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Grottammare (Ascoli), un mare di storia

Le notizie più antiche relative all’attuale abitato e alla denominazione di Grottammare risalgono ai primi anni del secolo XI, quando il castello è indicato con il nome di Grocte o Grupte e più tardi come Cripte o Grupte a mare; in documenti precedenti si legge, invece, il nome di Supportica o Subportica. Le due denominazioni non si riferiscono alla stessa località ma a due castelli confinanti, come è indicato in un documento del 1103: gli storici hanno identificato il castello di “Supportica” con l’area dell’attuale vecchio incasato e “Grotte” con la zona in cui si trovano i resti delle più antiche fortificazioni.

Stemma-Comunale-foto-D.-Cappelletti-1LO STEMMA

La diffusione dell’arancio a Grottammare e la sua presenza nel territorio grottammarese è tale da costituire una peculiarità della zona, testimoniata del resto dalla presenza di due piante di arancio nello stemma comunale: esse affiancano una torre circolare merlata che rappresenta la struttura fortificata e ricorda l’antico faro del porto cittadino.

LA STORIA

VIII e VI a.C. è documentata una necropoli picena a testimonianza dei primi stanziamenti,  storicamente accertabili, nella zona collinare a ridosso del litorale.

III sec. a.C. in epoca romana il territorio di Grottammare era compreso nell’ager cuprensis e numerose presenze della romanità sono documentate nell’area della chiesa di San Martino (XII sec.).

VIII-IX sec. d.C. i monaci farfensi si stanziano nel monastero di San Martino, l’antica Curtes Sancti Martini.

X-XI secolo d.C.  a questo periodo risalgono i primi documenti che citano il nome di Grottammare e che riguardano la costruzione della rocca, i cui resti sono ancora visibili sulla collina che domina il Vecchio Incasato.

1000 c.a Trasmondo di Teselgardo, garante dei beni del monastero di Farfa, dona al Vescovo fermano il complesso di S. Martino insieme al castello di Ischia (a destra del fiume Tesino nell’ambito del territorio comunale).

1193 l’imperatore Enrico VI conferma con diploma imperiale all’abate Gualtiero, rettore del cenobio di Offida, tutte le antiche possidenze, tra cui “Gruttam cum pertinentiis suis”.

1248 il Cardinal Ranieri, legato del Pontefice, concede a Fermo, come compenso per essere tornato sotto la soggezione della Santa Sede, alcuni castelli tra i quali Grottammare.

1259 definitiva fine dell’autonomia di Grottammare: il re Manfredi concede il castello di Grottammare “cum suo porto” al Comune di Fermo che lo tenne sempre in grande considerazione.

1299 per poter respingere le incursioni piratesche il porto fu ampliato e successivamente fu restaurata la cinta muraria del castello.

1360 il Cardinale Albornoz cede Grottammare a Antonia Benzoni moglie di Giovanni Visconti d’Oleggio.

XV secolo Grottammare è lodata nel dall’umanista Flavio Biondo per le bellezze paesaggistiche e naturalistiche.

1525 i pirati di Dulcigno riescono ad espugnare la città; in seguito a questo evento, Grottammare è completamente circondata di mura, fortificata nelle porte, rafforzata con un torrione detto “della battaglia”, posto in corrispondenza del sottostante porto.

XVII secolo Grottammare è una rinomata stazione climatica e termale, tanto che nobili personaggi, come il cardinale Decio Azzolino e il vescovo di Ripatransone Bartolomeo Bacher la eleggono come residenza privilegiata per trascorrere periodi di riposo e di villeggiatura.

1779 il papa Pio VI affida all’architetto Pietro Augustoni la progettazione di un ampliamento urbanistico occupando l’area collocata tra la collina e il mare.

1848-49 Garibaldi, che soggiorna a Grottammare, fa nuovi proseliti alla sua causa; pur essendo la città storicamente e tradizionalmente appartenente al territorio pontificio, contribuisce attivamente alla lotta per l’indipendenza delle popolazioni e per l’unità d’Italia.

1860 il paese insorge con gli altri centri vicini e contribuisce alla sconfitta dell’esercito pontificio. Pochi giorni dopo gli scontri di questo periodo (settembre 1860), Vittorio Emanuele II riceve a palazzo Laureati, la delegazione partenopea venuta a porgergli l’offerta formale del Regno delle Due Sicilie.

