Aumento dell’Iva per ora scongiurato, ma si tratta solo di un rinvio, una “patata bollente” che si ritroveranno i futuri governanti. L’aliquota al 10%, infatti, dovrebbe crescere di 1,5 punti da gennaio 2019 e poi di ulteriori 1,5 punti dal 2020. Quella del 22% dovrebbe aumentare di ben 2,2 punti dal 2019, poi di altri 0,7 punti dal 2020 e di un ulteriore 0,1 punti dal 2021. Insomma, il temporale è solo rinviato. Nel corso del 2019 dovrebbero aumentare anche le accise. Vediamo le altre principali novità della manovra, tenendo presente che le entrate saranno concentrate soprattutto con i pesanti tagli e con l’inasprimento dei controlli fiscali.
– DIVIDENDI PARTECIPAZIONI QUALIFICATE – Per i redditi di capitale percepiti a partire dal 10 gennaio 2018 e per i redditi diversi realizzati a decorrere dal primo gennaio 2019, nella manovra viene ampliata la “platea” di dividendi a cui si applica la ritenuta del 26% a titolo d’imposta. Non più soltanto sui dividendi corrisposti alle persone fisiche in relazione a partecipazioni non qualificate, ma anche per quelle “qualificate”, per gli utili derivati dagli strumenti finanziari simili alle azioni, per quelli derivanti dai contratti di associazione in partecipazione. L’anticipazione è fornita dall’agenzia Public Policy che ha preso visione della bozza della manovra. L’imposta sostitutiva pari al 26 per cento sui proventi lordi percepiti, prevista dal nuovo regime fiscale – si legge nella relazione tecnica – genera un maggior gettito pari a 1.319 milioni di euro a partire dal 2018.
– DIVIDENDI PARTECIPAZIONI CONTROLLATE – A decorrere dal periodo d’imposta 2017, ai fini del calcolo del risultato operativo lordo non si terrà più conto dei dividendi incassati relativi a partecipazioni detenute in società non residenti che risultino controllate ai sensi dell’articolo 2359, comma 1, n. 1), del codice civile.
– PRECOMPILATA PER AUTONOMI E SGRAVI PER E-FATTURA – Nella manovra, la fatturazione elettronica diventerà obbligatoria anche tra privati, dal 1 luglio 2018 per le cessioni di carburanti per motori e dal 2019 per tutti gli scambi tra privati. L’Agenzia delle Entrate metterà a disposizione anche degli autonomi con partita Iva una bozza di dichiarazione precompilata, sulla base delle e-fatture inviate. Inoltre coloro che a partire dal 1 gennaio 2017 tracceranno i propri pagamenti, avranno ridotti di due anni i termini di decadenza degli avvisi di accertamento. La riduzione si applicherà solo per i soggetti che garantiranno, nei modi stabiliti con dl del Mef, la tracciabilità dei pagamenti ricevuti ed effettuati relativi ad operazioni di ammontare superiore a euro 500.
– BONUS IRPEF: CRESCE IL “TETTO” – Novità sul fronte del bonus Irpef da 80 euro: il “tetto” dei 24mila euro raggiungerà la soglia dei 24.600 euro e quello dei 26mila euro arriverà a 26.600 euro. Questo per evitare che le tasse “mangino” il beneficio degli 80 euro.
– ASSUNZIONI UNDER 30 – Le aziende che assumono giovani under 30 avranno agevolazioni, così come quelle che assumono under 35 con contratti stabili. Il testo finale prevede uno sgravio del 50 per cento dei contributi con un tetto a 3mila euro per tre anni. Quota che scende a un solo anno per la trasformazione a tempo indeterminato di un contratto di apprendistato.
– CREDITO D’IMPOSTA PER FORMAZIONE 4.0 – Il credito d’imposta per le spese di formazione 4.0 è al 40%, ma solo per le spese relative al costo aziendale del personale dipendente per il periodo in cui viene occupato nelle attività di formazione 4.0. L’importo massimo riconoscibile ammonta a 300mila euro l’anno. Sono ammesse al beneficio tutte le imprese che effettuino spese in attività di formazione dal periodo di imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2017. Sono ammesse al beneficio, le attività di formazione svolte per acquisire o consolidare le conoscenze delle tecnologie previste dal Piano nazionale impresa 4.0. In particolare, vengono ammesse le spese per attività di formazione su big data e analisi dei dati, cloud e fog computing, cyber security, sistemi cyber-fisici, prototipazione rapida, sistemi di visualizzazione e realtà aumentata, robotica avanzata e collaborativa, interfaccia uomo macchina, manifattura additiva, internet delle cose e delle macchine e integrazione digitale dei processi aziendali. Per la misura sono stanziati 250 milioni di euro.
