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Femminicidio: cresce la violenza tra le mura domestiche

Si celebra mercoledì 25 novembre la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. A sottolineare la drammaticità ed il perpetuarsi di questo tipo di violenza di genere è intervenuto il capo di Stato, Sergio Mattarella: “In questo momento drammatico per il nostro Paese e per il mondo intero le donne sono state particolarmente colpite. La pandemia ha accresciuto il rischio di violenza che spesso ha luogo proprio tra le mura domestiche: si è purtroppo assistito, durante il periodo di lockdown, ad un drammatico aumento della violenza contro le donne che vede tragicamente, a volte, coinvolti anche minori” E ha ricordato che “la violenza di genere non si esprime solo con l’aggressione fisica, ma include le vessazioni psicologiche, i ricatti economici, le minacce, le varie forme di violenza sessuale, le persecuzioni e può sfociare nel femminicidio. Alla base vi è l’idea dissennata e inaccettabile che il rapporto tra uomini e donne non debba essere basato su di un reciproco riconoscimento di parità”.

Secondo i dati del VII rapporto Eures sul femminicidio in Italia, nel 2020 ogni tre giorni una donna è stata uccisa. In totale 91 sono state le vittime di omicidio nell’anno in corso, contro le 99 del 2019.

Ma a ben vedere non c’è nulla di incoraggiante. La diminuzione riguarda unicamente le vittime della criminalità comune (da 14 a 3 nel periodo gennaio-ottobre 2020), mentre risulta sostanzialmente stabile il numero dei femminicidi familiari (da 85 a 81) e, all’interno di questi, il numero dei femminicidi di coppia (56 in entrambi i periodi), mentre aumentano le donne uccise nel contesto di vicinato (da 0 a 4).

L’Istituto di Ricerca Eures ha quantificato che in Italia tra il 2000 e il 31 ottobre 2020, sono state 3.344 le donne vittime di femminicidio, rappresentando il 30 per cento degli omicidi totali censiti.

Il perdurare dello scenario di violenza di genere trova conferma anche nei dati del dossier “Un anno di Codice rosso. Reati spia e femminicidi” elaborato dal dipartimento della Pubblica Sicurezza del ministero dell’Interno, un rendiconto analitico sui reati a poco più di un anno dall’entrata in vigore della legge n. 69/2019 sul “Codice Rossso” che ha modificato il codice penale e di procedura penale e introdotto specifiche misure a tutela delle vittime di violenza domestica e di genere.

Tra i reati di nuova introduzione che hanno fatto registrare più trasgressioni, spesso sfociate in comportamenti violenti nei confronti delle vittime, ci sono le violazioni dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare o del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa o della misura dell’allontanamento d’urgenza dalla casa familiare: 1.741 nel periodo 9 agosto 2019-8 agosto 2020. Sul cosiddetto revenge porn, la diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti, dei 718 reati denunciati, l’81 per cento ha riguardato vittime di sesso femminile.

Per quanto riguarda invece i “reati-spia“, indicatori di situazioni di violenza di genere, come lo stalking, nei primi nove mesi del 2020 emergono numeri inferiori rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, che risentono evidentemente della difficoltà di denunciare nel lockdown. La fascia d’età più colpita è quella tra 31 e 44 anni con una prevalenza (80 per cento) di vittime italiane.

Rispetto agli omicidi di donne, nei primi 9 mesi del 2020 si registra un aumento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, con una crescita del 3 per cento (88 donne uccise nel 2020 a fronte di 82 del 2019).

Stesso trend in aumento se si considerano le vittime in ambito familiare/affettivo che passano da 68 a 77 (più 13,2 per cento), uccise in prevalenza da partner o ex partner (solo per il 28 per cento nel 2020 per mano di genitori o figli). I moventi più frequenti risultano liti e motivi passionali.  La fascia più colpita è quella delle over 65, il 30 per cento del totale delle vittime.

“Abbiate fiducia nelle istituzioni, nella magistratura, nelle Forze di polizia, al vostro fianco sempre, e denunciate, denunciate chi non rispetta il vostro essere donna, la vostra personalità” ha dichiarato il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese in un video- messaggio rivolto a tutte le donne.

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