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Agricoltura e ricambio generazionale: Agevolazioni finanziarie in agricoltura per start up e giovani imprenditori.

Sono entrati in vigore i nuovi criteri di accesso ai finanziamenti a tasso zero per il ricambio generazionale in agricoltura e sui requisiti per le nuove agevolazioni a progetti di sviluppo e di giovani imprenditori e start up in agricoltura. I finanziamenti previsti dal D.M. 18 gennaio 2016 si applicano e possono essere concessi a microimprese e piccole e medie esercitante esclusivamente l’attività agricola da almeno due anni alla data di presentazione della domanda di agevolazione e che presentino progetti per lo sviluppo o il consolidamento dell’azienda oggetto del subentro, attraverso iniziative nei settori della produzione e della trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli che siano in possesso dei seguenti requisiti:1) essere costituite da non più di sei mesi dalla data di presentazione della domanda di ammissione alle agevolazioni;2) esercitare esclusivamente l’attività agricola ai sensi dell’articolo 2135 del codice civile;3) essere amministrate e condotte da un giovane di età compresa tra i 18 ed i 40 anni non compiuti alla data di spedizione della domanda, in possesso della qualifica di imprenditore agricolo professionale o di coltivatore diretto come risultante dall’iscrizione nella gestione previdenziale agricola alla data di delibera di ammissione alle agevolazioni, ovvero, nel caso di società, essere composte, per oltre la metà numerica dei soci e delle quote di partecipazione, ed amministrate, da giovani imprenditori agricoli di età compresa tra i 18 e i 40 anni non compiuti alla data di spedizione della domanda in possesso della qualifica di imprenditore agricolo professionale o di coltivatore diretto come risultante dall’iscrizione nella gestione previdenziale agricola alla data di delibera di ammissione alle agevolazioni;4) essere già subentrate, anche a titolo successorio, da non più di sei mesi alla data di presentazione della domanda, nella conduzione dell’intera azienda agricola, ovvero subentrare entro 3 mesi dalla data della delibera di ammissione alle agevolazioni mediante un atto di cessione d’azienda;5) avere sede operativa nel territorio nazionale; b) microimprese e piccole e medie imprese che presentino progetti per lo sviluppo o il consolidamento di iniziative nei settori della produzione e della trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli, attive da almeno due anni alla data di presentazione della domanda di agevolazione, che siano in possesso dei seguenti requisiti di cui punti 2, 3 e 5 precedenti da almeno due anni. I progetti finanziabili devono perseguire almeno uno dei seguenti obiettivi: miglioramento del rendimento e della sostenibilità globale dell’azienda agricola, in particolare mediante una riduzione dei costi di produzione o miglioramento e riconversione della produzione; miglioramento dell’ambiente naturale, delle condizioni di igiene o del benessere degli animali, purché  non si tratti di investimento realizzato per conformarsi alle norme dell’Unione europea; realizzazione e miglioramento delle infrastrutture connesse allo sviluppo, all’adeguamento ed alla modernizzazione dell’agricoltura. I progetti devono essere avviati dopo la data di ammissione alle agevolazioni. Gli incentivi previsti dal decreto consistono in mutui agevolati a tasso zero, della durata compresa tra cinque e dieci anni, incluso il periodo di preammortamento. L’importo dei finanziamenti non può essere superiore al 75% delle spese ammissibili, che a loro volta non possono superare la soglia massima di 1,5 milioni di euro, IVA esclusa. Per le iniziative nel settore della produzione agricola primaria il mutuo agevolato ha una durata, comprensiva del periodo di preammortamento, non superiore a quindici anni. Il finanziamento agevolato deve essere assistito da garanzie per l’intero importo concesso, maggiorato del 20% per accessori e per il rimborso delle spese. Tali garanzie sono acquisibili mediante iscrizione di ipoteca di primo grado sui beni oggetto di finanziamento, o su altri beni del soggetto beneficiario o di terzi, oppure mediante fideiussione bancaria.  I progetti finanziabili non possono prevedere investimenti superiori a 1.500.000 euro, IVA esclusa.

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