1868 Dall’11 luglio al 29 agosto il musicista ungherese Franz Liszt trascorre a Grottammare “le sei settimane” che, “resteranno per me uno dei migliori e più dolci ricordi della mia vita”, come scrive in una lettera, datata 7 settembre 1868, al suo padre spirituale, don Antonio Solfanelli.

XIX secolo lo sviluppo di Grottammare si colloca nella nuova area urbana pianificata dall’Augustoni e, tra la fine del secolo XIX e l’inizio del successivo, lungo l’area costiera, si assiste ad uno sviluppo urbanistico connesso all’incremento del turismo balneare, che rende Grottammare una rinomata località turistica.

Un Mare di natura Vecchio incasato foto B.SpurioIL GENIUS LOCI

L’ospitalità la cura minuziosa del suo patrimonio architettonico ed un modello di crescita che ha conciliato armoniosamente il progresso urbano e il rispetto coscienzioso della natura e del mare hanno consentito a Grottammare di ricevere importanti riconoscimenti, tra i quali spiccano la Bandiera Blu d’Europa e più recentemente, le Tre vele nella Guida Blu di Legambiente edita da Touring Club Italiano.

Infatti Grottammare si distingue tra le altre località della costa adriatica per la sua posizione privilegiata, immersa in una lussureggiante vegetazione, riparata ad ovest da dolci declivi e lambita ad est dal mare. La presenza di tutti questi elementi fa sì che essa possa godere durante tutto l’anno di un clima mite, tale da permettere lo sviluppo rigoglioso di varie specie vegetali, quali le numerose palme (Phoenix canariensis), originarie delle Isole Canarie e qui introdotte alla fine dell’Ottocento, unitamente alle piante di arancio, che qui trovano un clima particolarmente favorevole al loro sviluppo rigoglioso.

Il territorio comunale si articola in due nuclei urbani: uno a mare, situato in una zona pianeggiante lungo la costa, ed uno a monte, il Vecchio Incasato, che si sviluppa su un colle a 126 m. sul livello del mare.

Grottammare è sempre stata un’importante meta di vacanze e soggiorni per il clima mite e le bellezze paesaggistiche, ma l’attrattiva turistica è cresciuta nel corso del XIX secolo.

Il Comune ha attuato interventi di recupero in particolare nel Vecchio Incasato volti alla riqualificazione di tutti quegli spazi pubblici di maggiore interesse e bellezza così da assicurare la valorizzazione e la promozione di tutto il territorio comunale.

Difatti la salvaguardia di un patrimonio storico d’inestimabile valore, unitamente alla valorizzazione ed alla promozione delle sue peculiari bellezze paesaggistiche, hanno rappresentato la priorità nella messa in opera di interventi di recupero, al fine di garantire degli elevati standard di qualità, nell’offerta e nell’accoglienza turistica.

 

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IL PERSONAGGIO

Sisto V, al secolo Felice Peretti, fu papa dal 1585 al 1590. Proveniente da una famiglia di umilissime origini, dopo essere entrato giovanissimo in convento, riuscì in breve tempo a percorrere tutti i gradi della carriera ecclesiastica che da umile frate lo portarono al soglio pontificio.

Determinato nella lotta  contro il brigantaggio, lungimirante nella realizzazione di importanti interventi di riassetto urbanistico a Roma come la costruzione della Biblioteca Vaticana, la sistemazione di diversi obelischi nelle piazze più importanti, come quello in piazza San Pietro, la costruzione della cosiddetta “ala sistina” del palazzo del Quirinale, il completamento dei lavori nella basilica di San Pietro, Sisto V si distinguerà per particolari doti di tenacia e di determinazione che si evidenzieranno in particolare nell’opera di risanamento e moralizzazione dei costumi, di riforma religiosa e di riassetto amministrativo della chiesa e che gli varranno successivamente l’appellativo di “papa tosto”.

 

LA CURIOSITA’

Ogni qualvolta il primo luglio cade di domenica, si celebra la solenne ricorrenza della Sacra Giubilare in occasione della quale, a coloro che abbiano visitato l’abbazia di San Martino negli otto giorni immediatamente antecedenti e seguenti la festività, è concesso di lucrare l’indulgenza plenaria.

