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Concessioni balneari: indetto per oggi lo “sciopero gentile”

Ombrelloni chiusi in segno di protesta per dare voce al dissenso della categoria dei balneari contro il governo. Al centro della diatriba, l’eterna e ancora irrisolta questione delle concessioni balneari, in scadenza il prossimo dicembre.

Lo sciopero interessa le prime due ore della giornata odierna, venerdì 9 agosto, dalle 7:30 alle 9:30, espressione tangibile del disappunto dei balneari rispetto alle promesse – a loro dire – non mantenute dal governo Meloni. La situazione delle concessioni balneari in Italia è stata oggetto di un intenso dibattito politico e di una complessa interazione con le direttive dell’Unione europea. Per i rappresentati della categoria dei balneari, la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, in passato ha espresso la sua opposizione alle gare per le concessioni, promettendo di proteggere gli attuali titolari. Nonostante ciò, l’esecutivo non ha ancora messo in atto misure concrete per mantenere questo impegno. Nel frattempo, la mappatura delle coste italiane, completata nell’ottobre 2023, ha rivelato che il 67% delle spiagge è libero, suggerendo che non vi è una scarsità di risorse che giustifichi la mancata applicazione della direttiva Bolkestein. Questo ha portato a una proposta di proroga delle concessioni esistenti fino al 2030 per alcune aree, nonostante il rischio di un deferimento alla Corte di giustizia dell’Ue.

La recente approvazione della legge per il mercato e la concorrenza in Italia ha suscitato un vivace dibattito. Secondo alcuni, l’attuazione di questa legge creerebbe disparità territoriali tra le varie località italiane. La mancanza di criteri nazionali uniformi porterebbe ogni ente locale a stabilire regole autonome, causando una possibile diversità di trattamento.

Lo “sciopero gentile”, così definito dalle due associazioni organizzatrici dell’iniziativa (Sib-Confcommercio e Fiba-Confesercenti) ha interessato migliaia di stabilimenti lungo tutto lo Stivale. Le altre sigle che rappresentano gli operatori di spiaggia, non hanno aderito alla protesta pacifica perché ritengono di non essere state coinvolte abbastanza nella pianificazione oppure perché non ne condividono le modalità. Comunque sia, sembrerebbe che la manifestazione simbolica abbia colto nel segno.

“Non vi è ancora alcun provvedimento legislativo che dia certezza agli operatori pubblici e privati sulla questione balneare – affermano in una nota congiunta Antonio Capacchione, presidente del Sindacato italiano balneari aderente a Fipe/Confcommercio e Maurizio Rustignoli, presidente di Fiba/Confesercenti. Siamo, quindi, costretti a confermare la mobilitazione della categoria con la chiusura degli ombrelloni di due ore prevista per venerdì 9 agosto. Constatiamo comunque che ‘fonti di governo’ lo hanno preannunciato in uno dei prossimi Consigli dei ministri. È un segnale che non intendiamo sottovalutare, pertanto nei prossimi giorni si riuniranno nuovamente gli organismi dirigenti per valutare la situazione che, da anni, tiene con il fiato sospeso 30mila imprese e 100mila addetti diretti – conclude la nota – ed eventualmente confermare o sospendere le altre successive manifestazioni previste per il 19 e il 29 agosto”.

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