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Omaggio al maestro Franco Battiato

Concerto a Baghdad nel 1992

Chi ha avuto la fortuna e il privilegio di poterlo ascoltare dal vivo, sa bene da quale esperienza “mistica e sensuale” si venga travolti ascoltando il suono della sua voce. Per gli altri, rimangono i suoi capolavori. Il maestro Franco Battiato se n’è andato un anno fa lasciando un vuoto artistico incolmabile. Unico, il solo aggettivo per definire un artista che come lui ha sperimentato, innovato e incantato.

Con la sua musica ha attraversato “lo spazio e la luce”, riuscendo ad essere universale e locale al tempo stesso. I testi delle sue canzoni, poesia pura che alimentano la mente e accarezzano il cuore. Melodie d’altri tempi ma anche moderne con influenze folk, elettroniche, mediorientali e classiche. Uomo complesso ma semplice. Il 18 maggio ricorderemo per sempre la scomparsa di Battiato, partito per un lungo viaggio lo stesso giorno di altri musicisti, come lui estremamente sensibili: Ian Curtis dei Joy Division e Chris Cornell già Soundgarden, poi Audioslave.

Impossibile elencare i suoi successi, troppi, o scegliere una canzone del cuore. Tutte così diverse, ma tutte facilmente riconoscibili. Dall’avanguardia, al pop, al rock, perle di emozioni, citazioni colte, metafisica, estetica e spiritualismo. Battiato ha rappresentato tutto questo e di più. Ha scritto e interpretato tra le più belle canzoni d’amore senza mai scadere nel bieco sentimentalismo.

Meravigliose le produzioni musicali in collaborazione con Giuni Russo, Alice, Milva, Carmen Consoli, Angelo Branduardi e CSI, solo per citarne alcuni.

È stato non solo musicista ma anche pittore, scrittore e regista. È difficile rassegnarsi alla sua scomparsa e in tanti hanno voluto ricordarlo ed omaggiarlo con libri, concerti in suo onore, documentari e serate evento. Peccato… “E gli orizzonti perduti non si scordano mai”.

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