L’eventuale febbre va rilevata agli studenti direttamente a scuola. E’ quanto ha stabilito il Tar, che ha respinto la richiesta di sospensiva d’urgenza, avanzata dai ministri Azzolina e Speranza, della delibera con cui il governatore Alberto Cirio impone alle scuole piemontesi di verificare la temperatura degli studenti all’inizio delle lezioni. Lo ha appreso l’Ansa.

Il personale scolastico, quindi, dovrà misurare la febbre agli studenti, in Piemonte, almeno fino al 14 ottobre, quando la causa sarà discussa in Camera di Consiglio.
La decisione di respingere la sospensiva, secondo quanto apprende l’Ansa, si basa sul fatto che l’ordinanza regionale non sovverte quanto stabilito dallo Stato, ma lo integra.
Se il provvedimento piemontese punta a garantire più sicurezza per i propri cittadini, introducendo un livello di controllo in più, è altrettanto vero che la sicurezza del controllo a scuola potrebbe allentare quello nelle case, importante per prevenire possibili contagi nel percorso tra l’abitazione dello studente e l’istituto scolastico, spesso compiuto a bordo di un autobus.
Insomma, s’è rivelata un boomerang l’impugnazione da parte del governo dell’Ordinanza del Piemonte.
La scuola continua a rappresentare un grosso problema per il governo. Continuano a mancare moltissimi banchi e per quelli nuovi si profilano rinvii sui tempi previsti. Un altro problema è quello dei supplenti e dei tanti professori “fragili” che hanno preferito rimanere a casa. C’è poi la realtà dei turni e della didattica mista tra la presenza (tra mille problemi) e la distanza. E va ricordato che in sei regioni la scuola non è ancora cominciata (le scuole riapriranno il 22 in Sardegna, il 24 in Calabria, Puglia, Abruzzo, Basilicata e in Campania, in qualche comune si andrà anche oltre). Secondo i sindacati della scuola, nel Lazio un terzo degli istituti non ha riaperto. Nei comuni di Andria, Trani, Adelfia e Bitonto, in Puglia, i sindaci hanno deciso di rinviare l’apertura al 28 settembre; a Torre del Greco (Napoli) la riapertura è stata posticipata al 1 ottobre; aperture rinviate anche Frosinone, Latina, Rieti e Viterbo.
A fronte di tutto ciò, sono già oltre un centinaio i contagi che pesano sul mondo della scuola. Ben 24 studenti, quattro loro amici e sei insegnanti del liceo classico “Pellegrino Rossi” di Massa sono in quarantena dopo che uno studente è risultato positivo. Studenti positivi un po’ in tutta Italia, da Trieste (scuola primaria “Gaspardis”) a Rapallo (istituto tecnico “Liceti”), da Codogno (scuola elementare (scuola elementare) alla vicina Casalpusterlengo (positivo un bimbo di 4 anni), da Novi Ligure (elementari, 21 persone in quarantena) ad Appiano, da Carlino (Udine), dove è stata chiusa la scuola dell’infanzia, a Novara. E tanti altri.
UNSIC – Unione Nazionale Sindacale Imprenditori e Coltivatori