– IPER (AL 130%) E SUPERAMMORTAMENTO PER INDUSTRIA 4.0 – Confermato l’iperammortamento nella stessa misura del 2017, il 250%, mentre il super si abbassa al 130%. La norma, che riprende quanto previsto dalla legge di Stabilità, prevede l’ammortamento al 130% per i beni strumentali nuovi acquistati entro il primo gennaio del prossimo anno. L’incentivo è esteso al 30 giugno 2019 a condizione che entro il 31 dicembre 2018 il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20% del costo di acquisizione. La misura, il cosiddetto superammortamento, risulta cos tagliato rispetto all’anno in corso (ad oggi è riconosciuto al 140%). Confermata, invece, la misura dell’iperammortamento al 250% per l’acquisto di beni ad alto contenuto innovativo, rientranti cioè nel Piano Industria 4.0 (si tratta di beni strumentali il cui funzionamento è controllato da sistemi computerizzati o gestito tramite opportuni sensori e azionamenti). Anche in questo caso il beneficio è riconosciuto per acquisti effettuati entro il 31 dicembre 2018, ovvero entro il 31 dicembre 2019, a condizione che entro la data del 31 dicembre 2018 il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20 per cento del costo di acquisizione.
– 13 MILIONI PER SPESE ENTI PRIVATI GESTORI ATTIVITA’ FORMATIVE – Gli oneri derivanti dall’attuazione della legge sulla copertura delle spese generali di amministrazione degli enti privati gestori di attività formative è quantificato nel 2018 a 13 milioni di euro. A questi si provvede con le risorse del Fondo sociale per l’occupazione e la formazione.
– CEDOLARE SECCA 10% AFFITTI PROROGATA PER 2 ANNI – Viene prorogata la cedolare secca del 10% per quanto riguarda il solo canone concordato. Non riguarda uffici e negozi.
– DETRAZIONI PER ABBONAMENTI BUS – Si potranno detrarre, fino a 250 euro, le spese sostenute per l’acquisto degli abbonamenti ai servizi di trasporto pubblico locale, regionale e interregionale. Viene inoltre introdotta un’agevolazione fiscale per le somme erogate o rimborsate dal datore di lavoro, o da lui stesso rimborsate, volontariamente o per accordo-contratto, per l’acquisto degli abbonamenti ai trasporti. Queste somme non concorreranno a formare il reddito.
– BONUS – Confermati il bonus energia, quello Irpef su ristrutturazioni, il bonus verde e l’acquisto di mobili fino a 10mila euro.
– BONUS ASSICURAZIONE CASA CONTRO CALAMITA’ – Detrazione fiscale del 19% sulle assicurazioni sulla casa contro le calamità naturali. Esenzione dall’imposta sulle assicurazioni per i premi relativi alle polizze contro il rischio di eventi calamitosi aventi come oggetto gli immobili ad uso abitativo. Per l’Ania sono circa 400mila le assicurazioni contro i rischi calamitosi. Dalla norma, ipotizza la relazione tecnica, è atteso un incremento annuo di queste polizze pari al 20% (vale a dire di circa 80.000 unità abitative annue), rispetto al numero di polizze sottoscritte ad oggi, stabilizzandosi dopo il quinto anno di applicazione.
– TERREMOTI: FONDI A L’AQUILA E ISCHIA, STOP IMU EMILIA – Ulteriori risorse per i territori colpiti dai terremoti degli ultimi anni. La manovra stanzia 10 milioni a L’Aquila e altri 2 per gli altri Comuni del cratere. C’è la proroga delle agevolazioni per le zone franche urbane per i territori dell’Emilia-Romagna colpiti dal terremoto nel 2012. A questa misura sono destinati 1,5 milioni per il 2018-19. Sempre per l’Emilia-Romagna arriva la proroga, per tutto il 2018, dell’esenzione Imu sugli immobili inagibili. A copertura della misura sono destinati 20 milioni di euro. E ancora per l’Emilia, c’è la proroga al 2019 degli oneri derivanti dal pagamento dei mutui concessi ai Comuni da Cassa depositi e prestiti, al netto di sanzioni e interessi. Gli oneri derivanti dalla misura sono quantificati in 3,6 milioni di euro per il 2018 e in 2,9 milioni per il 2019. Sempre per l’Emilia, viene alzato il limite massimo della spesa complessiva a 350 milioni di euro (oggi è 200) cui possono essere autorizzati i commissari a stipulare mutui per finanziare la ricostruzione. Proroga anche per i territori del Centro Italia colpiti dal sisma dello scorso anno. La manovra, infatti, stabilisce l#ulteriore differimento, all’anno immediatamente successivo alla data di scadenza del periodo di ammortamento, del pagamento delle rate in scadenza nell’esercizio 2018 dei mutui concessi ai Comuni colpiti. L’onere derivante dal differimento delle rate è di 4,3 milioni di euro per ciascuno degli anni 2018 e 2019, di cui 3,2 milioni di euro relativi alla quota capitale e 1,1 milioni di euro di quota interessi. Infine Ischia. La legge di Bilancio istituisce un fondo per la ricostruzione dei Comuni di Casamicciola Terme e Lacco Ameno. Il Fondo ammonta a 10 milioni per il 2018 e 20 per ciascuno degli anni 2019 e 2020.
