Fumata bianca nella notte da Palazzo Chigi per il nuovo Dpcm sulle misure per contrastare la seconda ondata Covid-19.
Recita il decreto “sono vietate le feste in tutti i luoghi al chiuso e all’aperto”, chiuse le discoteche e le sale da ballo, mentre è “fortemente raccomandato evitare di ricevere in casa per feste, cene o altre occasioni, più di sei familiari o amici con cui non si conviva”. Rimangono consentite le cerimonie civili o religiose come i matrimoni. Le feste conseguenti alle cerimonie possono invece svolgersi con la partecipazione massima di 30 persone nel rispetto dei protocolli e delle linee guida vigenti.
Limitazione anche sugli orari di chiusura di bar e ristoranti che dovranno abbassare le serrande alle 24, ma sarà vietato consumare in piedi dopo le 21. Continuano ad essere permesse le fiere ed i congressi.
Chiaro l’articolo 1 del Dpcm che chiarisce e conferma che “è fatto obbligo sull’intero territorio nazionale di avere sempre con sé dispositivi di protezione delle vie respiratorie, nonché obbligo di indossarli nei luoghi al chiuso diversi dalle abitazioni private e in tutti i luoghi all’aperto a eccezione dei casi in cui, per le caratteristiche dei luoghi o per le circostanze di fatto, sia garantita in modo continuativo la condizione di isolamento rispetto a persone non conviventi, e comunque con salvezza dei protocolli e delle linee guida anti-contagio previsti per le attività economiche, produttive, amministrative e sociali, nonché delle linee guida per il consumo di cibi e bevande”. Sono esenti dall’obbligo d’utilizzo della mascherina i bambini sotto i sei anni, i soggetti con patologie e disabilità incompatibili con l’uso della mascherina e chi fa attività sportiva. Viene inoltre “fortemente raccomandato” l’utilizzo dei dispositivi “anche all’interno delle abitazioni private in presenza di persone non conviventi”.
Resta per gli spettacoli (cinema e teatri) il limite di 200 partecipanti al chiuso e di 1000 all’aperto, con il vincolo di un metro tra un posto e l’altro e di assegnazione dei posti a sedere. Verranno sospesi gli eventi che implichino assembramenti, se non è possibile mantenere le distanze di sicurezza. Le regioni e le province autonome possono stabilire, d’intesa con il ministero della Salute, un diverso numero massimo di spettatori inconsiderazione delle dimensioni e delle caratteristiche dei luoghi.
Per le competizioni sportive è consentita la presenza di pubblico, “con una percentuale massima di riempimento del 15 per cento rispetto alla capienza totale e comunque non oltre il numero massimo di 1000 spettatori” all’aperto e 200 al chiuso. Va garantita la distanza di un metro e la misurazione della febbre all’ingresso. Le regioni e le province autonome, in relazione all’andamento della situazione epidemiologica nei propri territori, possono stabilire, d’intesa con il ministro della Salute, un diverso numero massimo di spettatori inconsiderazione delle dimensioni e delle caratteristiche dei luoghi e degli impianti.
Sono vietate tutte le gare, le competizioni e tutte le attività connesse agli sport di contatto aventi carattere amatoriale. Gli sport di contatto sono consentiti, si legge nella bozza del Dpcm, “da parte delle società professionistiche; a livello sia agonistico che di base; dalle associazioni e società dilettantistiche riconosciute dal Comitato olimpico nazionale italiano (CONI), dal Comitato italiano paralimpico (CIP), nel rispetto dei protocolli emanati dalle rispettive Federazioni sportive nazionali, Discipline sportive associate ed enti di promozione sportiva, idonei a prevenire o ridurre il rischio di contagio nel settore di riferimento o in settori analoghi”.
Vietate le gite scolastiche “i viaggi d’istruzione, le iniziative di scambio o gemellaggio, le visite guidate e le uscite didattiche programmate dalle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado, fatte salve le attività inerenti i percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento, nonché le attività di tirocinio”.
Come ribadisce la ministra Azzolina, nonostante le pressioni dei governatori e dei sindaci, rimangono aperti gli istituti scolastici.
Il decreto firmato dal premier Giuseppe Conte sarà valido per trenta giorni.
UNSIC – Unione Nazionale Sindacale Imprenditori e Coltivatori