Accanto a questa peculiarità storico-religiosa Grottammare ne possiede un’altra di carattere geografico: essa infatti è attraversata da 43° parallelo.

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LO SCULTORE DEL VENTO

Sono un frammento che ha nostalgia delle nuvole, degli uccelli, degli alberi e di tutte le cose che esistono primordialmente pure nella realtà di ogni giorno. (Pericle Fazzini).

Pericle Fazzini, nato a Grottammare il 4 maggio 1913, è stato definito, dall’amico e sodale Giuseppe Ungaretti, “lo scultore del vento”. L’opera che più lo rappresenta e costituisce la summa e l’apice della sua attività artistica è la Resurrezione: la grande scultura per la Sala delle Udienze in Vaticano, iniziata nel 1970 e inaugurata il 28 settembre 1977.

Trasferitosi a Roma nel 1930 per studiare, prende in affitto uno studio in via Margutta, dove lavora per tutta la vita. Nel 1938 Fazzini partecipa alla Biennale di Venezia con alcuni dei suoi massimi capolavori, come il Ritratto di Ungaretti, Momenti di solitudine, Giovane che ascolta e Giovane che declama, che lo affermeranno in maniera definitiva.

Negli anni successivi la sua fama si rafforza ed egli espone in importanti mostre ottenendo grandi riconoscimenti. Tra il 1955 e il 1958 ottiene la cattedra di scultura all’Accademia di Firenze e all’Accademia di Belle Arti di Roma, dove insegna fino al 1980. Sempre a Roma si spegnerà nel 1987.

LUOGHI SISTINI, FAZZINIANI E PROFUMATI ARANCETI

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La settecentesca Chiesa di San Giovanni Battista si trova sulla piazza principale del Vecchio Incasato, Piazza Peretti, in cui spicca anche, sul lato destro, il Teatro dell’Arancio, risalente alla fine del Settecento e che ospita nella sua facciata la statua di Sisto V di Stefano Interlenghi.

Essendo Grottammare il paese natale di Sisto V, la chiesa di San Giovanni Battista ospita il Museo Sistino, nel quale sono esposti oggetti che testimoniano il felice rapporto tra il pontefice e la sua terra. Tra le più significative sono: il Calice di Sisto V e la Medaglia con effigie di Camilla Peretti. Nel Museo sono esposti anche due dipinti: un “San Sebastiano” e un “San Rocco”, opere di Vittore Crivelli (1440 – 1502).

 

Sul luogo dove il papa ebbe i natali il 13 dicembre 1521, Sisto V volle edificare la chiesa di S. Lucia. Progettata da Domenico Fontana, la chiesa è a pianta quadrata con croce greca inscritta e ospita ricchi altari, molte opere pittoriche e uno degli organi più preziosi della provincia di Ascoli Piceno, costruito nel 1752 da Francesco Fedeli della Rocchetta di Camerino.

Allo “scultore del vento”, Pericle Fazzini, è dedicato il Museo del Torrione le cui sale espositive sono ospitate nello scenario molto suggestivo del Torrione della Battaglia (sec. XVI).

Le sale espositive di questo museo rappresentano una tappa dell’itinerario fazziniano, che si snoda lungo un percorso ideale tra la spiaggia e il vecchio incasato e che segue le presenze sul territorio legate all’artista attraverso il Ragazzo con i gabbiani, la Metamorfosi, il Ritratto di Mario Rivosecchi e la Via Crucis (all’interno della chiesa di Sant’Agostino)

La costruzione della chiesa di Sant’Agostino oggi visibile risale al 1517, come è documentato anche dal mattone che riporta questa data inserito nella facciata, essa venne consacrata nel 1530. La chiesa presenta un abside merlata, come fortificata, e un campanile mozzato, così ridotto, secondo la tradizione locale, perché nel convento annesso alla chiesa fu ospitato il monaco agostiniano Martin Lutero, durante il suo viaggio verso Roma, prima del grande scisma. Tra le opere più rilevanti che si possono vedere all’interno si può ricordare un dipinto murale, oggi solo parzialmente visibile, raffigurante una Madonna della Misericordia: l’opera potrebbe essere un ex-voto per lo scampato pericolo in occasione dell’attacco dei pirati subito da Grottammare nel 1525.

