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Molise al centrodestra, per il M5S occasione persa, crollo del Pd

Probabilmente, in altre circostanze, sarebbe stato un voto prettamente locale, con scarsi interessi al di là del Matese e delle Mainarde. E invece la netta vittoria del centrodestra in Molise, a meno di due mesi dalla storica affermazione dei Cinquestelle tra Isernia e Campobasso, è un dato che potrebbe pesare anche negli imminenti rapporti di governo.

Il centrodestra, vincitore con Donato Toma, presidente dei commercialisti regionali, ha conquistato il 44 per cento dei voti. Alle scorse politiche non aveva raggiunto il 30 per cento. Viceversa i Cinquestelle, che partivano dal 44 per cento, hanno perso sette punti. Il centrosinistra, che governava la regione, s’è sbriciolato, con il Pd sotto al 9 per cento.

A pesare sono stati principalmente i rapporti tra le liste: il centrodestra ne ha messe in campo ben nove contro una sola dei Cinquestelle. Un esercito di candidati contro un esile drappello. Con tanti big che dalle poltrone istituzionali del centrosinistra hanno opportunamente virato sull’altro fronte. Ma i molisani hanno confermato soprattutto la propria tradizione conservatrice, naturalmente più accentuata per gli interessi locali: qui la Dc raccoglieva percentuali bulgare.

Per quanto riguarda i rapporti nel centrodestra, si conferma il ruolo di primo piano dell’europarlamentare Aldo Patriciello: i suoi voti hanno pesato eccome. Mentre la lista dell’ex governatore Michele Iorio, altro storico esponente del centrodestra (però con esperienze anche nel centrosinistra), s’è fermata al 3,6 per cento.

Il centrodestra vuole ora monetizzare lo storico risultato. Giorgia Meloni guarda al Colle e manda un messaggio a Mattarella: “La schiacciante vittoria del centrodestra in Molise con il fondamentale contributo di Fratelli d’Italia, l’unico partito che cresce rispetto alle politiche, è un’altra indicazione chiara per il presidente Mattarella: gli italiani vogliono un governo guidato dal centrodestra e con un programma di centrodestra. Complimenti e buon lavoro al neo governatore Donato Toma. Ora a testa bassa per strappare anche il Friuli-Venezia Giulia alla sinistra”.

Maurizio Gasparri: “Quando si tratta di amministrazione di scelte concrete, non solo di un sondaggio di opinione, i grillini arretrano e il centrodestra vince. Pur in presenza di numerose liste legate alla vita del territorio, che hanno allargato ma anche per certi versi frammentato l’area del centrodestra, Forza Italia ottiene un risultato più che soddisfacente. Ciò anche grazie all’impegno diretto e personale di Silvio Berlusconi che si è speso con grande decisione e generosità. Sarebbe sbagliato trarre da questo risultato conseguenze definitive, come molti commentatori esagerando hanno fatto, ma sarebbe sbagliato non tenere conto di una tendenza chiara e forte. In Molise vince il centrodestra, domenica prossima in Friuli-Venezia Giulia stravincerà il centrodestra. Se si dovesse spaccare o se le vie del governo dovessero andare in altre direzioni si creerebbe un grave strappo, con un danno non solo ad una delle coalizioni in campo, ma alla stessa logica della democrazia e alla volontà dei cittadini”.

Matteo Salvini: “Gli italiani hanno le idee chiare, sinistra e Pd cancellate dalla faccia della terra. Io penso che il partito democratico per dignità non possa far parte di nessun governo”.

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