martedì , Luglio 16 2024
Home / Comunicazione / Formaggi italiani: Pechino boicotta l’importazione di Gorgonzola e Taleggio

Formaggi italiani: Pechino boicotta l’importazione di Gorgonzola e Taleggio

La Cina blocca l’importazione di tutti i formaggi erborinati e muffettati europei, tra cui anche i formaggi italiani DOP. Questo mette in ansia i produttori italiani che fanno del gigante asiatico un importante mercato di esportazione. I Ministeri delle Politiche Agricole, Salute e Sviluppo Economico studiano possibili soluzioni da portare sul tavolo europeo, per  trovare nuovi standard per la regolarizzazione delle esportazioni dirette a Pechino porte sul , fondamentale mercato per i produttori italiani ed europei in generale.

Il problema non è infatti soltanto italiano ma coinvolge tutta Europa. A rimetterci infatti non solo soltanto i produttori di Gorgonzola e Taleggio ma, per esempio, anche celebri formaggi francesi come il Roquefort e il Camembert vengono bloccati alla frontiera e rispediti indietro.

In Cina la normativa sanitaria è molto rigida, e non ammette cibi che vengano prodotti con alcuni ceppi di batteri, gli stessi che vengono utilizzati per la produzione dei più comuni formaggi europei. Fino ad ora, i sopracitati formaggi italiani venivano esportati grazie ad una deroga, una sorta di “gentlemen agreement”. Una sorta di consuetudine che ora non esiste più, come appunto spiega Massimo Fiorino, direttore di Assolatte, in un’intervista per il quotidiano online la Repubblica.it  “Le deroghe esistono anche in Cina ma adesso, a sorpresa, si applicano solo ai batteri tradizionali cinesi e non più a quelli europei. Come poi si possa distinguere la nazionalità dei batteri, è un processo arduo da comprendere. Tutto questo è in contrasto con l’avvio, a giugno, di un accordo fra Ue e Cina per il riconoscimento di 100 Dop europee, tra cui alcune delle specialità casearie la cui importazione viene ora, di fatto, impedita”.

Le implicazioni commerciali di questa decisione sono essenzialmente più complicate e coinvolgono forse l’insieme delle relazioni commerciali  tra Cina ed Unione Europea. Gli unici che potrebbero trarne a vantaggio saranno le imitazioni del “Made in Italy”, che nel settore agroalimentare arrecano un danno enorme alle esportazioni. Le cifre infatti parlano di circa 60 miliardi di euro l’anno.

L’export dei formaggi italiani in Cina è in crescita sostenuta e costante. Secondo i dati di Assolatte, soltanto nelle due annualità 2015 e 2016 le vendite sono aumentate del 42%, per un totale di circa 2650 tonnellate. Quest’anno la crescita sembra essere ancora più sostenuta, infatti soltanto le primo quadrimestre del 2017 l’export verso il gigante asiatico ha fatto registrare un +34%.  Le nuove decisioni del governo cinese, hanno costretto i produttori italiani a frenare le esportazioni verso questo paese per non rischiare di dover sprecare la merce respinta alla frontiera. La questione verrà affrontata ad ottobre. quando in occasione dell’accordo sulle indicazioni geografica, verrà sicuramente affrontato anche il tema relativo ai formaggi.
Ai primi di ottobre, in occasione della conclusione dell’accordo prima citato sulle indicazioni geografiche, è previsto un tavolo Ue-Cina in cui verrà affrontata anche la questione relativa ai formaggi con muffe. Per il momento i produttori italiani hanno rallentato le esportazioni, per evitare di dover buttare via la merce respinta alla frontiera cinese.

 

Christian Battistoni

Check Also

caporalato

Lotta al caporalato: Inps e Agea siglano l’accordo

Verrà attivata una banca dati inter-operativa tra Inps e Agea al servizio di tutte le …