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Abi: crescono i prestiti a imprese e famiglie

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Crescono le richieste di presti per famiglie e imprese non finanziare. È dicembre il mese che ha visto aumentare le domande di finanziamenti alle banche facendo registrare un +5,5% contro il +5,3% di novembre.

A renderlo noto è l’Abi nel suo rapporto mensile evidenziando come l’andamento continua a beneficiare delle misure straordinarie del governo e dal “ruolo di sostegno delle banche all’economia”, spiega il vice dg dell’associazione bancaria Gianfranco Torriero secondo cui si tratta di una dato “in controtendeza rispetto agli altri paesi”.

Nello specifico a dicembre 2020 i tassi di interesse sulle operazioni di finanziamento si sono ridotte ulteriormente, sui minimi storici, e registrano le seguenti dinamiche:

  • il tasso medio sul totale dei prestiti è sceso al 2,28% (2,30% il mese precedente e 6,18% prima della crisi, a fine 2007);
  • il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni è sui livelli dei minimi storici all’1,27% (1,27% anche a novembre 2020, 5,72% a fine 2007);
  • il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese è sceso all’1,30% (1,33% il mese precedente; 5,48% a fine 2007).

QUALITÀ DEL CREDITO

Le sofferenze nette (cioè al netto delle svalutazioni e accantonamenti già effettuati dalle banche con proprie risorse) a novembre 2020 sono 23,6 miliardi di euro, in riduzione rispetto ai 29,3 miliardi di novembre 2019 (-5,8 miliardi pari a -19,6%) e ai 38,2 miliardi di novembre 2018 (-14,6 miliardi pari a -38,3%). Rispetto al livello massimo delle sofferenze nette, raggiunto a novembre 2015 (88,8 miliardi), la riduzione è di oltre 65 miliardi (pari a -73,5%).

Il rapporto sofferenze nette su impieghi totali si è ridotto all’1,35% a novembre 2020 (era 1,69% a novembre 2019, 2,22% a novembre 2018 e 4,89% a novembre 2015).

DINAMICA DELLA RACCOLTA DA CLIENTELA

In Italia, a dicembre 2020, la dinamica della raccolta complessiva (depositi da clientela residente e obbligazioni) risulta in crescita del +7,8% su base annua. I depositi (in conto corrente, certificati di deposito, pronti contro termine) sono aumentati, a dicembre 2020, di oltre 162 miliardi di euro rispetto ad un anno prima (variazione pari a +10,3% su base annuale), mentre la raccolta a medio e lungo termine, cioè tramite obbligazioni, è scesa, negli ultimi 12 mesi, di oltre 20 miliardi di euro in valore assoluto (pari a -8,6%).

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