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Germania, sull’etichetta delle carni anche le condizioni degli allevamenti

Dal 2024 in Germania le etichette sulla carne suina dovranno indicare le condizioni degli allevamenti in cui è stata prodotta. A sancirlo è la legge presentata dal ministro federale Özdemir e approvata dal Bundestag tedesco la scorsa estate.

Scopo della nuova etichetta è quello di garantire maggiore trasparenza e chiarezza su come vengono tenuti gli animali negli allevamenti, consentendo ai consumatori di fare acquisti consapevoli.

Nello specifico la normativa distingue cinque tipologie di zootecnia: stabulazione al chiuso; stabulazione al chiuso con più spazio; stabulazione aperta con aria fresca; allevamento che prevede corse e/o pascoli all’aperto; allevamento biologico.

Per il momento la legge verrà applicata ai suini da ingrasso, e in particolare alla carne suina fresca e non trasformata, ma l’obiettivo è quello di estenderlo a tutte le specie animali e all’intera filiera di trasformazione. Il Ministero federale dell’alimentazione e dell’agricoltura (Bmel) tedesco, infatti, sta lavorando a un sistema di etichettatura zootecnico obbligatorio per tutti gli alimenti di origine animale provenienti dalla Germania.

Sebbene la normativa riguardi gli allevamenti tedeschi, il progetto di legge prevede anche un’opzione volontaria per i prodotti provenienti da altri Stati dell’Unione europea e da paesi terzi, in modo da garantire a tutti gli interessati la possibilità di fornire informazioni chiare e trasparenti sulle proprie modalità di produzione e favorire gli allevamenti virtuosi.

In realtà l’obiettivo dell’etichetta è quello di informare i consumatori, motivo per cui si mantiene neutra e non costituisce un giudizio. Allo stesso tempo, però, è molto probabile che gli allevamenti con condizioni peggiori per gli animali risentiranno di più della nuova norma.

La legge, infatti, nasce dall’esigenza delle persone di avere maggiori informazioni sui prodotti che comprano. In un mondo dove la sostenibilità è ormai un tema centrale delle nostre vite, e di cui gli allevamenti intensivi costituiscono un tassello molto rilevante, anche i consumatori si evolvono verso scelte di acquisto più consapevoli, premiando le aziende che si distinguono maggiormente in tale ambito.

Non sono comunque mancate le critiche, sia da parte degli agricoltori tedeschi, sia da parte delle organizzazioni dei consumatori, sia da parte degli animalisti. Secondo quest’ultimi in particolare la norma non farebbe altro che legittimare gli allevamenti e non migliorerà in alcun modo la vita degli animali.

Ad ogni modo, per esprimere un giudizio concreto non resta che aspettare i primi risultati dell’operazione.

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