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Firenze dà l’ultimo saluto a Francesco Nuti

Se n’è andato in punta di piedi Francesco Nuti, attore, sceneggiatore, regista e anche cantante toscano. Pian piano, in silenzio si è spento all’età di 68 anni in una clinica di Roma, in quel silenzio che lo ha accompagnato negli ultimi (quasi) vent’anni della sua vita.

Protagonista di interpretazioni indimenticabili, nonché autore e regista di film di successo, ha creato personaggi e uno stile tutto suo, con un umorismo sempre pervaso da una sottile linea malinconica. Agrodolce, come le sue commedie, un po’ romantiche e un po’ amare.

Francesco Nuti, nasce a Prato da padre toscano e mamma calabrese, e inizia la sua avventura nel mondo dello spettacolo da giovanissimo, sul finire degli anni Settanta, con il trio cabarettistico dei Giancattivi, al fianco di Alessandro Benvenuti e Athina Cenci

Nel 1982 abbandona i suoi compagni e intraprende la carriera solista, diretto da Maurizio Ponzi partecipando alla pellicola cinematografica “Madonna che silenzio c’è stasera”. Seguono, sempre per la regia di Maurizio Ponzi “Io, Chiara e lo Scuro”, con la bellissima Giuliana De Sio e “Son contento”. Per tutti e tre, oltre a essere l’attore protagonista, ne cura il soggetto e la sceneggiatura. Successi e riconoscimenti non mancano.

Decide di fare il grande salto e di passare dietro alla macchina da presa e nel 1985 sforna “Casablanca, Casablanca”, grazie al quale vince il premio come miglior regista esordiente al Festival internazionale del cinema di San Sebastián e il secondo David di Donatello come miglior attore. È il periodo d’oro di Nuti. Ispirato e osannato da pubblico e critica, tra la seconda metà degli anni Ottanta e l’inizio degli anni Novanta, gira “Tutta colpa del paradiso” e “Stregati” con Ornella Muti, “Caruso Pascoski (di padre polacco)” con Clarissa Burt, “Willy Signori e vengo da lontano” con Isabella Ferrari e Anna Galiena e “Donne con le gonne” con Carole Bouquet. Francesco e le sue attrici, Francesco e le sue donne. Partecipa anche al Festival di Sanremo con la canzone “Sarà per te”.

Ma come in ogni storia che si rispetti, le cose non possono andare sempre bene. Inizia così per lui la parabola discendente, con la produzione di film che non riscuotono il successo dei precedenti. “OcchioPinocchio”, “Il signor Quindicipalle” e “Caruso, zero in condotta”. La tiepida accoglienza di queste pellicole versa Nuti in uno stato depressivo, aggravato dall’abuso di alcol.

Tutto precipita ulteriormente nel 2006 a causa di un incidente domestico che gli procura un ematoma cranico, con conseguente coma. Si risveglia dopo quasi due mesi e inizia un percorso di continua riabilitazione neuromotoria. Non parla ed è su una sedia a rotelle.

Di lui, poche notizie sporadiche, intervallate da brevi apparizioni televisive che non gli rendono giustizia, viste le condizioni di salute.

A dare la notizia della scomparsa dell’attore e regista, una nota della figlia Ginevra che chiede di rispettare il momento di dolore che la famiglia sta vivendo “e per questo motivo non intende rilasciare dichiarazioni”.

Fanno sapere che il funerale sarà celebrato, in forma strettamente privata, giovedì 15 giugno alle ore 15 nella Basilica di San Miniato a Monte a Firenze.

E…”dammi un bacino!” (cit. Caruso Pascoski, di padre polacco).

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