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“Pomodorino d’oro”, da Mutti premio a 40 aziende agricole

1.Pomodorino d'Oro Mutti - 2017Premiare la qualità. Con questo obiettivo da quasi un ventennio l’azienda Mutti promuove il premio “Pomodorino d’oro“, istituito dall’azienda emiliana nel 2000 con lo scopo, appunto, di offrire un riconoscimento agli agricoltori conferenti, che hanno agito in termini di buone pratiche di programmazione, raccolta e carico, raggiungendo alti standard di qualità del pomodoro.

Dei 40 migliori produttori che si sono distinti per eccellenza qualitativa, tra i 447 selezionati conferitori Mutti, quest’anno sul gradino più alto del podio è salita la società agricola Tenuta Sciuptina di Leonelli (Ferrara), che ha ricevuto il prezioso trofeo direttamente da Marcello Mutti, storico presidente dell’azienda.

2.Pomodorino d'Oro Mutti - 2017Il secondo e il terzo posto sono stati assegnati rispettivamente alle Aziende agricole Alessandro Tedaldi di Ferrara e Luciano Franzoni di Reggio Emilia.

A seguire Giorgio e Marina Ricali s.s., Donatella Aimi, società agricola ZavaroniStefano Aschieri, Luigi Bertelli, società agricola Vitali, società agricola Ivo e Carlo LambertiniFranco Pietro e Luciano Schiena s.s., Simona Faccioli, Luca e Silvio Cotti, Camillo BoscoGabriele Ghirardelli, azienda agricola G.E.L. di Loretta CastiGreen Star di Dino Sarzi Sartori e C., società agricola Fratelli Bisio, Stefano Gogni, Marco Repetti, Adriano Farroni, Diodoro Soriano, Sandro e Daniele Calza, Federico Bercelli, Pietro Baroni, azienda agricola I Lambertini di G.& L., Giovanni Tosonotti, Giovanni Sanfelici, azienda agricola Jonatha Risoli, Gabriele GrisentiGianpaolo MaraniStefano Ruffoni, azienda agricola La Nave di Ceresini R.e G., azienda agricola Cascina Marazzo s.s., Giorgio BorelliniVittorio Minari, cooperativa agricola C.a.s.a. Mesola, società cooperativa agricola AgrisferaLuigi Guidarini e Gianmaria Bonetti.

In totale Mutti ha premiato oltre 62 mila tonnellate di pomodoro su un totale di circa 300 mila e assegnato riconoscimenti monetari, proporzionalmente suddivisi tra i primi 40 classificati, per un totale di quasi 130 mila euro.

Il quantitativo di pomodoro conferito dai premiati che si sono distinti nell’ambito del già selezionatissimo pomodoro destinato a Mutti, è pari al 21 per cento dell’intera produzione.

“Quest’anno, in cui festeggiamo simbolicamente la ‘maggiore età’ del Pomodorino d’Oro, abbiamo scelto una cornice d’eccezione per attribuire questo importante riconoscimento. Fico Eataly World vuole infatti celebrare le nostre eccellenze agroalimentari, presentando ai visitatori di tutto il mondo le filiere italiane di qualità – è il commento di Francesco Mutti, amministratore delegato di Mutti Spa. “Il pomodoro, pilastro della cultura gastronomica italiana, è un prodotto semplice che Mutti ha saputo valorizzare puntando tutto sulla qualità e costruendo un modello di partnership di lunga durata e di sinergia con la filiera agricola. Per questo, a pochi giorni dalla sua inaugurazione, abbiamo deciso di premiare i nostri migliori conferitori all’interno della Fabbrica Italiana Contadina che ha l’obiettivo di valorizzare l’agroalimentare non solo come elemento distintivo del made in Italy, ma come emblema della nostra identità culturale e come ricchezza della nostra biodiversità”.

Nonostante un’estate caratterizzata da un clima non favorevole per la produzione del pomodoro a causa della siccità e delle prolungate temperature al di sopra delle medie stagionali, la campagna 2017 si è conclusa con una minima contrazione rispetto allo scorso anno.

Nel 2017, all’interno del solo stabilimento Mutti di Parma sono stati trasformati 2.981.692 quintali di pomodoro. Il bacino di approvvigionamento rimane prevalentemente l’Emilia-Romagna con il 74 per cento seguita dalle regioni limitrofe: Lombardia (14 per cento) e Veneto (8 per cento).