Ad una delle fasi più antiche della storia di Grottammare sono legate le testimonianze documentarie offerte dalla chiesa di San Martino, tra le più antiche abbazie della provincia di Ascoli Piceno: venne fondata dai monaci benedettini dell’abbazia di Farfa probabilmente tra l’VIII e il IX secolo. La notizia più antica relativa alla chiesa, che rivela che a quel tempo esisteva già un complesso ben organizzato, è tratta dal Cronicon farfense e risale al X secolo.

Alcuni archeologi sostengono che l’abbazia di San Martino venne edificata sul luogo dove sorgeva il tempio della Dea Cupra. L’ipotesi è avallata dal fatto che l’area dove sorge la chiesa è molto importante dal punto di vista archeologico, per la porzione di muro in opus caementicium antistante la facciata principale, per il Bagno della Regina e per la presenza all’interno dell’edificio di un’epigrafe che ricorda il restauro del tempio della Dea Cupra decretato dall’imperatore Adriano nel 127 d.C.

La chiesa conserva molti reperti classici e medievali: originale è il frammento di piede di una statua colossale murato sopra il portale d’ingresso; all’interno sono stati utilizzati come acquasantiere due cippi di epoca medievale scolpiti a bassorilievo.

LA MEMORIA DEGLI UOMINI

 

Mare turchese al largo di Grottammare / Grottammare con le sue grotte/ echeggianti/ lungo l’Adriatico./ Eco di un canto di sirena/ che mi raggiunge ancora nel treno silenzioso/ ancora una volta le voci perdute chiamano/ dal fondo del mare. Lawrence Ferlinghetti, “Grottammare” (traduzione da “Terra poetica” a cura di Michele Rossi)

 

IL PRODOTTO DEL BORGO

Essendo paese di mare il prodotto più facilmente reperibile nella cucina grottammarese è il pesce: cicale, spigole, orate, san pietro, rane pescatrici. Cucinati in una molteplicità di modi: in guazzetto, all’acquapazza, in brodetto o ancora in gustosissime fritture di calamari, merluzzetti, “vesbane” e “zanchette”.

 

IL PIATTO DEL BORGO: il frustingo o “frestinghe” è un dolce natalizio, a base di frutta secca dal sapore originale e dal profumo particolare perché riunisce in se i sapori e i profumi di tanti ingredienti. L’impasto a base di farina di tritello, fichi secchi, uva passa, mandorle, noci, vino cotto è aromatizzato con l’aggiunta di cacao, caffè, rhum, buccia grattugiata di arancio e limone, canditi, e spezie come la cannella e la noce moscata. Ma la cucina locale offre anche una varietà considerevole di piatti a base di pesce: dalle olive di pesce al brodetto e anche a base di carne come il “timballo”, lasagne con ragù di carne, fino alle più tipiche olive di carne e cremini fritti.

 

ALTRI MOTIVI DI APPREZZAMENTO

Il territorio di Grottammare si dispiega dal mare al retroterra collinare offrendo una varietà di scorci imprevisti e vastissimi.

Dalle morbide linee mediane dei fiumi Aso, Tesino e Tronto, che delimitano da nord a sud  un territorio spesso inciso in calanchi fino al mare, il paesaggio e la natura si fondono in un unisono di città preziose di storia e d’arte, affacciate sul mare, accoccolate sulle colline di un retroterra bellissimo.

A ridosso di questi monti, si stagliano colline acute e franose fino alle zone pedemontane, territori del mattone, della pietra e del travertino, di cui sono costituiti i centri minori della vallata del Tronto e la stessa Ascoli antica, così che da ogni crinale, da ogni poggio è possibile godere dello spettacolo di panorami vastissimi. A meno di mezz’ora, infatti, sono facilmente raggiungibili città antiche di storia e di cultura come Ascoli Piceno e Fermo.

 

EVENTI

SACRA GIUBILARE Il Corteo Storico foto A.BioccaLA SACRA GIUBILARE

Suggestiva rievocazione storica che si celebra ogniqualvolta il primo di luglio cade di domenica, per ricordare l’ammaraggio di fortuna sulla costa grottammarese che nel 1177 papa Alessandro III, diretto a Venezia, fu costretto ad effettuare a causa di un temporale.

