
Di fronte alle difficoltà legate alla crisi demografica e ai mercati globali, emerge chiaramente un dato interessante: l’imprenditoria degli immigrati in Italia continua a crescere e a rafforzarsi, diventando un elemento fondamentale per l’economia tricolore.
È quanto emerge dal Rapporto immigrazione e imprenditoria 2024 a cura di Idos, presentato giovedì 20 marzo a Roma, che analizza i dati di Infocamere sull’andamento delle imprese a gestione immigrata nel decennio 2013-2023. Nel decennio considerato, mentre il numero complessivo di imprese italiane è diminuito dell’1,7%, quelle guidate da persone nate all’estero hanno registrato una crescita del 32,7%, raggiungendo le 660mila unità e superando l’11% del totale.
Restano predominanti le imprese individuali (73%) ma il dato più significativo della maggiore strutturazione e competitività del tessuto imprenditoriale immigrato, è rappresentato dalla crescita esponenziale delle società di capitale, quasi triplicate in dieci anni (+160%).
Gli imprenditori immigrati, pur rimanendo ancorati ai settori tradizionali, commercio ed edilizia, stanno progressivamente investendo anche in alloggio e ristorazione (+57,6%) e servizi alla persona (+101,6%), attività professionali, scientifiche e tecniche (+56%), sanità e assistenza sociale (+77,6%).
Dal punto di vista geografico, la crescita è diffusa in tutto il Paese. Il Nord resta il polo principale (Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto), ma il Sud accelera, con Campania (+72,8%) e Puglia (+33,8%) in forte espansione. Roma e Milano si confermano capitali dell’imprenditoria immigrata, mentre Napoli e Caserta emergono come nuovi centri dinamici.
Anche il numero di imprese guidate da donne nate all’estero è aumentato del 37,8%, mentre il numero complessivo di quelle italiane è diminuito del 7,3%. “Un caso emblematico è quello delle imprenditrici ucraine – dichiarano dall’Idos – il cui numero di imprese è aumentato di oltre il 60% tra il 2013 e il 2023. Un dato che dimostra come anche le emergenze migratorie possano trasformarsi in opportunità imprenditoriali”.