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Istat: cresce economia nell’eurozona ma rimane incertezza

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“Nel quarto trimestre 2020, il Pil dell’area dell’euro è diminuito meno del previsto (-0,7%), mentre la caduta dell’attività economica nel 2020 si è attestata al 6,6%”.

È questo quanto si evince dalla nota congiunta di Istat, Ifo e Kof “Eurozone economic outlook” che evidenzia come nel quarto trimestre, i consumi privati hanno registrato una decisa flessione (-3,0%), rappresentando il principale contributo negativo alla variazione del Pil: “Gli investimenti fissi lordi, al contrario, sono aumentati (+1,6%). Analogamente alle misure di contenimento, gli effetti sull’economia sono stati piuttosto eterogenei tra i paesi. In Italia e Francia il Pil è diminuito rispettivamente dell’1,9% e dell’1,4%, mentre in Spagna (+0,4%) e Germania (+0,3%) la ripresa è proseguita anche se a ritmi inferiori rispetto al trimestre precedente”.

Secondo il rapporto evidenzia come la seconda ondata dei contagi registrata in autunno ha indotto i governi nazionali all’adozione di ulteriori misure di distanziamento sociale la cui intensità è stata comunque eterogenea tra paesi. Gli effetti negativi hanno riguardato prevalentemente le attività dei servizi mentre l’impatto sull’industria è stato più lieve, attenuando quindi la caduta del Pil.

La ripresa degli investimenti seguirebbe un ritmo più lento. Da un lato, la sottoutilizzazione della capacità produttiva e l’elevata incertezza sull’evoluzione della pandemia influenzeranno negativamente le aspettative delle imprese. Dall’altro, la fase di ripresa del commercio internazionale è attesa proseguire, sostenuta dal deciso rafforzamento dei ritmi produttivi in Cina e negli Stati Uniti. Conseguentemente nel primo trimestre gli investimenti fissi lordi manterrebbero un profilo congiunturale debole (+0,2%) per poi accelerare nei due trimestri successivi (rispettivamente +1,5% e +1,9%), beneficiando dell’avvio dell’utilizzo dei fondi del programma Next Generation EU e dell’accelerazione delle campagne di vaccinazione. I consumi privati dovrebbero diminuire nel primo trimestre (-1,5%) a causa delle nuove misure di contenimento, ma sono attesi rimbalzare nel secondo e terzo trimestre (+1,8% e +2,9%, rispettivamente). Complessivamente, il Pil è previsto ridursi in T1 (-0,4%) per poi recuperare sia in T2 (+1,5%) sia in T3 (+2,2%).

L’INCERTEZZA RIMANE ELEVATA

Il quadro previsto è soggetto a un’elevata incertezza determinata dalla ripresa dei contagi in molti paesi europei. Da un lato le campagne vaccinali sembrano procedere più lentamente del previsto accompagnate da una costante difficoltà nel reperimento delle dosi. Dall’altro, l’inizio dell’utilizzo dei fondi del piano Next Generation EU, dovrebbe sostenere la ripresa nell’area euro a partire dal terzo trimestre del 2021. Inoltre, i segnali di ripresa dell’economia statunitense e cinese costituiscono uno stimolo per la crescita globale. I rischi al ribasso sono legati alla terza ondata di contagi e al possibile prolungamento delle misure di contenimento che ritarderebbero la ripresa economica.

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