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Tahiti: imprenditoria italiana e alloggi sull’acqua

E’ uno degli agognati paradisi terrestri. La Polinesia francese, che include mete come Bora Bora, Moorea e Tahiti (in totale 118 isole di cui 67 abitate, tutte di origine vulcanica), attira ogni anno turisti da tutto il mondo. Circa l’80 per cento dei 260mila residenti è di stirpe locale, gli altri sono per lo più francesi. Non mancano gli italiani, molti con attività turistiche.

Le isole di Tahiti, in particolare, festeggiano in queste settimane i 50 anni dalla nascita dell’originale overwater bungalow, la suggestiva sistemazione che si erge sulle acque turchesi delle lagune polinesiane e che ha contribuito a rendere così riconoscibile la destinazione stessa.

Nel 1967, le isole di Tahiti divennero la prima destinazione al mondo ad offrire alloggi costruiti direttamente sull’acqua: vennero costruiti bungalow e ville tradizionali con il tetto ricoperto di foglie di pandanus in queste meravigliose isole, rendendole una delle destinazioni turistiche più desiderate al mondo.

Il bungalow sull’acqua è stato inventato da tre californiani che si trasferirono nelle isole di Tahiti negli anni Sessanta. Hugh Kelley, Muk McCallum e Jay Carlisle si innamorarono fin da subito della Polinesia Francese e di tutto ciò che essa poteva offrire. Conosciuti come i “Bali Hai Boys”, i tre giovani aprirono hotel sia a Moorea che a Raiatea ma, mentre Moorea registrava ottimi risultati grazie alla sua posizione favorevole, alle sue bellissime spiagge e alla possibilità di fare snorkeling, Raiatea faceva più fatica, in quanto non aveva una spiaggia di sabbia. Kelley cercò quindi una soluzione ed ebbe un’idea che avrebbe rivoluzionato il turismo del Paese per i decenni a venire: suggerì di costruire dei bungalow sull’acqua per dare agli ospiti l’accesso diretto alla laguna. Kelley pensò, infatti, che poter ammirare il bellissimo mare direttamente attraverso una parte del pavimento del proprio bungalow avrebbe rappresentato un’esperienza unica. Fu così che nacque il pavimento in vetro. Ciò diventò esempio di imprenditoria lungimirante.

Nel 1967 furono costruiti i primi tre bungalow sull’acqua al Bali Hai hotel di Raiatea, a cui seguirono gli overwater bungalow all’hotel Bali Hai Moorea. Non molto tempo dopo alcuni amici all’hotel Bora Bora iniziarono a costruire dei bungalow nello stesso stile dei Bali Hai Boys. Oggi, questi bungalow sono nei sogni di milioni di persone in tutto il mondo e sono considerati la quintessenza del paradiso.

Cinquant’anni dopo la creazione dei primi esemplari, le isole di Tahiti contano oggi 884 bungalow sull’acqua in 22 hotel in 7 delle 118 isole polinesiane, offrendo ai visitatori di tutto il mondo una vacanza del tutto unica all’insegna del lusso.

Originariamente ispirate alle abitazioni tradizionali, gli overwater bungalow permettevano agli ospiti di ammirare i pesci tropicali che nuotavano al di sotto dei pannelli in vetro, soprannominati “la tv di Tahiti”. Nel corso degli ultimi cinquant’anni, i bungalow delle isole di Tahiti si sono evoluti, trasformandosi in vere e proprie suite che offrono tutte le comodità di una camera d’hotel di lusso, con terrazzo privato, piscina a sfioro, amache, vasche idromassaggio, pavimenti in vetro e colazione consegnata e servita direttamente da una canoa polinesiana.

“Per molti viaggiatori in cerca della fuga perfetta nel Sud del Pacifico, soggiornare in un bungalow sull’acqua è un’esperienza da non perdere – afferma Paul Sloan, Ceo di Tahiti Tourisme. “Gli overwater bungalow rappresentano una delle tante sistemazioni autentiche e allo stesso tempo lussuose che i visitatori possono trovare nelle nostre isole, il complemento perfetto alle bellezze naturali delle isole di Tahiti e un’icona riconoscibile in tutto il mondo. Questo lussuoso alloggio si fonde perfettamente con le lagune cristalline delle isole di Tahiti, incarnando cultura tradizionale e raffinatezza francese e sono uno dei motivi per cui le isole di Tahiti sono considerate una delle destinazioni più popolari al mondo da oltre cinquant’anni”.

Informazioni sulla vita e sull’imprenditoria a Tahiti si possono trarre dal sito: http://polinesians.blog.com.

(Gi.Ca.)

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