
Un seminario, realizzato dall’Istituto nazionale per l’analisi delle politiche pubbliche (Inapp) con l’obiettivo di focalizzare l’attenzione sulla rappresentanza del lavoro, cercando di colmare il gap informativo relativo agli attori collettivi del sistema di relazioni industriali.
Unsicoop, Associazione nazionale sindacale italiana delle cooperative, ha seguito l’incontro che si è svolto mercoledì 15 ottobre presso l’Auditorium Inapp di Roma, “Associazionismo datoriale e organizzazione dei lavoratori: dinamiche e diffusione alla luce delle indagini Inapp”.
Nel corso della mattinata, sono stati presentati i risultati di due indagini Inapp, una sull’associazionismo datoriale e contrattazione collettiva, una sulla rappresentanza sindacale e sulla qualità del lavoro.Oggetto delle rilevazioni le imprese sotto i profili del rapporto con la dimensione della contrattazione collettiva, delle relazioni con l’associazionismo datoriale e delle correlazioni con la qualità del lavoro.
I dati esaminati sono stati quelli di 30mila imprese rappresentative del tessuto produttivo italiano, fotografato dal 2018 al 2022. L’iniziativa è stata ideata per ridurre il divario informativo relativo agli attori collettivi del sistema di relazioni industriali, creare le condizioni per un confronto tra esperti accademici e esperti di matrice sindacale e, non ultimo, orientare le prossime indagini anche a fruizione degli operatori istituzionali.
Sono stati individuati alcuni elementi cardine che stanno alla base delle scelte di adesione e contrattazione collettiva, nella specie la dimensione d’impresa, il settore di appartenenza, il tipo di proprietà e la rappresentanza sindacale.
In Italia il modello imprenditoriale più diffuso è quello della piccola-media impresa che applica il primo livello della contrattazione collettiva. Diversamente il secondo livello di contrattazione collettiva trova una minore applicazione.
Non è stata trascurato il tema della classificazione delle imprese che coinvolge il numero dei dipendenti e anche il livello degli investimenti.
Sono stati dunque messi in evidenza i diversi modelli organizzativi e livelli di flessibilità.
Affrontando la questione della presenza della rappresentanza sindacale, si è visto che è correlata all’attenzione al tema della conciliazione vita-lavoro e alla percezione dei rischi legati alla sicurezza sul lavoro.
Sul fronte datoriale, si rileva un giudizio sostanzialmente positivo in merito alla presenza delle rappresentanze sindacali. Presenza che ha effetti positivi non solo legati alla sicurezza, ma anche alla riorganizzazione dei modelli produttivi.
Tra gli argomenti che meritano approfondimento sono stati individuati le nuove tecnologie, il ruolo delle donne nel mondo del lavoro e nella dirigenza aziendale.
Un’attenzione particolare dovrebbe essere riservata anche al settore agricolo per il peso che assume nell’economia nazionale e nelle decisioni politiche in ambito sociale e migratorio.
È stato riconosciuto come l’associazionismo rivesta un ruolo significativo sia per i lavoratori che per i datori di lavoro. In particolare, le organizzazioni di rappresentanza datoriale operano da contrappeso alle organizzazioni sindacali nella contrattazione collettiva. Inoltre, svolgono una funzione essenziale nel valutare la forza degli attori collettivi, contribuendo a un confronto costruttivo con le istituzioni politiche.
di Emanuela Ecca – Unsicoop
UNSIC – Unione Nazionale Sindacale Imprenditori e Coltivatori
