
Per l’Italia arrivano giudizi positivi dalle agenzie di rating che a detta del ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti “sono il risultato dell’azione responsabile di questo governo che si traduce in credibilità per l’Italia”. Dopo i giudizi di Fitch, che ha confermato il rating e alzato l’outlook a positivo, e di Standard and Poor’s Corporation (S&P) che ha mantenuto la tripla B e le prospettive stabili, per l’Italia arriva anche la promozione di Morningstar Dbrs che conferma il rating BBB e alza il trend da stabile a positivo. L’agenzia statunitense ha modificato i trend dei rating a lungo termine in valuta estera e locale della Repubblica italiana da stabili a positivi e ha confermato i rating a BBB (alto). Allo stesso tempo, Morningstar Dbrs ha confermato i rating a breve termine in valuta estera e locale dell’Italia a R-1 (basso), mentre il trend di tutti i rating a breve termine rimane stabile.
Il trend positivo riflette la visione di Morningstar Dbrs secondo cui il miglioramento del percorso fiscale previsto a medio termine dell’Italia, attenua i rischi associati al suo debito pubblico, che rimane comunque molto elevato. Ciò è rafforzato dalla sorprendente ripresa dell’Italia, dalla solida performance del mercato del lavoro e dai segnali di una crescita della produzione potenziale superiore a quella storica. Il governo ha rivisto al ribasso la sua proiezione di deficit fiscale per il 2024 al 3,8% del Pil dal 4,3% del Pil, principalmente a causa delle maggiori entrate fiscali dirette previste e di una revisione al rialzo del Pil nominale. Sempre secondo la Morningstar Dbrs, il governo italiano si è impegnato nel suo piano fiscale-strutturale a medio termine verso un percorso di crescita della spesa netta, coerente con il nuovo quadro di governance economica europea, che porterebbe il deficit al di sotto della soglia del 3% richiesta per uscire dalla procedura per deficit eccessivo entro il 2026, un anno prima del previsto, e metterebbe il debito pubblico su un percorso discendente dal 2027. L’agenzia di rating internazionale considera il piano fiscale dell’Italia credibile, ma sottolinea che il miglioramento della posizione fiscale si basa sulla natura permanente delle maggiori entrate e su un aggiustamento fiscale sostenuto per un periodo prolungato.
La conferma da parte di Morningstar Dbrs del rating di credito BBB (alto) dell’Italia è supportata da diversi fattori. L’Italia beneficia dell’appartenenza all’Unione europea (Ue) e del sostegno e dell’elevata credibilità della Banca centrale europea (Bce). L’economia è ampia e diversificata, sostenuta dal secondo settore manifatturiero più grande d’Europa e da un settore dei servizi resiliente. L’indebitamento del settore privato è uno dei più bassi nei Paesi avanzati e il sistema bancario italiano è in una posizione più forte rispetto al passato in termini di capitalizzazione e attività nette deteriorate. Tuttavia, sottolinea la Morningstar Dbrs “i rating di credito rimangono limitati da un livello molto elevato di debito pubblico, da elevati deficit fiscali dalla pandemia, da una debole crescita potenziale del Pil e da un ambiente politico che ha ostacolato la capacità dell’Italia di affrontare le sfide economiche”.
Per questo l’agenzia statunitense si riserva di valutare nel tempo l’attuazione del piano a medio termine del governo e la capacità dell’esecutivo italiano di sostenere l’aggiustamento fiscale.
UNSIC – Unione Nazionale Sindacale Imprenditori e Coltivatori
