venerdì , Dicembre 5 2025
Home / Archivio notizie / Oltre frontiera / Nasa: il telescopio James Webb è arrivato a destinazione

Nasa: il telescopio James Webb è arrivato a destinazione

Dopo un mese dal lancio, il telescopio spaziale James Webb ha concluso il suo viaggio in orbita intorno al Sole, attivando i suoi propulsori e posizionandosi a quasi 1 milione di miglia dalla Terra. La missione del telescopio Webb, partita il 25 dicembre scorso dallo spazioporto europeo di Kourou, nella Guyana francese, è frutto di una partnership internazionale della Nasa con l’Esa (Agenzia spaziale europea) e l’Agenzia spaziale canadese con lo scopo di esplorare ogni fase della storia cosmica, dall’interno del sistema solare alle galassie osservabili più lontane, nell’universo primordiale. “Webb – hanno fatto sapere dalla Nasa – potrebbe riservare nuove ed inaspettate scoperte e aiutare l’umanità a comprendere le origini dell’universo”.

L’8 gennaio, il telescopio spaziale James Webb ha finito di dispiegare nello spazio il suo specchio primario rivestito d’oro, dopo essere stato stivato all’interno del cono di un razzo Arianespace Ariane 5 per il lancio. Ora inizia la sua missione vera e propria e entro il primo anno di attività, fornirà al team di ricercatori i dati necessari a completare uno schizzo più dettagliato del ciclo di vita stellare, con immagini ad alta risoluzione di luce infrarossa di 19 galassie. “Webb rivelerà la formazione stellare nelle sue primissime fasi – ha spiegato Janice Lee, scienziato capo dell’Osservatorio Gemini presso il NOIRLab della National Science Foundation di Tucson – proprio quando il gas collassa per formare le stelle e riscalda la polvere circostante”.

Già in passato il telescopio spaziale Hubble ha fornito osservazioni con luce visibile e ultravioletta di 38 galassie offrendo immagini ad alta risoluzione di singole stelle e ammassi stellari.

Webb andrà a riempire quegli elementi finora mancanti, nelle aree delle galassie che sono oscurate dalla polvere, regioni in cui le stelle stanno attivamente iniziando a formarsi. “Vedremo chiaramente ammassi stellari nel cuore di queste dense nubi molecolari di cui prima avevamo solo prove indirette”, ha detto Thilker, un altro scienziato del team. I nuovi dati aiuteranno a individuare l’età delle popolazioni stellari in un campione diversificato di galassie, agevolando la costruzione di modelli statistici più accurati. Un’altra risposta importante che i ricercatori si aspettano di trovare riguarda la polvere che circonda le stelle, all’interno del mezzo interstellare. Il nuovo telescopio Webb permetterà di determinare quali aree del gas e della polvere sono associate a specifiche regioni di formazione stellare e quali invece sono materiale interstellare fluttuante. Il team sta anche lavorando per capire i tempi del ciclo di formazione stellare.

Check Also

Ciad

Un libro che racconta il lavoro dei frati cappuccini in Ciad

Stefano Venditti, 51 anni, molisano di nascita e bolognese di adozione, giornalista e addetto stampa. …