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Piove di Sacco (Pd), festival dei casoni e delle acque

Appuntamento con Scene di paglia in uno dei luoghi simbolo della rassegna: il Casone Ramei di Piove di Sacco (via Ramei, 16) ospita Maria Paiato, straordinaria interprete de L’avvelenatrice. La “favola” della settantenne Marie Maurestier, lady nera nata dal racconto di Éric-Emmanuel Schmitt che Paiato trasforma in una partitura infinita di coloriture interpretative, aggiungendo questa figura femminile alla galleria delle tante donne composta in anni e anni di teatro.

Donna diabolica, Marie Maurestier, gode della fama di assassina per aver avvelenato, nel corso della sua vita, tre mariti benestanti. Davanti a lei la giustizia si è dovuta arrendere e la donna vive la sua vita tranquillamente nella piccola comunità di Saint Sorlin en Bugey, ostentando spavalderia. Sarà l’arrivo del giovane Gabriel, il nuovo parroco, a risvegliare la potente energia vivificatrice di Marie che, decisa a possederlo, costruisce un’arditissima trappola, stringendo d’assedio l’incauto prete con la lentezza, la pazienza e la concentrazione di un velenosissimo ragno. Per Maria Paiato «È una favola e come tale l’ho trattata, sfruttando le sue innumerevoli possibilità di paura, di suspense, di comicità, di ironia, di musicalità. Il mio intento, il mio gusto è stato quello di fare come Marie: costruirvi intorno una tela magica, una trappola per farvi cadere nelle mie braccia di ragno. Ma tranquilli. Il mio è solo un gioco. Però per giocare si deve far sul serio».

Giovedì 29 giugno Scene di paglia arriva a Brugine, accolto dalla splendida Villa Roberti (via Roma 96), insieme alla compagnia Teatro all’Insegna dell’Orso in Peata e a Racconto d’inverno, una fiaba per voci e figure tratta da The Winter’s Tale di William Shakespeare. Tre attrici, narratrici e manovratrici danno vita a una fiaba con personaggi-burattini, interpreti di una fiaba collocata dentro una commedia di impianto romanzesco.

«Siediti e raccontami una storia» dice Ermione a suo figlio Mamilio. «Lieta o triste?» chiede il bambino. La madre la vorrebbe più lieta possibile, ma il figlio risponde che una favola triste è più adatta per l’inverno. Perché l’inverno è la stagione in cui si raccontano le favole, nelle lunghe notti, davanti al fuoco. Oppure è una metafora della vita che attende, dopo vicende oscure e lunghe traversie, una redenzione in tempo d’estate?

Lo spettacolo ha il respiro di un teatro da camera, con un piccolo organico e mezzi essenziali. Tre attrici danno vita a una fiaba con figure mettendo in atto il rapporto fra la loro fisicità e lo statuto dei personaggi-burattini e investendo quale nesso principale la combinazione di azione e racconto che struttura gli ultimi drammi di Shakespeare, mettendo a specchio la struttura complessa della commedia-romanzo con quella semplice della fiaba.Biglietto 7 euro; prevendite al Teatro Filarmonico Piove di Sacco; online su www.vivaticket.it (prezzo del biglietto + diritto di prevendita). In caso di pioggia gli spettacoli si svolgeranno al coperto.

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