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Viviana Bello racconta la nobiltà del vino tra arte, letteratura e sociale

“La nobiltà del vino è proprio questa: che non è mai un oggetto staccato e astratto, che possa essere giudicato bevendo un bicchiere, o due o tre, di una bottiglia che viene da un luogo dove non siamo mai stati.“, scriveva Mario Soldati nel suo celebre libro “Vino al Vino”. Di quel luogo poi abbiamo l’arte, la storia che ci viene raccontata anche da quegli scrittori, poeti ed artisti che di quel luogo si sono innamorati e da quel vino sono stati ispirati. Il vino non è solo un’immersione sensoriale, ma anche geografica, storico-culturale e letteraria. Una bottiglia di vino ha una storia più lunga che sposa la terra da dove proviene. Un vero appassionato, non si limita a degustare un vino ma vuole immergersi in un viaggio senza tempo sino alle radici, vuole conoscerne storia, geografia con la stessa passione di chi quel vino l’ha creato, dal grappolo fino a quel prodotto che fa parte dell’uomo e della sua anima e che in essa trova il proprio Dna.

Raccontare la nobiltà del vino …

Da tutto questo nasce l’ispirazione di Viviana Bello, Presidente della LILA (Lega Italiana per la lotta contro l’AIDS) di Lecce, che attraverso la formazione e la cultura ha sempre voluto informare e comunicare valori e che grazie ad essa riesce ogni giorno ad aiutare e donare una vita normale a persone fortemente stigmatizzate a cui era importante dare una possibilità.

Come dice la stessa dott.ssa Bello, “L’idea nasce da un’intuizione, un’illuminazione in cui mi sono buttata con passione e gioco. Una nuova sfida”.

Il nome di per sé racchiude il senso e il format  di questo percorso culturale. “Di Calice in Calice“, questo il nome che Viviana Bello ha voluto dare alla Rassegna eno-culturale ideata e realizzata  in collaborazione con il Punto Touring Club di Roma e l’Associazione Sinopie, nella persona di  Martina Gatti che si articola in una serie di 5 incontri a Roma per 5 regioni, in ordine cronologico: Piemonte (6 marzo), Veneto (20 marzo), Umbria (27 marzo), Campania (3 aprile) e Sicilia (10 aprile).  Un percorso culturale che vuole raccontare la nobiltà del vino e, comprende il racconto del patrimonio artistico a cura della storica dell’arte Martina Gatti, dei vini (geografia, caratteristiche organolettiche ed olfattive) da parte di Alessio,  Sommelier dei Magazzini Scipioni e le incursioni letterarie di Viviana Bello. Per ogni vino una presentazione artistica, letteraria e delle caratteristiche dello stesso ed un “cicchetto” con l’assaggio di una pietanza in abbinamento. Tre vini a serata per ogni regione in un viaggio mistico di scoperta ed emozioni. Il progetto si è ben sposato con la filosofia di Magazzini Scipioni che è alla continua ricerca dei vini dei piccoli produttori locali da scoprire e valorizzare. L’intento è anche quello di far emergere la nobiltà del vino nella sua interezza.

Abbiamo chiesto a Viviana di parlarci un po’ di sé delle sue origini, storia, idee e del suo futuro.

Vengo dalla provincia di Lecce dove il vino è parte dell’identità di una terra. Un territorio dove la cultura del vino si respira e si tramanda con il sapere degli antichi e grazie al passaggio generazionale abbiamo assistito a una sorta di riscatto con la restituzione di una qualità riconosciuta anche da premi nazionali e internazionali.

Quando hai scoperto questa passione per il vino?

Ho approcciato al vino in età adulta, ma da subito ho pensato che la qualità fosse quello che cercavo. Non sono mai stata attratta dalle “sbronze giovanili”. La voglia di scoprire sempre nuovi vini è nata immediatamente e con questa dopo qualche anno l’idea di associare alle degustazione dei reading letterari specifici.  Un’idea che mi porto dietro dall’esperienza di Lecce e che a quanto pare piace molto anche a Roma. Considerando che questa appena partita è la seconda edizione di “Di Calice in Calice” ed è stata fortemente voluta da chi,  partecipando alla prima edizione si era innamorato di questo nuovo modo di raccontare i vini”. 

Siamo stati presenti al primo evento, svoltosi il 6 marzo a Roma ai Magazzini Scipioni, e volevamo ringraziarti e farti i complimenti per tutto quello che sia tu che Martina ed Alessio siete riusciti a trasmettere a tutti, tanto che alla fine vi è stata riservata una “standing ovation”.

Grazie per i complimenti e spero che la serata sia stata veramente piacevole. Quello che a noi premeva trasmettere sono le stesse emozioni che noi sentivamo nel raccontare. Siamo partiti con il Piemonte, la terra del Barolo e non solo. Abbiamo voluto raccontare questi fantastici vini e le loro terre, da Cesare Pavese, con il suo romanzo “La luna e i falò” e curiosità e altri racconti letterari di vigne per esempio tratte da “Vino al vino” di Mario Soldati. Mi ritrovo con il concetto di Soldati, secondo cui l vino è una delle cose più einsteineriane che esiste, che quindi lega il vino alla relatività ed alla soggettività.

