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Puglia, un modello virtuoso

In base all’ultimo rapporto Svimez sull’economia del Mezzogiorno, la Puglia è la regione più dinamica nella ripresa post-Covid. Nel 2023, infatti, ha registrato una crescita del 6,1 per cento rispetto al 2019.

Grazie al contributo decisivo del Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr), strumento finanziario attraverso cui l’Unione europea sostiene la coesione economica e sociale degli Stati membri, bilanciando gli squilibri fra le regioni, la Puglia si trova in una fase congiunturale molto positiva. A questa si aggiunge la rinnovata centralità dovuta al G7, una sfida in cui la Regione si sta dimostrando all’altezza.

Fondamentali in tal senso sono stati gli investimenti, pari a 1,6 miliardi di euro dei 6 totali del Fesr, in turismo e cultura, che pesano per un quinto del Pil. Del resto l’efficacia delle misure intraprese è stata confermata dal superamento con due anni di anticipo del target di presenze, fissato a 16 milioni nel 2025.

Nel 2023, infatti, sono stati raggiunti 16,8 milioni di turisti giornalieri, 1,3 milioni in più rispetto al 2019, pari all’8,8 per cento, seconda variazione positiva più alta tra le regioni del Mezzogiorno dopo la Sicilia (11,1 per cento).

Se dal punto di vista stradale e tramviario le carenze sono ancora tante, sono stati soprattutto gli hub aeroportuali a sostenere il traffico turistico, favoriti anche dagli accordi con le compagnie low cost. La crescita, tuttavia, non è stata solo in termini quantitativi, ma anche qualitativi. Si tratta, infatti, di un turismo alto spendente, con una permanenza media di 3,7 notti, che si va sempre più destagionalizzando.

Vantando le acque più pulite d’Italia per il quarto anno consecutivo, il mare resta il principale prodotto turistico pugliese, ma l’offerta della regione è sempre più differenziata. Con 2.000 matrimoni esteri nel 2023, la Puglia è la stata la prima wedding destination italiana. Grande impulso, poi, deriva dall’enogastronomia e dall’artigianato artistico, ma anche dai cammini, dal cicloturismo, dagli eventi e dalle feste patronali, che permettono di vivere a pieno la tradizione della regione.

Ma la Puglia non è solo turismo. Stando ai dati Svimez, la regione rappresenta la seconda economia industriale del Sud, con un’impresa su tre attiva nelle catene di valore “strategiche” per la doppia transizione digitale e sostenibile. Con una produttività del 16 per cento superiore alla media regionale, queste impiegano il 47 per cento degli addetti e assorbono il 55 per cento del valore aggiunto fino all’85 per cento. Tra le principali specializzazioni della regione, invece, si registrano in agroalimentare, made in Italy (moda e arredamento), e nel settore ferroviario e dell’aerospazio.

Questi temi sono stati al centro della quarta edizione del workshop “Puglia, a way of life”, tenutasi il 27 giugno nella sala conferenze della Stampa Estera, a Palazzo Grazioli. Attrattiva, innovativa e sostenibile, la Puglia si afferma come brand riconoscibile a livello nazionale e internazionale: sostenuta da valori come qualità della vita, autenticità e identità. Un modello virtuoso di progresso economico e sociale che si consolida grazie alla valorizzazione delle attività culturali e alla gestione strategica del turismo.

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