
L’Istat rivede al ribasso il tasso di crescita del Pil tagliandolo di 0.5 punti rispetto alle previsioni del governo. “Il Pil italiano – si legge nel comunicato dell’Istat – è atteso crescere dello 0,5% nel 2024 e dello 0,8% nel 2025. Nel 2024 l’aumento del Pil verrebbe sostenuto dal contributo della domanda estera netta (+0,7 punti percentuali), mentre la domanda interna fornirebbe un apporto negativo (-0,2 punti percentuali). Nel 2025 la crescita dell’economia italiana sarebbe invece trainata dalla domanda interna (+0.8 punti percentuali.)”.
L’Istituto dimezza così le previsioni di crescita del Pil che avrebbe dovuto raggiungere quota 1%.
Il ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti si ritiene soddisfatto dei risultati raggiunti, insistendo sullo spread, come la strada giusta. Giovedì 5 dicembre i titoli di Stato decennali hanno chiuso con lo spread a 108,5 punti, con un tasso inferiore al 3,2%, al minimo da fine 2021. “Avevo puntato, all’inizio dell’anno, su uno spread a 110, l’unico 110 che mi piace – ha dichiarato Giorgetti. “Oggi ho provato questa soddisfazione e anche più grande perché la chiusura è stata ancora più bassa. Continuiamo così, è la strada giusta”.
L’Istat analizza anche i consumi privati delle famiglie che continuano a essere sostenuti dal rafforzamento del mercato del lavoro e dall’incremento delle retribuzioni in termini reali; il perdurare di tali tendenze determinerebbe una leggera accelerazione del loro tasso di crescita nel 2025 (+1,1%, dopo il +0,6% nel 2024).
UNSIC – Unione Nazionale Sindacale Imprenditori e Coltivatori