La seconda tappa sarà dedicata al Veneto, con il richiamo a “Romeo e Giulietta”ed ai vini romantici, con la ricerca del vino più romantico. Nella terza approderemo in Umbria  con il suo immenso patrimonio artistico. poi la Campania e la Sicilia

Quel è lo scopo del tuo lavoro?

 Il mio è un lavoro di ricerca con “chicche” letterarie allo scopo di coinvolgere, appassionare e donare consapevolezza alle persone. 

la nobiltà del vino per Viviana …

Quale opportunità hai colto da questa nuova sfida, da questo progetto che di tuo ha tanto ed in cui crediamo tu voglia trovare qualcosa?

Il vino in generale mi ha dato l’opportunità di portare in un nuovo progetto tutto romano la mia identità salentina ovunque e di sentirmi a casa. Un po’ anche come riscatto del Sud. Infatti, quando nella prima edizione abbiamo raccontato la Puglia, ho capito quanto questo progetto era importante per me, con tutte le emozioni che mi suscitava nel momento in cui parlavo della mia terra. Un commozione che mi ha costretto anche ad interrompere la mia lettura. Quando due anni fa ho deciso di trasferirmi a Roma, seguendo il mio cuore, pensavo di perdere tutto, ma così non è stato.

Ora volevo chiederti qualcosa circa la tua ormai decennale esperienza come volontaria della LILA, che come leggiamo in questo tuo intervento per il quotidiano online La Repubblica, nel 2017 compiva 30 anni di attività,  un impegno così profondo che ti ha portato anche a divenire Presidente dell’Associazione di Lecce e componente del coordinamento nazionale.

La mia volontà di contribuire è nata da un progetto nato a Lecce contro le dipendenze dove era presente l’Associazione ed era presente Simona Cleopazzo, mia amica, anche lei leccese, scrittrice e da sempre impegnata nel sociale che ultimamente sta lavorando alla ricostruzione di una Biblioteca sociale nella 167 leccese. Ci siamo ritrovate insieme ad un evento a questo banchetto informativo, e abbiamo deciso di accogliere la sfida e contribuire con un progetto e/o campagna, di nome ACT UP, finanziato da “Gioventù in azione”, con l’idea di ripristinare il risveglio delle coscienze rispetto a percorsi comuni di prevenzione. Dopo aver ascoltato alcune storie di forte discriminazione li mi è scattata qualcosa dentro che mi ha spinto a contribuire. Nonostante a volte le difficoltà ti suggeriscano di lasciar perdere, continuiamo a resistere e a fare qualcosa nella lotta contro l’AIDS. Ma c’è ancora tantissimo da lavorare.

La nobiltà del vino al servizio del sociale ….

Complimenti per la tua determinazione e speriamo tu riesca a far arrivare la tua, e la voci di chi lavora con te, a sempre più persone in un argomento per cui la disinformazione è ancora molta. Dal vino all’eros e alla sessualità il passaggio è molto sottile, anche perché il vino disinibisce anche parole e pensiero e questo credo sia il messaggio di partenza che si voleva trasmettere con l’evento “A far l’amore. Un calice di vino con la Sessuologa Roberta Rossi”, Presidente FISS (Federazione Italiana Sessuologia Scientifica), svoltosi a Lecce durante il Festival della Sessualità consapevole dal 20 settembre al 3 ottobre 2015, dove partecipavi anche tu quale Presidente Lila Lecce e membro del coordinamento nazionale.

Parlare di sessualità intorno ad un bicchiere di vino con l’idea di normalizzare contenuti e messaggi. Perché infatti ancora tanta gente ha paura di persone con HIV che hanno una vita normale, anzi contribuiscono al nostro lavoro. Il vino rosso poi si lega dal punto di vista simbolico anche al colore del fiocco rosso della lotta contro l’AIDS. A tale scopo sarebbe bello trasferire quel format organizzando una serie di eventi simili in diverse città italiane, magari con il contributo di altre realtà del Mondo della Promozione Sociale, accanto alla LILA, con una serie di interventi e lettere discutendo di sesso e prevenzione. Naturalmente vorrei coinvolgere nell’iniziativa anche realtà scientifiche che si occupano di sessualità o anche realtà giovani e di settore come Glu Glu Wine come sostegno all’organizzazione ed alla promozione.

la nobiltà del vino nell’innovazione ….

A noi farebbe molto piacere essere coinvolti e in ogni caso promuoveremo la manifestazione con i nostri strumenti. A proposito della nostra App (download gratuito da Apple Store e/o Google play), volevamo sapere cosa ne pensassi e se a tuo avviso possa rivelarsi uno strumento utile e vincente.

Mi piace l’idea di uno strumento che possa raccontare la nobiltà del vino e facilitare la ricerca e l’organizzazione di eventi e degustazioni. Per me è un’idea lungimirante. Uno strumento che ti aiuta molto in un mondo come quello del vino che, specialmente a Roma, è veramente molto frammentato. Mi sorprende che sia gratuito.

Ultima domanda, come ti vedi nel futuro?

Nel mio futuro vorrei dedicarmi a tutti i progetti, tra cui sposarmi ed avere figli.

 

(Christian Battistoni
Marketing and Communication Manager di Glu Glu Wine)

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