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Dl Liquidità, da prestiti garantiti a rinvio tasse: Conte libera 750mld per imprese

Ha una potenza di fuoco da 750 miliardi di euro il decreto legge varato ieri da Giuseppe Conte e il suo esecutivo. Un “bazooka”, come lo ha definito il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, che vuole dare una spinta prorompente alla ripresa economica, iniettando liquidità alle imprese italiane.

Un piano di garanzia per il comparto produttivo del paese che vale 200 miliardi sui prestiti e 200 miliardi per l’export, i quali quindi si vanno a sommare ai 350 già previsti, con l’arrivo di una copertura fino al 100% per prestiti fino a 800mila euro.

Il tutto si completa con il rinvio delle scadenze fiscali per le aziende danneggiate dalla crisi, il rafforzamento del golden power (lo scudo per tutelare le aziende italiane da scalate ostili), il rinvio all’autunno di elezioni regionali e comunali e chiusura dei tribunali fino al 3 maggio: “Quando si difende il proprio Paese – ha detto Conte – non si fanno calcoli. Io sono convinto, lo dico con tutta la prudenza che mi contraddistingue, che la storia è con noi. E vedremo alla fine quale piega prenderà”.

PRESTITI CON GARANZIA SACE

Come anticipato, le misure adottate prevedono garanzie da parte dello Stato per 200 miliardi, concesse attraverso Sace, il braccio di Cassa Depositi e Prestiti che offre soluzioni finanziarie e assicurative, occupandosi della crescita globale delle imprese italiane con riguardo all’internazionalizzazione e all’export.

La garanzia potrà essere rilasciata fino al 31 dicembre 2020 per finanziamenti di durata non superiore a sei anni.

Il prestito avrà una soglia pari al 25% del fatturato 2019 e copre:

  • il 90% per imprese con più di 5mila dipendenti e 1,5 miliardi di fatturato;
  • l’80% per imprese con più di 5mila dipendenti e fatturato tra 1,5 e 5 miliardi;
  • il 70% per imprese con fatturato oltre i 5 miliardi.

Il tasso d’interesse nel primo anno non deve superare lo 0,25% per le Pmi e lo 0,50% per le altre imprese.

Per le Piccole e medie imprese, anche individuali o Partite Iva, sono riservati 30 miliardi e l’accesso alla garanzia rilasciata da Sace sarà subordinato alla condizione che le stesse abbiano esaurito la loro capacità di utilizzo del credito rilasciato dal Fondo Centrale di Garanzia.

FONDO DI GARANZIA PER LE PMI

È stato potenziato il Fondo di Garanzia per le Pmi, disponendo la garanzia totale a copertura di nuovi finanziamenti. Nello specifico riguarda le sole Pmi con ricavi fino a 3,2 milioni di euro e per prestiti fino al minor importo tra il 25% del fatturato e 800mila euro.

Non servirà l’istruttoria del Fondo sul merito di credito ma il 100% si otterrà solo in forma mista (90% Stato e 10% Confidi privati). Garanzia totale anche per prestiti concessi a Pmi con fatturato fino a 800mila euro e fino al 15% del fatturato. In questo caso serve la valutazione del Fondo. I tassi di interesse dovrebbero collocarsi tra 0,2 e 0,5%. In tutte le altre situazioni, fino a un importo massimo garantibile di 5 milioni di euro, la garanzia sarà concedibile solo entro il 90%.

Sono ammessi al Fondo con copertura al 100%, e senza procedura di valutazione da parte del medesimo, i nuovi finanziamenti di durata massima di 6 anni a favore di pmi e piccoli professionisti, per un importo massimo di 25 mila euro e comunque non superiore al 25% dei ricavi del beneficiario; il rimborso del capitale non decorre prima di 18 mesi dall’erogazione del prestito.

TUTELA EXPORT

Con il decreto impresa viene sottoscritto il sostegno pubblico all’esportazione, per migliorare l’incisività e tempestività dell’intervento statale. Viene introdotto un meccanismo di coassicurazione in base al quale gli impegni derivanti dall’attività assicurativa di Sace sono assunti dallo Stato per il 90% e dalla stessa società per il restante 10%, liberando in questo modo fino a ulteriori 200 miliardi di risorse da destinare al potenziamento dell’export.

FISCO, STOP AI VERSAMENTI DI APRILE E MAGGIO

Con il decreto si rinviano le scadenze fiscali per lavoratori ed imprese. Nello specifico vengono sospesi i versamenti di Iva, ritenute e contributi per i mesi di aprile e maggio, in aggiunta a quelle già previste con il “Cura Italia”:

  • Iva, ritenute e contributi sospesi per soggetti con calo di fatturato di almeno il 33% per ricavi/compensi sotto i 50 milioni e di almeno il 50% sopra tale soglia;
  • sono sospesi in ogni caso i detti versamenti per i soggetti che hanno iniziato ad operare dal 1° aprile 2019;
  • per i residenti delle 5 province più colpite (Bergamo, Brescia, Cremona, Lodi, Piacenza), sospensione versamento IVA se calo del fatturato di almeno il 33% a prescindere dalla soglia di fatturato dei 50 milioni;
  • ripresa dei versamenti a giugno, con la possibilità di rateizzazione in 5 rate.
  • La sospensione delle ritenute d’acconto sui redditi da lavoro autonomo prevista dal decreto “Cura Italia” viene estesa anche alle scadenze di aprile e maggio.

È esteso al 16 aprile il termine per i versamenti in scadenza il 20 marzo scorso e la scadenza per l’invio della Certificazione Unica è stata prorogata dal 31 marzo al 30 aprile.

Inoltre, il credito d’imposta al 50% per le spese di sanificazione degli ambienti di lavoro viene allargato anche all’acquisto dei dispositivi di protezione individuale, mascherine e occhiali.

Viene consentito all’Inps di rilasciare un Pin semplificato, tramite identificazione telematica del richiedente e posticipando al termine dell’emergenza la verifica con riconoscimento diretto.

Si introducono norme sui “farmaci compassionevoli” (i farmaci non ancora autorizzati), che prevedono l’esclusione all’applicazione di imposte in caso di cessione gratuita.

GOLDEN POWER

Sono rafforzati i “poteri speciali” per evitare che, con il calo dei titoli borsistici, le imprese italiane di settori strategici possano essere acquistate all’estero a prezzi di saldo. È dunque prevista un’estensione del golden power, che già esiste sui settori della difesa, telecomunicazioni, energia, anche per alimentare, sanità, banche e assicurazioni.

Il governo potrà porre il veto anche alle operazioni di acquisizioni all’interno dell’Unione europea non solo per controllo ma anche per acquisizione di quote del 10% in su.

ASSISTENZA FISCALE A DISTANZA, CON CAF E PROFESSIONISTI

Il nuovo decreto consente a Caf e  professionisti abilitati di gestire a distanza l’attività di assistenza fiscale o per la predisposizione del 730 con modalità telematiche acquisendo la delega del contribuente.

Nel documento si specifica che  in caso di necessità,  ad esempio l’indisponibilità di strumenti come stampanti o scanner, il contribuente può inviare una delega non sottoscritta ma suffragata da propria autorizzazione.

L’autorizzazione può essere resa con strumenti informatici, un video o un messaggio di posta elettronica accompagnato da una foto, anche mediante il deposito nel cloud dell’intermediario.

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