martedì , Luglio 16 2024
Home / Comunicazione / Roma, alle Case Romane del Celio la “Pìetas” di Veneziano

Roma, alle Case Romane del Celio la “Pìetas” di Veneziano

Mussolini-di-Corrado-VenezianoD’intesa con il ministero dell’Interno, con il ministero dei Beni Culturali, e con la Società Spazio Libero, prenderà il via giovedì 20 aprile alle 18, a Roma, nello straordinario complesso archeologico delle Case Romane del Celio (Clivo di Scauro), “Pìetas”, la mostra di Corrado Veneziano a cura di Raffaella Salato.

L’esposizione, in programma fino al 2 maggio prossimo (orario: tutti i giorni, dal giovedì al lunedì, dalle 10.00-13.00 e dalle 15.00-18.00, ingresso al pubblico: intero 8 euro, ridotto 6 euro) in uno dei poli museali più affascinanti dell’intero patrimonio laziale, presenta dieci tele di lino installate su strutture autoportanti che interpretano e riprendono la struttura visiva della Sacra Sindone, una delle forme estetiche più illuminanti della condizione mortuaria al di là di ogni risvolto di natura religiosa.

I dieci sudari, che rappresentano altrettante figure umane immaginate in posizione funebre, sembrerebbero ritrarre uomini apparentemente comuni.

In realtà, le somiglianze richiamano alla mente dello spettatore alcuni personaggi tristemente noti, annoverabili fra i despoti e i dittatori più sanguinari del XX e XXI secolo: Hitler, Mussolini, Pol Pot, Videla, Batista, Bin Laden, Gheddafi, Mobutu e Pinochet.

Ritratti a misura reale, con le palpebre chiuse e le mani congiunte sotto il ventre in una postura che ricorda la Sacra Sindone, i soggetti di questi lavori, su cui evidente è il lavorìo intenso condotto dalla mano dell’artista, presentano i tratti del viso e del corpo trasfigurati e colti in una dimensione eterea, astratta, allo stesso tempo distaccata e appartata che solo la percezione della morte può produrre.

Nell’attimo solenne della dipartita, dunque, come dimostrano le opere di Veneziano, anche il volto di un individuo, assolutamente esecrabile in vita e privo di alcun genere di pentimento, può essere rappresentato in un’espressione più umana e dignitosa, risultato di quell’elevato sentimento della pìetas latina che insiste tra l’altro sul rispetto e sull’amore dovuto comunque a ogni essere umano a prescindere dalle nefandezze che gli sono appartenute. Come se la scomparsa terrena fosse capace di allontanare lo sdegno e il ripudio per portare al suo posto una qualche forma di rasserenamento.

Partendo dalle considerazioni di Ricoeur e Lèvinas, che avevano posto l’attenzione sull’assunto della religione cristiana secondo cui qualsiasi volto “potrebbe essere quello di Cristo”, Veneziano recupera l’immagine della Sindone e con un gioco di sostituzioni-trasformazioni riesce, dunque, a “trasferire” sul lenzuolo di lino le sembianze di uomini la cui ferocia ha segnato la storia dell’umanità.

“Il volto di Cristo – sottolinea Veneziano – è, allo stesso tempo, l’immagine più riprodotta e la raffigurazione più astratta e priva di documentazione che ci sia. In questo senso l’operazione di ragionevole verosimiglianza delle immagini di Pìetas , progetto che ha preso forma dentro di me durante il Giubileo della Misericordia, potrebbe rappresentare un tributo all’arricchimento semantico dell’immagine del Salvatore, ma anche diventare un onesto lavoro di allargamento delle opzioni figurative in cui questi si è materializzato”.

Molteplici le domande che l’esposizione pone, infinite le questioni estetiche e artistiche, le problematiche politiche, religiose, psicologiche e sociologiche.

In questo senso la mostra diventa l’occasione per riflettere sulla distanza tra mondi incomparabili o distanti, come quello della vita e della morte, della immanenza e della trascendenza, della guerra e della pace. Mentre, per l’ennesima volta, come ha scritto in passato Achille Bonito Oliva le opere di Veneziano ”massaggiano il muscolo atrofizzato della memoria collettiva”.

L’appuntamento per il vernissage è fissato per giovedì 20 aprile alle ore 18.

Corrado Veneziano, classe 1958, lucano di Tursi, ha alternato le sue attività di ricerca e di docenza accademica con il suo permanente lavoro di artista. Regista teatrale per Festival e rassegne internazionali (spesso con la Biennale di Venezia) e regista televisivo per la Divisione ragazzi di Rai 3 e per Rainews 24, ha pubblicato molteplici volumi (sulla comunicazione e la espressività) con importanti case editrici italiane. Ha tenuto laboratori e seminari in università e accademie, in Europa, negli Stati Uniti, in Africa. Nel 2013 ha presentato per la prima volta i suoi lavori pittorici a Roma, raccogliendo l’attenzione lusinghiera del critico Achille Bonito Oliva e dell’antropologo Marc Augè.

Sulla sua produzione pittorica vale la pena sottolineare la mostra ospitata con il sostegno del ministero degli Esteri e ospitata a Bruxelles nel primo semestre europeo di presidenza italiana (2014) e due eventi, del 2015. Il primo è legato alla personale ISBN 9788820302092 tenutasi a Parigi nell’Espace en Cours diretto da Julie Heintz; il secondo è invece relativo al quadro che la Rai gli ha commissionato per il 67° Prix Italia – Concorso internazionale della tv, del web e della radio. La mostra parigina si è inscritta nelle manifestazioni francesi sul 750 anniversario della nascita di Dante Alighieri; l’opera per il Prix Italia (tenutosi a Torino tra il 19 e il 24 settembre) è diventata l’immagine-simbolo della rassegna 2015 del Prix, intitolata “Il potere delle Storie. Il laboratorio della Creatività”. Anche il 2016 ha registrato varie iniziative pittoriche e artistiche, tra cui vale la pena di citare la personale alla antica Galleria Nevskij 8 di San Pietroburgo dal titolo “I codici dell’anima” in cui Veneziano ha presentato, per larga parte, i lavori dedicati ai codici ISBN. Recentemente (San Pietroburgo, gennaio-febbraio 2017) l’artista è stato impegnato in esposizione in quel medesimo spazio con la personale “Segni, loghi e corruzioni”, a cura di Raffaella Salato. In occasione dell’anniversario dei 60 anni del Trattato di Roma, l’artista ha “ripensato” il logo dell’Unione europea presentando tre installazioni di dimensioni considerevoli.

PÌETAS

Case Romane al Celio – Clivo di Scauro – Roma.

Mostra personale dell’artista: Corrado Veneziano.

Apertura al pubblico: da giovedì 20 aprile 2017 a martedì 2 maggio.

Orario: 10.00-13.00 e 15.00-18.00 dal giovedì al lunedì.

Ingresso: intero 8 euro, ridotto 6 euro.

(Gi.Ca.)

Check Also

marco randon

Marco Randon, il panettiere dal cuore d’oro premiato dal presidente Mattarella

Chi lo dice che fare del bene non ripaga? La prova ci arriva dalla storia …