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“Over the tax”: lo strapotere dei Gafa (Google, Amazon, Facebook, Apple)

“La crescita incontrollata degli “Over the top“, ormai rinominabili “Over the tax, i giganti del digitale come Google, Amazon e Facebook, solo per citarne alcuni, sta alterando le regole della concorrenza”. E’ di questa opinione Maurizio Gasparri, senatore di Forza Italia, che in un convegno tenutosi in Senato organizzato dalla Fondazione Italia Protagonista, è intervenuto sull’argomento Web tax e giganti della rete.

Hanno presenziato all’evento anche il presidente di Mediaset, Fedele Confalonieri, il presidente della Fieg, Andrea Riffeser Monti, il presidente di Confindustria Digitale, Cesare Avenia, il presidente dei Produttori Anica, Francesca Cima, il vicepresidente di Confcommercio, Donatella Prampolini e il direttore generale della Siae, Gaetano Blandini.

“Questi gruppi versano tasse irrisorie – ha affermato il senatore di Forza Italia. “Secondo uno studio Mediobanca, a fronte di fatturati miliardari i principali giganti del web hanno pagato con le loro filiali italiane 64 milioni di euro nel 2018 contro i 59 nel 2017, pari al 2,7 per cento del fatturato e hanno corrisposto, con accordi con le autorità fiscali italiane, sanzioni irrisorie per un totale di 39 milioni nel 2018 e di 73 milioni nel 2017”.

Solo in Italia nel 2018 c’è stato un incremento degli acquisti on line del 16 per cento rispetto all’anno precedente, pari a 27,4 miliardi di euro per l’acquisto di prodotti (15 miliardi) e servizi (12 miliardi).

Nel corso del convegno il vicepresidente di Confcommercio, Donatella Prampolini, ha presentato alcuni dei dati elaborati dall’Osservatorio Export Digitale 2019 della School of Management del Politecnico di Milano, evidenziando come il fenomeno dell’e-commerce sia cresciuto di 21 miliardi di euro nel giro di dieci anni. E’ stato osservato come alla crescita del valore degli acquisti on line sia stata corrisposta una decrescita del numero di imprese al dettaglio attive in Italia. Negli ultimi dieci anni il segno meno ha interessato 16 mila imprese del commercio al dettaglio, mentre quelle attive nel commercio on line al dettaglio sono aumentate di 14 mila unità (dati Infocamere-Movimprese).

“I centri storici delle città italiane hanno cambiato volto – ha evidenziato il senatore Gasparri. “Tra 2008 e il 2019 il commercio al dettaglio in sede fissa è calato del 14,3 per cento (meno 15,3 per cento nei centri storici del Sud e meno 13,7 per cento in quelli del Nord). Tra il 2012 e il 2019 sono invece aumentate del 27,1 per cento le imprese straniere del commercio mentre quelle italiane sono calate del 5,6 per cento. Alcuni comuni in Italia rischiano il declino commerciale. Google e Amazon da sole valgono più del Pil italiano, come si legge in un articolo di “Libero” del 18 gennaio 2020. Insieme ad Apple, Facebook ed Amazon, le due società Usa capitalizzano più di 5.200 miliardi di dollari. Il 17 per cento del principale listino di New York”.

A fronte di questi altissimi fatturati non corrisponde però un’adeguata tassazione. Circa la metà dell’utile ante imposte delle multinazionali del web è tassato in Paesi a fiscalità agevolata, con un risparmio fiscale di 49 miliardi di euro cumulato dal 2014 al 2018. Con un fatturato in Italia di 2,4 miliardi di euro nel 2018, sono stati versati al fisco italiano soltanto 64 milioni di euro (fonte Mediobanca).

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