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Crisi climatica, le proposte presentate alla Conferenza Nazionale sul Clima 2022

Da tanto tempo – e sempre con maggiore intensità – sentiamo parlare di crisi climatica. Se, fino a qualche
anno fa, erano molti coloro che negavano o sottovalutavano il problema dei cambiamenti atmosferici, oggi gli effetti del clima impazzito sono sempre più evidenti. Temperature superiori alla norma, alluvioni,
scioglimento dei ghiacciai, siccità sono argomenti spesso considerati generali e lontani. Ma se invece
pensiamo ai 48.8 gradi registrati l’anno scorso a Siracusa, alla recente tragedia della Marmolada, alle
drammatiche ondate di mal tempo che periodicamente colpiscono le regioni italiane o al razionamento
dell’acqua, allora il problema si fa improvvisamente più urgente e reale.


La lotta al cambiamento climatico e la neutralità climatica diventano così una priorità per poter garantire
un futuro al Paese e al mondo intero e per farlo è fondamentale accelerare la transizione verso modelli
energetici e di sviluppo più sostenibili per il pianeta.


Proprio partendo da tali presupposti, ha preso il via la Conferenza nazionale sul clima 2022 “Crisi
energetica e climatica: la nuova roadmap per l’Italia”
, promossa dall’associazione Italy for Climate, con il patrocinio del ministero per la Transizione ecologica, della Commissione europea e di Rai per la
sostenibilità, e la media partnership di Rai Radio 1 e Rai Pubblica Utilità.


La conferenza, tenutasi nell’Auditorium del Museo Ara Pacis di Roma, è stata aperta da Edo Ronchi,
presidente della Fondazione per lo sviluppo sostenibile, promotore di Italy For Climate, che ha evidenziato la necessità per l’Italia di “dotarsi quanto prima di una legge per il clima, come hanno già fatto Germania, Francia e Regno Unito, per varare misure concrete di adattamento al cambiamento climatico, coinvolgendo i diversi settori e i territori. Abbiamo accumulato 30 anni di ritardi e, a causa dello scarso impegno nella riduzione delle emissioni, subiamo già oggi ingenti danni – ha detto Ronchi. “Incendi, siccità, eventi meteorologici estremi sono conseguenze gravi davanti agli occhi di tutti” – ha concluso l’esponente di Italy For Climate.


Nel dicembre 2021, Italy for Climate ha presentato un pacchetto di 40 proposte di intervento con
l’obiettivo di ridurre le emissioni di gas serra del 60 per cento rispetto al 1990, azzerare l’uso energetico del carbone, tagliare del 41 per cento l’uso del petrolio e del 45 per cento quello del gas entro il 2030.


A queste si aggiungono tre nuove proposte operative prioritarie, presentate nella Conferenza da Andrea
Barbabella
, coordinatore di Italy for Climate, coerenti con il piano europeo REPowerEU e con un impatto
rilevante in tempi relativamente brevi: nei prossimi tre anni da sole produrranno un risparmio di oltre 15 miliardi di mc di gas e taglio di quasi 40 milioni di tonnellate di gas serra:

  1. Raggiungere, nel 2030, l’85 per cento della produzione elettrica nazionale attraverso fonti
    rinnovabili
    (oggi è circa al 40 per cento).
  2. Ripensare il Superbonus dell’edilizia, per elettrificare tre milioni di abitazioni in tre anni, con un
    risparmio di risorse pubbliche e un innalzamento dei benefici ambientali connessi.
  3. Mobilitare i cittadini, attraverso “Faccio la mia parte”, una campagna per incidere molto e
    velocemente sui consumi di energia attraverso i comportamenti individuali.

Durante la conferenza si è parlato anche di energia nucleare che, come affermato da Ronchi, non solo ha costi molto più elevati, ma soprattutto richiede tempi troppo lunghi. Tempo che non abbiamo.

A riguardo è intervenuta anche Simona Bonafè, eurodeputata membro della Commissione per l’Ambiente, la Sanità pubblica e la Sicurezza alimentare, la quale ha evidenziato come anche con tempi e costi ridotti, il nucleare porrebbe il problema dello smaltimento scorie.

L’europarlamentare ha sottolineato, inoltre, l’importanza dell’efficientamento energetico per risparmiare
energia e la necessità di mettere in discussione il nostro modello di sviluppo.


Concorde su questo punto anche Riccardo Luna, intervenuto da remoto. Oltre a parlare di interventi del
governo, provvedimenti europei e leggi sul clima, ha evidenziato come sia fondamentale che il
cambiamento sia individuale. Secondo il giornalista, occorre uscire dalla logica del consumismo e dello
spreco. Certamente cambiare abitudini è difficile e a volte scomodo, ma per far fronte ai cambiamenti
climatici è necessario ripensare i comportamenti individuali.


La conferenza ha ribadito come il tempo per agire sia poco, anche se le soluzioni non mancano. Bisogna
accelerare nella transizione verso modelli energetici e di sviluppo più sostenibili e per farlo è fondamentale adottare strategie integrate, che prevedano la collaborazione non solo dei partiti politici, ma anche di governo, istituzioni, imprese e cittadini. Solo così potremmo vincere la lotta al cambiamento climatico.

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