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Il “Decreto Crescita” è legge, le opportunità per le imprese italiane

E’ legge il cosiddetto “Decreto Crescita” con cui l’Italia punta ad intraprendere una “ripresina” economica. Agevolazioni fiscali per le imprese, promozione degli investimenti privati, tutela del made in Italy sono tre dei principali pilastri sui quali si fonda il provvedimento contenente misure urgenti di crescita economica.

Il primo dei 51 articoli contenuti nel testo reintroduce il cosiddetto “superammortamento”, ovvero l’agevolazione che consente di maggiorare del 30% il costo di acquisizione a fini fiscali degli investimenti in beni materiali strumentali nuovi. Rispetto alle norme previgenti, l’articolo introduce un tetto di 2,5 milioni di euro agli investimenti agevolabili. La disposizione, nel dettaglio, di fatto consente ai titolari di reddito d’impresa che effettuino investimenti in beni materiali strumentali nuovi, dal 1° aprile 2019 fino al 31 dicembre 2019, di usufruire dell’aumento con esclusivo riferimento alla determinazione delle quote di ammortamento e dei canoni di locazione finanziaria.

L’articolo, che non a caso si trova in testa alla legge, costituisce un incentivo per le imprese e un vero e proprio motore di crescita se utilizzato al meglio. Quali sono i benefici immediatamente realizzabili e come funziona il nuovo testo applicato in scala reale?

Lo abbiamo chiesto ad uno dei massimi esperti italiani in materia di energie rinnovabili, Giorgio Pucci, presidente di Enerqos Energy Solutions.

«Il Decreto Crescita reintroduce uno strumento importantissimo per l’economia del Paese con il superammortamento 130% per chi compra una caldaia nuova a biomassa per una serra, un impianto fotovoltaico, un cogeneratore, o anche lampade nuove purché questi beni siano collegati alla produzione e all’innovazione delle imprese e non siano utilizzati per vendere energia elettrica, ma per usarla».

  • Per rendere immediatamente fruibile il superammortamento come si devono muovere le imprese?

«Effettuando l’investimento fin da ora purché il 20% dell’investimento sia pagato entro l’anno, poi l’installazione si può finire anche entro la data del 30 giugno 2020».

  • Cosa succederà a breve termine con l’entrata in vigore della legge?

«Secondo me, ma anche secondo le ultime indagini nel settore, è facilmente riscontrabile un incremento del fotovoltaico già prima degli incentivi appena approvati, proprio perché è ormai acclarato che ha dei ritorni e dei vantaggi molto rapidi anche grazie al crollo dei costi di tutto il materiale che serve per realizzare un impianto, in particolare i pannelli. Quindi tutte le aziende che vogliono innovare e risparmiare energia hanno un atout importante considerando entrambi gli aspetti, il superammortamento e il beneficio di utilizzare fonti di energia rinnovabile. Le biomasse legnose, ad esempio, sono molto chiaramente specificate all’interno della nuova legge. Chi compra una caldaia a biomassa legnosa a filiera corta risparmia il 50% rispetto al gasolio e tra l’altro finalmente non inquina. Si pensi al caso del primo produttore italiano di piante da fiori in vaso, l’azienda agricola Luca Maffucci, che ha un’estensione di superficie totale pari ad 80 campi da calcio e che grazie alle caldaie a biomassa, alimentate da cippato di legno proveniente da filiera corta con approvvigionamento inferiore a 70 chilometri, ha risposto immediatamente all’allineamento degli obiettivi prefissati dal Pniec da raggiungere entro il 2030. Inoltre, ha ottenuto una notevole riduzione dell’impatto ambientale che l’attività ha nelle emissioni in atmosfera e nelle sostanze concimanti nel terreno, oltre ad un notevole risparmio sui costi energetici».

Giorgio Pucci
  • Il Decreto aumenterà la competitività tra le imprese?

«Certo. E bisogna considerare questa maggiore competitività sul mercato che l’impresa assume potendo investire le somme che prima erano destinate alle spese per l’energia in tecnologie più avanzate e concorrenziali. Una sorta di economia circolare a beneficio delle imprese italiane che finalmente potranno vedere la luce dopo anni di dura crisi. Ma bisogna iniziare da subito».

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