– TAGLIO DI 1,6 MILIARDI IN 4 ANNI A FONDO TAGLIA TASSE – Il Fondo per la riduzione della pressione fiscale, il cosiddetto Fondo taglia tasse, viene ridotto di 377,87 milioni di euro nel 2018 e nel 2019, di 507,87 milioni di euro nel 2020 e di 376,51 milioni dal 2021. Per un totale di 1,6 miliardi di euro in quattro anni. Lo prevede la versione definitiva della manovra finanziaria 2018, bollinata, di cui l’agenzia Public Policy ha preso visione.
– INFORNATA DI ASSUNZIONI – Sarà il periodo elettorale, ma lo sblocco di assunzioni – considerati anche i tempi magri – sono rilevanti. L’Agenzia delle Entrate, ad esempio, potrà “espletare procedure concorsuali per l’assunzione di nuovi funzionari di terza area funzionale, fascia retributiva F1, nel limite di un contingente corrispondente a una spesa non superiore a 1,2 milioni di euro per l’anno 2018, a 6,2 milioni di euro per l’anno 2019, a 11,2 milioni di euro per l’anno 2020 e a 15 milioni di euro a decorrere dall’anno 2021”. Le assunzioni, secondo i promotori, dovranno servire per implementare il lavoro dell’Agenzia che dovrà, nei prossimi quattro anni, smaltire e lavorare le istanze delle procedure amichevoli internazionali (Mutual Agreement Procedures – Map). La copertura della misura, conteggiata in 17,35 milioni di euro in quattro anni, viene assicurata dal Fondo per la compensazione degli effetti finanziari non previsti a legislazione vigente.
Prevista anche l’assunzione di 50 magistrati per smaltire i processi civili in materia tributaria presso la Corte di Cassazione. Verranno retribuiti con mille euro al mese per undici mensilità l’anno, che non costituiranno reddito. I magistrati in questione, si legge nel testo, al momento della presentazione della domanda, non dovranno aver compiuto i 73 anni di età. Non potrà essere nominato chi, nei 3 anni precedenti, abbia ricoperto il ruolo di parlamentare (anche estero), membro del Governo, sindaco, assessore, consigliere, dirigente di partito. Per l’attuazione della norma vengono stanziati 400mila euro nel 2018, 550mila euro nel 2019 e 2020 e 150mila euro nel 2021.
Per le attività in materia di sicurezza stradale viene inoltre prevista l’assunzione di cento unità di personale da inquadrate nel livello iniziale della Terza area, nel triennio 2018-2020, presso il Dipartimento per i trasporti terrestri. Le assunzioni saranno 40 nel 2018, 30 nel 2019, 30 nel 2020 e avverranno tramite concorso pubblico. Per attuare tali assunzioni, si legge nel testo, viene rimodulata la dotazione organica del ministero delle Infrastrutture (Mit) garantendo la neutralità finanziaria.
Viene prorogato fino al 31 dicembre 2019, limitatamente ai servizi di vigilanza di siti e obiettivi sensibili, l’impiego di un contingente pari a 7.050 unità di personale delle Forze armate. Per l’attuazione della misura vengono stanziati 123 milioni di euro ciascuno degli anni 2018 e 2019. Totale: 246 milioni di euro.
– 3 MILIONI PER PRESIDENZA ITALIA OSCE – La manovra stanzierà per il 2018, 3 milioni di euro per far fronte agli impegni derivanti dalla presidenza italiana dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (Osce).
