Studio, lavoro e tanto talento. Sono gli elementi di base di Ida Scarlato, 23 anni, calabrese, giovanissima cantautrice che si sta ritagliando spazi sempre più rilevanti e importanti nel mondo musicale che conta.
Attualmente Ida studia canto jazz presso il Conservatorio di musica di Cosenza e accresce la sua formazione partecipando alle masterclass di rinomati artisti, quali Grazia Di Michele, Giuseppe Anastasi, Nicola Pisani e altri. Ha partecipato a diversi concorsi di canto, alcuni dei quali presieduti da Antonio Vandoni, Bungaro, Giò Di Tonno, Franco Fasano, classificandosi tra i primi posti.
Nonostante la giovane età, la cantautrice ha già pubblicato un romanzo, dal titolo “Un nuovo sintomo”, scritto quando non aveva nemmeno 18 anni. Nel
2017 ha interpretato la canzone “Sai che c’è”, di cui ne è autrice sia del testo sia della musica, contenuta all’interno del cd “Promesse”, nato da un’idea
della cantautrice Grazia Di Michele e pubblicato dalla Nar International.
Ora sta lavorando all’uscita del suo primo cd e “ogni giorno può essere quello giusto per scrivere una nuova canzone”.
Ha accettato di concedere una breve intervista al portale dell’Unsic, il sindacato dei datori di lavoro il cui presidente, Domenico Mamone, è un suo corregionale.
– Cominciamo proprio da qui, dalla Calabria. Che rapporto ha con la sua terra?
“Frequento il triennio di canto jazz presso il Conservatorio S. Giacomantonio di Cosenza, la mia città, che mi da’ la possibilità di vivere e condividere la musica senza riserva. Nei locali posso fare musica dal vivo, sui famosi Viale Parco e Viale Principe posso respirare all’aria aperta e fare footing. La mia quotidianità si distribuisce tra Rende e Cosenza, e vivo bene, per il clima del cielo ma anche per quello delle persone, che è molto caldo. Tutto sarebbe perfetto se ci fossero maggiore occupazione giovanile e persone interessate ad investire sulla musica emergente. Ma sudare un risultato ci fa assaporare ogni sfumatura del percorso che facciamo per raggiungerlo, ci fa andare fuori città (ahimè) e scoprire cosa esiste oltre noi, non ci fa accontentare”.
– Come nasce la sua passione per il canto?
“Ho sempre cantato, inizialmente in camera mia, per me stessa e con i mezzi che avevo a disposizione, la musica era riprodotta da un vecchio lettore cd, per comprendere meglio i testi delle canzoni, ne scrivevo a mano, su un foglio di carta, parola per parola (ad oggi sono più tecnologica). Scrivevo una canzone al giorno, per il mio compleanno, se litigavo con un’amica, per i miei genitori. In seconda media, all’età di 11 anni, finalmente qualcuno mi chiede di cantare: la professoressa di educazione musicale, la prima persona che mi ha dato la possibilità di esibirmi in pubblico, di poter dire in qualche modo ‘è questo che mi piace fare!’. È così che a 13 anni inizio le prime lezioni di canto presso un’accademia privata e fino ai 17 anni partecipo a numerosi concorsi canori della mia regione classificandomi ai primi tre posti. Gli stage e le Masterclass frequentate mi danno la possibilità di migliorare e allargare il mio mondo ed il mio modo musicale; tra gli incontri più importanti c’è quello con Grazia Di Michele che, nel 2017, inserisce il mio brano ‘Sai che c’è’ all’interno del cd Promesse”.
– Quali sono le sue influenze musicali?
“Sono legate per lo più al cantautorato di Luigi Tenco, Ivano Fossati, Fabio Concato, Lucio Dalla, al jazz di Bill Evans, Chet Baker e Miles Davis. Sono anche affascinata dai suoni più elettronici”.
– Queste sono settimane di febbrile lavoro…
“Da qualche mese sono in studio di registrazione, lavoro sulla realizzazione del mio primo cd che conterrà canzoni di cui sono autrice sia del testo sia della musica. Il lavoro da fare è tanto e non ho fretta. In occasione dell’open act al Teatro Golden di Roma, quando aprirò i concerti di Bungaro i prossimi 3 e 4 aprile nell’ambito dell’evento “A tu per tu con…”, canterò in anteprima due brani che saranno contenuti proprio nel cd”.
(Gia.Cas.)