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Il Sud protagonista ad Atreju 2024

“A generare gli stipendi non possono essere solo misure di aiuto da parte dello Stato, ma deve essere soprattutto un’industria viva. Industria che comprende il manifatturiero, il turismo, che nelle regioni del Sud genera un fatturato ancora più grande rispetto alle altre regioni, la cultura e i loro indotti”. Così Carolina Varchi, responsabile del Dipartimento politiche per il Mezzogiorno, ha aperto l’assemblea del Dipartimento tenutasi martedì 10 dicembre nella cornice di Atreju 2024.

Tra i tanti temi affrontati nel corso dell’evento la questione delle infrastrutture e dei trasporti, che vede in pole position il Ponte sullo Stretto e l’alta velocità, il problema delle aree interne con il piano antispopolamento messo a terra dal neoeletto vicepresidente della Commissione europea Raffaele Fitto e lo spostamento del baricentro geopolitico con il Sud italiano quale piattaforma naturale nel Mediterraneo.

In quest’ottica la costituzione della Zes Unica rappresenta un grande passo avanti che, come ricordato dal senatore Ernesto Rapani, ha portato al “rilascio di 23 autorizzazioni, pari a 800 milioni di euro, che hanno generato nuovi posti di lavoro e occupazione”. A fare la differenza, d’altronde, ha puntualizzato il senatore Raoul Russo “non è tanto la quantità, quanto la qualità degli investimenti e la capacità di utilizzarli al meglio”.

Allo stesso tempo, il futuro del Sud è strettamente legato a quello del Mediterraneo. Quest’ultimo è un tema cui per molto tempo non è stata data la giusta rilevanza e che oggi, anche grazie all’azione del presidente del Consiglio Giorgia Meloni, sta assumendo una nuova centralità in Europa, ha dichiarato l’eurodeputato Ruggero Razza.

Come ricordato dall’assessore alle Attività Produttive, Ricerca industriale e Lavoro della Regione Abruzzo, Tiziana Magnacca, infatti, nel Mediterraneo transitano il 20 per cento delle merci globali e, allo stesso tempo, il Sud costituisce una “cerniera” tra Africa e nord Europa.

Nel corso dell’assemblea, inoltre, è stata ribadita da più parti la necessità di guardare al Sud non più in ottica di assistenzialismo, come si fatto per molto tempo, ma in ottica di opportunità. Per farlo bisogna cogliere risorse che fino ad ora non sono state adeguatamente sfruttate, come la posizione nel Mediterraneo, ma anche l’energia rinnovabile, in cui il Sud Italia rappresenta un centro di eccellenza, e la cultura.

Rispetto a quest’ultimo punto il consigliere comunale di Catania, Giovanni Magni, ha sottolineato l’importanza di destagionalizzare il turismo per favorire la crescita economica, incentivando le attività culturali e museali, di cui il Sud è ricco. Inoltre, ha dichiarato la necessità di instaurare un rapporto proficuo tra università del Sud e aziende, per permettere ai giovani di studiare nel Meridione e non essere costretti a spostarsi per garantirsi un futuro.

La questione è stata affrontata anche da Giuseppe Scialabba, assessore di Pollina (Palermo) alle Politiche culturali e giovanili, alla Pubblica istruzione, ai Rapporti con le associazioni, il Turismo e le Politiche per lo sport, che ha ricordato le parole di papa Benedetto XVI per cui “bisogna affermare il diritto delle persone a non emigrare”. Nel Comune di Pollina, infatti, sono stati registrati 58 trasferimenti di residenza nel 2023 e 56 nel 2024. Al di là del dato, ha sottolineato Scialabba, si tratta delle “migliori eccellenze, della migliore gioventù, che vanno a dare il proprio contributo alle città del Nord o all’estero”. In quest’ottica, il lavoro a distanza potrebbe essere un alleato prezioso per contrastare lo spopolamento dei piccoli borghi.

Allo stesso modo, “è inaccettabile che i meridionali debbano recarsi al Nord per curarsi”, ha dichiarato il sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato.

Per affrontare questi problemi, dare uno slancio al Sud Italia e raggiungere un equilibrio tra le Regioni, secondo Luciano Schifone, consigliere dell’ex ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, occorre “superare il concetto della spesa storica”, che per molti anni ha determinato la perdita di milioni di investimenti per il Sud.

Allo stesso tempo, per farlo, è importante che il Sud creda nelle proprie “potenzialità di riuscire a sfruttare tutti gli strumenti offerti dal governo” e soprattutto torni ad “essere orgoglioso di essere meridionale”, ha sottolineato Daria Cascarano, responsabile del dipartimento Legalità e Sicurezza di FdI in provincia di Foggia.

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