– NIENTE CARTOLARIZZAZIONI E NOVITA’ PIGNORAMENTI – Saltano dal testo definitivo della manovra, nel pacchetto per velocizzare lo smaltimento degli Npl, le novità in materia di cartolarizzazione dei crediti, del pignoramento presso terzi (per cui si prevedeva il pignoramento del saldo del conto), e sulla stabile organizzazione. Anche questo lo si legge nella versione definitiva della legge di Bilancio 2018, bollinata, di cui Public Policy ha preso visione. Le misure in questione erano presenti in diverse bozze circolate in precedenza, come anticipato, ma non sono rimaste nella versione definitiva del testo della manovra. Nel capo III della manovra, denominato “Finanza per la crescita” rimangono invece le disposizioni sui Pir, ovvero i Piani individuali di risparmio, introdotti dalla legge di Bilancio 2017, che vengono estesi anche alle società immobiliari. Viene confermata anche la norma per cui le società di intermediazione mobiliare, già dal periodo di imposta 2017, verranno esentate dall’applicazione dell’addizionale Ires. Rimangono poi le misure sull’imposta di registro, sul credito d’imposta per le spese di consulenze relative alla quotazione delle Pmi e la limitazione dei motivi di opposizione al decreto ingiuntivo.
– DAL 2018, 100 MILIONI L’ANNO A FONDO FAMIGLIA – Cento milioni di euro l’anno dal 2018 per un Fondo da destinare ad interventi per le politiche della famiglia, istituito al Mef.
– SPORT: PIOGGIA DI FINANZIAMENTI – Ecco in manovra il Fondo unico a sostegno del potenziamento del movimento sportivo italiano. La dotazione è di 12 milioni per il 2018, di 7 milioni per il 2019, di 8,2 milioni per il 2020 e 10,5 dal 2021. Il Fondo dovrebbe servire a: incentivare l’avviamento all’esercizio della pratica sportiva delle persone disabili mediante l’uso di ausili per lo sport; sostenere la realizzazione di eventi calcistici di rilevanza internazionale; sostenere la realizzazione di altri eventi sportivi di rilevanza internazionale; sostenere la maternità delle atlete non professioniste; garantire il diritto all’esercizio della pratica sportiva quale insopprimibile forma di svolgimento della personalità del minore, anche attraverso la realizzazione di campagne di sensibilizzazione.
Soldi anche all’Agenzia mondiale antidoping (Wada). Ammonta a 1,2 milioni per il 2018 e 850mila euro dal 2019 il contributo italiano al Wada.
Cambiamenti in vista per i diritti televisivi. La metà dei diritti tv del campionato di serie A di calcio sarà divisa in parti uguali a tutti i partecipanti. La norma – anticipata nelle scorse settimane dall’agenzia Public Policy – ripartisce i diritti del campionato di serie A modificando i criteri della legge Melandri del 2008. La bozza stabilisce che il 50% sia ripartito in parti uguali tra tutte le squadre partecipanti al campionato di serie A (oggi la quota è del 40%); il 30% sulla base dei risultati sportivi conseguiti (stessa percentuale di oggi, ma distribuzione pari al 15% sulla base del risultato conseguito nell’ultimo campionato; un altro 10% sulla base dei risultati conseguiti negli ultimi cinque campionati; il 5% sulla base dei risultati, nazionali e internazionali, conseguiti a partire dalla stagione sportiva 1946/1947); il 20% sulla base del radicamento sociale (oggi si parla del 30% e si basa sul ‘bacino di utenza’). La quota determinata sulla base del pubblico di riferimento di ciascuna squadra, invece, sarà calcolata “tenendo prioritariamente in considerazione il numero di spettatori paganti che hanno assistito dal vivo alle gare casalinghe disputate nell’ultimo campionato”. La norma Melandri, invece, determinava la quota in base a indagini demoscopiche incaricate dalla Figc e in base alla popolazione del Comune di riferimento della squadra.
Credito d’imposta per gli stadi di serie B e delle serie minori. Risorse fino a quattro milioni di euro, dal 2018, per la copertura del credito di imposta riconosciuto alle società di calcio di Serie B, Lega pro e serie D che ristrutturano gli stadi. Nello specifico la norma prevede un credito di imposta del 12% dell’ammontare degli interventi di ristrutturazione degli stadi non di serie A (di proprietà o in concessione amministrativa) per un massimo di 25mila euro. Gli interventi incentivati sono quelli a valere sulle risorse derivanti dai diritti tv. Servirà un decreto del Mef (da adottare entro 90 giorni dall’ok alla legge di Bilancio) a dettare le modalità attuative dell’incentivo. Il limite di spesa è di quattro milioni di euro l’anno dal 2018.
(Gi.Ca.)