“Nella vicenda Ilva di Taranto, le priorità assolute della Regione Puglia sono la tutela della salute, la tutela dell’ambiente e la salvaguardia dei livelli occupazionali”. E’ quanto ha detto il governatore pugliese Emiliano a Bruxelles, dove ha partecipato al workshop “L’Europa oltre il carbone, il futuro per Taranto”, nella sede del Parlamento europeo, evento curato dalla Regione Puglia e promosso dall’Europarlamentare Andrea Cozzolino. Il governatore ha presentato lo stesso documento (vedere link https://goo.gl/dgg4YJ ) consegnato al ministro Di Maio, nel quale si avanzano le proposte della Regione Puglia alla luce di tre scenari possibili che dipendono dalle scelte del nuovo governo.In particolare, in vigenza dei decreti AIA, è possibile proporre misure integrative, mitigazioni e compensazioni, nonché la decarbonizzazione in regime di utilizzo del gas come combustibile transitorio (cosiddetto “Scenario Zero +”). Lo scenario B è uno scenario intermedio che si realizzerebbe nell’ipotesi di abrogazione dei 13 Decreti legislativi emanati dai precedenti Governi. In tale prospettiva la Regione chiede di prevedere l’utilizzo di combustibili differenti dal carbone, e quindi l’introduzione della piena decarbonizzazione, consentendo un sostanziale revamping tecnologico ed impiantistico. Si garantirebbero così l’assetto produttivo ed un business plan industriale di tipo “quantitativo”, sempre al 50% del livello produttivo autorizzato, basato sull’utilizzo del gas (combustibile di transizione) e dell’idrogeno (fonte energetica non fossile), cosiddetti sistemi ibridi. Lo scenario C è stato formulato nell’ipotesi di riconversione integrale del ciclo di produzione dell’acciaio e per essere attuato presuppone tempi più lunghi e comunque non inferiori a cinque anni. Perché si realizzi è necessaria l’abrogazione dei 13 Decreti emanati e anche una modifica sostanziale dell’assetto produttivo con passaggio ai cosiddetti acciai di qualità, quali ad esempio acciai speciali, acciai intelligenti, nanotecnologie. In tal caso si avrebbe una produzione “green-oriented”, di tipo “qualitativo”, dove la qualità dell’acciaio consente di ridurre notevolmente i quantitativi prodotti, e l’eliminazione totale dell’attuale area a caldo, ovvero parchi minerari, cockerie, agglomerato, altoforni. Il tutto mantenendo un rapporto sostenibile costi/benefici e con un piano occupazionale che prevede il mantenimento dei livelli attuali interni e dell’indotto anche attraverso le attività di dismissione impianti e bonifiche ambientali. (Cosiddetto “Scenario Due”, Green Process and High Quality Steel).
IL WORKSHOP “L’EUROPA OLTRE IL CARBONE, IL FUTURO PER TARANTO”. Il workshop curato presso il Parlamento Europeo a Strasburgo dalla Regione Puglia e promosso dall’Europarlamentare Andrea Cozzolino, affiancato nella tavola rotonda dal collega PierNicola Pedicini del M5S insieme a Rosa D’Amato, Elisabetta Gardini dei Popolari oltre che dagli Europarlamentari Pugliesi di tutti gli schieramenti, e dal Direttore del Dipartimento Ambiente della Puglia Barbara Valenzano. Il filo logico della discussione sull’Europa oltre il carbone muove dalla disamina delle ragioni e dei costi reali (che includono anche quelli ambientali e sanitari esternalizzati sulla società) a cura delle massime autorità scientifiche internazionali Sir Andy Haines della Lancet Commission on Air Pollution and Public Health giunto a Bruxelles appositamente da Londra, a sole tre settimane dalla chiusura a Edimburgo dell’incontro mondiale degli scienziati di Lancet che si occupano di tutelare la salute umana e quella del pianeta. Barbara Valenzano, direttore regionale Dipartimento Ambiente, ha illustrato il processo di decarbonizzazione dell’Ilva di Taranto contenuto nella proposta della Regione Puglia, che ha l’obiettivo di ridurre da subito in maniera significativa l’impatto ambientale e sulla salute, salvaguardare i posti di lavoro non a breve, medio e lungo termine; fare di Taranto un centro di innovazione tecnologica per la produzione di un acciaio di sempre maggiore qualità e valore aggiunto a livello europeo; far rifiorire i settori economici di Taranto che hanno sofferto per le attività dell’acciaieria impostate su un modello produttivo ad alto impatto ambientale. Prisco Piscitelli, epidemiologo della Regione Puglia a Bruxelles, ha illustrato i dati sanitari alla base della questione Ilva a Taranto, tra diritto alla salute e diritto al lavoro insieme a Eduardo Missoni, tra i massimi esperto mondiale sul tema. Intervenuta anche la direttrice del Dipartimento Ambiente Salute dell’Organizzazione Mondiale della Sanità Maria Neira, che ha inviato un video messaggio da Ginevra. Punto centrale dell’incontro, il nodo delle soluzioni tecnologiche più innovative già disponibili a livello europeo, con l’intervento del direttore del Programma Carbone e Acciaio della Commissione Europea Domenico Rossetti, Eric Lacomte (DG Energia) e Paolo Argenta di Tenova, azienda leader nella produzione di acciaio con tecnologie a gas (in Messico e USA) e ad idrogeno (a Saltzgitter in Germania). Esperti e decisori italiani ed europei a confronto per disegnare un futuro prossimo senza carbone per l’Europa e quindi anche per Taranto. La Commissione europea è stata infatti incaricata di sviluppare una nuova strategia climatica che prevede l’abbandono del carbone in modo definitivo entro il 2050 al più tardi. Il calo dei costi delle energie rinnovabili e delle nuove tecnologie significa che ora esistono possibilità concrete per creare comunità veramente sostenibili. Già lo scorso febbraio è stato approvato il nuovo ETS, Emission Trade System basato proprio sulla decarbonizzazione e il sostegno alle innovazioni tecnologiche per raggiungere tale obiettivo.
UNSIC – Unione Nazionale Sindacale Imprenditori e Coltivatori