Anche quest’anno il “Pomodorino d’oro” di Mutti è voluta essere una festa dedicata agli agricoltori e al loro lavoro all’insegna della qualità e, per l’occasione, sono stati trattati due temi vicini alla visione dell’azienda e in grado di valorizzare il know-how della filiera.

Da un lato, l’intervento di Carla Scotti, presidente I.TER, società specializzata nello studio dei suoli e nella sua applicazione ai fini agro-ambientali, ha permesso di approfondire il tema della rilevanza delle caratteristiche dei terreni per la produzione del pomodoro. Dall’altro, Eva Alessi, responsabile sostenibilità del Wwf Italia, si è soffermata sull’importanza della conservazione del Capitale Naturale in ambito rurale.

Dopo i risultati raggiunti in termini di risparmio idrico e riduzione delle emissioni di CO2, Mutti ha infatti intrapreso – sempre a fianco del Wwf – un percorso a favore delle difesa della biodiversità degli agro-ecosistemi.

“La relazione tra Mutti e le aziende agricole è basata sulla reciproca fiducia e collaborazione: noi scegliamo i nostri conferenti e loro scelgono noi – evidenzia Ugo Peruch, direttore Servizio Agricolo
Mutti Spa. “Per questo siamo costantemente impegnati ad offrire strumenti e incentivi che li supportino in una gestione moderna ed efficiente, agevolando e valorizzando la miglior produzione in campo, in termini qualitativi e di programmazione, con una forte attenzione all’ambiente e alla sostenibilità”.

Mutti conferma così che la qualità del prodotto e dei processi produttivi rappresentano da sempre valori irrinunciabili: sin dal ’99 l’azienda certifica, prima in Italia, i propri prodotti con il marchio “Produzione Integrata Certificata”. Attraverso questa incessante ricerca di qualità, Mutti continua ad evolversi costantemente secondo una visione imprenditoriale di lungo termine che ha contribuito a renderla una realtà fortemente radicata alle proprie origini ma sempre più internazionale, simbolo del Made in Italy
nel mondo.

Mutti sostiene un percorso di supporto e di cooperazione con i propri fornitori. Con questo spirito di collaborazione, nel 2014 è nata Pomodoro.net una piattaforma sviluppata con Hort@, spin off dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza e Cremona, che aiuta i conferenti ad ottimizzare la resa e la produttività dei terreni in un’ottica di sostenibilità ambientale delle produzioni.

Il progetto imprenditoriale di Mutti si basa in sintesi su 5 driver strategici fondamentali:
1. Un forte investimento sulle persone in azienda;
2. Un focus sulla ricerca della massima qualità partendo dal prodotto e quindi dalla valorizzazione delle relazioni col mondo agricolo;
3. Una ricerca continua di innovazione per offrire prodotti ad alto valore aggiunto;
4. Un progressivo spostamento verso l’estero;
5. Una costruzione responsabile di buone pratiche economiche, sociali, ambientali.

Oggi il Gruppo Mutti, presente ormai in più di 83 Paesi al mondo, con un fatturato netto di 234 milioni nel 2015 e di oltre 260 milioni nel 2016, è leader in Italia nel comparto del pomodoro e ha l’obiettivo di realizzare a livello internazionale ciò che riuscito a costruire con successo in Italia: leadership del brand, riconoscimento dell’eccellenza qualitativa e gastronomica dei prodotti, fiducia dei consumatori. L’export pesa attualmente per il 33 per cento e cresce di anno in anno a doppia cifra, a cominciare dai mercati europei, come Francia e Paesi Nordici.

Oltre all’Europa, Mutti sta affermando la sua presenza con una distribuzione selettiva e qualitativa anche in Australia, Russia e Stati Uniti.

Lo scorso novembre Mutti ha annunciato l’ingresso di Verlinvest, investitore internazionale nel settore del largo consumo, nel capitale dell’Azienda con una partecipazione del 24,5 per cento. L’operazione ha permesso – e continuerà a permettere – di investire fortemente per rafforzare la presenza e l’espansione del brand sui mercati esteri, facendo leva sui valori chiave di Mutti: qualità, gusto e tradizione italiana.

(Gi.Ca.)

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