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ELEZIONI / Due Europe negli exit poll: già pubblici in alcuni Stati, vietati in altri

Primi exit poll già noti in Olanda, Irlanda, Germania, Austria, Slovacchia e Cipro. In altri Stati ancora niente indicazioni. Sul fronte dei sondaggi l’Europa viaggia a due velocità diverse. Del resto, al momento che scriviamo, si è già votato in sette Paesi: Olanda, Gran Bretagna, Irlanda, Repubblica Ceca, Lettonia, Slovacchia, Malta.

E i primi numeri, tutti da confermare, premiano gli europeisti, in particolare i popolari. Vediamo nel dettaglio.

In Olanda, ad esempio, dove le urne sono rimaste aperte dalle 7.30 alle 21 di giovedì 23 maggio 2019 per 13,5 milioni di potenziali elettori, già nella stessa giornata sono apparsi exit poll che danno in netto vantaggio le forze europeiste. In particolare s’imporrebbero i laburisti del PvdA di Timmermans con il 18 per cento e cinque seggi conquistati al parlamento europeo. I democratici cristiani, che costituivano il gruppo più numeroso olandese di Bruxelles con cinque seggi, sarebbero in caduta. Ci sarebbe anche il crollo del sovranista e anti-immigrazione Geert Wilders, alleato di Salvini.

Anche in Irlanda vincerebbero i partiti europeisti a danno di quelli sovranisti ed euroscettici. Nel dettaglio i popolari di Fine Gael e i liberali di Fianna Fail (Alde) otterebbero il 20 per cento a testa. A sinistra si registrerebbe un travaso di voti tra i nazionalisti di sinistra di Sinn Fein, che sono dati dagli exit poll al 12 per cento, e i Verdi, che avrebbero conquistato a sorpresa quasi il 10 per cento a livello nazionale, con uno straordinario 23 per cento a Dublino.

Bene gli europeisti anche in Austria, dove i seggi si sono chiusi alle 17. Qui i popolari del cancelliere Kurz salirebbero al 34 per cento, con un sette per cento in più, mentre i socialdemocratici sarebbero al 23 per cento. L’estrema destra di Strache si fermerebbe al 17 per cento, perdendo solo due punti percentuali, nonostante i recenti scandali.

Filoeuropei avanti anche in Slovacchia, secondo i dati diffusi dal quotidiano «Dannik»: i liberali di Progressive Slovakia (Ps) della neo-presidente Zuzana Čaputová sarebbero i vincitori ai danni dei socialdemocratici dell’ex premier Robert Fico, al 15 per cento contro il 24 per cento di cinque anni fa. L’estrema destra di Sns diventerebbe il terzo partito con il 12 per cento (cinque anni fa aveva ottenuto poco meno del 2 per cento).

Per quanto marginale, Cipro con i suoi sei membri sembra che premi i popolari di Dizy insieme ai comunisti di Akel. Crescerebbe anche l’estrema destra (dal 2 al 9 per cento), ma non abbastanza per conquistare parlamentari a Strasburgo.

In Germania, infine, secondo exit poll usciti alle ore 18 di oggi, la Cdu di Angela Merkel resisterebbe al 28,8 per cento, rispetto al 30 per cento di cinque anni fa, mentre i socialisti della Spd crollerebbero dal 27 al 15 per cento a vantaggio soprattutto dei Verdi.

In Francia sembrerebbe in testa Marine Le Pen, intorno al 24 per cento, sul partito di Macron, circa due punti dietro.

Nel Regno Unito, dove s’è votato giovedì scorso, segreti i dati sia sull’affluenza sia su exit poll. Serietà anglosassone…

(domenica 26 maggio, ore 18)

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