ballo anche la recente lettera della Commissione europea al governo italiano, azione che potrebbe presagire proprio una sanzione entro la fine del 2018 parallela alle previsioni d’autunno della stessa Commissione. Ciò sarebbe accompagnato da raccomandazioni su misure appropriate per il miglioramento delle finanze pubbliche e il rispetto delle norme dell’Unione europea.

I due analisti ricordano che una sanzione immediata “sarebbe senza precedenti” e potrebbe diventare realtà nel caso dell’ennesimo rifiuto da parte dell’Italia di modificare i suoi progetti di piani di bilancio, in base all’articolo 12 del regolamento 473/2013.

L’articolo originale di Cohen-Setton e Leandro è possibile leggerlo cliccando qui.

(Gia.Cas.)

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