È tempo di bilanci per l’Inps che tira le somme del primo trimestre 2024 sull’agevolazione economica più inclusiva e che interessa una vastissima platea di beneficiari. L’Osservatorio statistico sull’Assegno unico universale (Auu) ha diffuso i dati relativi al beneficio destinato anche ai nuclei percettori dell’ex Reddito di cittadinanza.
Nei primi tre mesi dell’anno del 2024 sono stati erogati alle famiglie assegni per 4,8 miliardi di euro, che si aggiungono ai 18,1 miliardi del 2023 e ai 13,2 miliardi di erogazioni di competenza del 2022. Sono 6.087.406 i nuclei familiari che hanno ricevuto l’assegno per il 2024, per un totale di 9.648.554 figli.
Con riferimento al mese di marzo 2024, l’importo medio per figlio, comprensivo delle maggiorazioni applicabili, va da circa 57 euro per chi non presenta Isee o supera la soglia massima (che per il 2024 è pari a 45.574,96 euro), a 225 euro per la classe di Isee minima (17.090,61 euro per il 2024).
L’Istituto comunica inoltre le novità relative agli Assegni per il nucleo familiare. La variazione percentuale dell’indice dei prezzi al consumo (al netto dei tabacchi) calcolata dall’Istat tra il 2023 e il 2022 è risultata pari al +5,4 per cento.
In relazione a questa modifica sono stati rivalutati con tale indice i livelli di reddito delle tabelle contenenti gli importi mensili degli Assegni per il nucleo familiare, in vigore dal primo luglio 2024 al 30 giugno 2025. Gli stessi livelli di reddito avranno validità per la determinazione degli importi giornalieri, settimanali, quattordicinali e quindicinali della prestazione. In attuazione di quanto previsto dal decreto legislativo (29 dicembre 2021, n. 230, art. 1) che ha istituito, con decorrenza 1° marzo 2022, l’Assegno unico e universale per i figli a carico e ha abrogato, dalla stessa data, l’Assegno per il nucleo familiare per i nuclei con figli e orfanili, i nuovi livelli di reddito familiare riguardano esclusivamente i nuclei composti dai coniugi, dai fratelli, dalle sorelle e dai nipoti.