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Arrivano le varianti e richiudono molti istituti scolastici

Inglese, brasiliana e sudafricana, sono queste le tre varianti che si sono insinuate pian piano nel nostro Paese, producendo ulteriori contagi ed instillando nuovi timori nella comunità scientifica e tra la gente. A preoccupare è soprattutto la diffusione delle varianti nelle scuole: se fino a poco tempo fa il Comitato tecnico scientifico si diceva contrario alla chiusura delle scuole ed all’adozione della didattica a distanza, confermando il suo assenso al rientro in classe degli studenti delle scuole superiori dopo le vacanze natalizie, ora la posizione degli esperti sembrerebbe divergere nettamente da quanto sostenuto prima. Saranno stati forse i dati presentati venerdì scorso nell’ultimo report dell’Istituto superiore di sanità, che ha individuato la fascia d’età 8-19 anni come quella con più contagi in questa fase, o forse l’alta incidenza di casi di varianti riscontrati nelle scuole negli ultimi giorni, ma ora “l’apertura delle scuole come esigenza primaria del Paese” si sta lentamente trasformando in “serve prudenza”.

Anche Mario Rusconi presidente dell’Associazione nazionale presidi del Lazio, in una dichiarazione apparsa su il quotidiano “la Repubblica” ha sottolineato che “la situazione è preoccupante. Se doppia mascherina o protezioni Ffp2 non dovessero bastare, è necessario mettere le classi in quarantena e ricorrere alla Didattica a distanza”.

Già a dicembre l’Unsic ha lanciato l’allarme sul rischio della diffusione incontrollata del virus all’interno degli istituti scolastici, promuovendo una petizione on line che ha raggiunto quasi la soglia delle 200 mila adesioni. Recentemente in una nota ha delineato un quadro aggiornato sulla situazione nella Capitale: “In pochi giorni a Roma hanno chiuso già sette scuole per Covid, tra cui per sospette varianti inglese e brasiliana. Dopo la primaria ‘Cerboni’ a Primavalle, la ‘Sinopoli-Ferrini’ a Villa Chigi, il plesso ‘Alonzi’ della ‘Sauli’ alla Garbatella, la ‘Donatello’ a Grotte Celoni, il plesso del Villaggio Prenestino e l’istituto comprensivo in via Carotenuto a Malafede, per sospetta variante brasiliana ha chiuso la “Sinopoli-Ferrini” al Salario-Vescovio. A poco più di un mese dalla riapertura dopo la pausa natalizia, i casi si moltiplicano e preoccupano. Assistiamo a file di studenti davanti ai Centri Covid delle Asl per effettuare i tamponi, come testimoniamo con fotografie. Non sarebbe il caso, prendendo esempio dalla Puglia, di chiudere le scuole per un breve periodo, tra l’altro favorendo le vaccinazioni dei docenti, per poi riaprire con minori rischi e finalmente un tracciamento serio?”

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