Con bolla papale fu concesso allora che, ogni qualvolta il primo luglio cadesse di domenica, a coloro che avessero visitato l’abbazia di San Martino, negli otto giorni immediatamente antecedenti e seguenti la festività, fosse concessa una solenne indulgenza. Ancora oggi la festività si ricorda con un solenne corteo storico in costume e con un ampio festival dedicato all’arte, alla musica e alla gastronomia medievale.

 

  • CABARET AMORE MIO Festival nazionale dell’umorismo

Rappresenta una delle più importanti manifestazioni nel campo della comicità nazionale ed internazionale e si svolge ogni anno, nella prima settimana di agosto, all’interno del Giardino Comunale. Nata per offrire una vetrina e un palcoscenico a nuovi comici emergenti, la manifestazione ha ospitato gli artisti più importanti della comicità nazionale come Enzo Iachetti, Serena Dandini, Neri Marcoré, Maurizio Crozza, Max Giusti e tanti altri. Info e prenotazioni: Ufficio cultura del Comune 0735.739224-238

  • LA FIERA DI SAN MARTINO

Questa fiera, che si tiene tuttora l’11 novembre, giorno dedicato a San Martino, era in origine una fiera popolare, legata all’economia della seconda metà del XVIII secolo e basata principalmente sullo scambio di materie prime e prodotti agricoli con manufatti semilavorati o prodotti finiti. Oggi la fiera ha perso il suo carattere prettamente rurale ed è soprattutto un momento di festa a cui partecipa un numero ragguardevole di espositori e migliaia di visitatori, molti dei quali provenienti anche dai paesi limitrofi.

·         IL PRESEPE VIVENTE

Ogni anno il 26 dicembre, il 1 e 6 gennaio nel Vecchio Incasato viene allestita la rievocazione della nascita del Bambino Gesù. Alla rappresentazione in costume del Sacro Evento partecipa tutto il paese che per l’occasione rievoca attraverso delle scene fedelmente ricostruite gli antichi mestieri e la vita domestica della passata tradizione, sullo sfondo del suggestivo scenario del borgo medievale.

  • SISTEMA TEATRALE

Il sistema Teatri di Grottammare offre al pubblico un’ampia scelta di spettacoli che sfruttano linguaggi e livelli teatrali differenti tra loro.

Nel Vecchio Incasato del Paese Alto il sistema Teatri di Grottammare interessa l’antico Teatro dell’Arancio.

Sulla marina della città, invece, un’ulteriore sede per l’organizzazione e la rappresentazione di spettacoli di varia natura è costituita dal Kursaal, struttura che ha una tradizione pluridecennale per quanto riguarda lo spettacolo dal vivo.

Il Sistema Teatri di Grottammare è infine completato dal nuovo teatro comunale: il Teatro delle Energie. La struttura, dotata di 400 posti si propone come spazio adatto per la rappresentazione di spettacoli complessi e strutturati.

 

MUSEI E GALLERIE D’ARTE

MICMuseo dell’Illustrazione Comica: ospita l’esposizione permanente dedicata a disegni e a fumetti comico-satirici, opere originali di alcuni tra i fumettisti e illustratori italiani più conosciuti ed apprezzati. Tel 0735-736483

Museo Torrione della Battaglia: esposizione permanente dedicata agli ori, argenti, bronzi, disegni, litografie e oggetti di valore documentario, realizzati dallo scultore nativo di Grottammare, Pericle Fazzini, autore della celebre Resurrezione della Sala Nervi in Vaticano.

Museo Sistino: conserva numerosi oggetti sacri provenienti dalle chiese di Grottammare, molti dei quali testimoniano il felice rapporto tra il pontefice, Sisto V e la sua terra.

 

DIVERTIMENTI

Un mare di pace Pista ciclo-pedonale foto B.SpurioLa realizzazione di una pista ciclo-pedonale ha unificato i due tratti del lungomare distinti dal fiume Tesino e ha creato un’area transitabile che permette il collegamento pedonale e ciclabile con le vicine Cupra Marittima e San Benedetto del Tronto, attraverso un percorso molto suggestivo che si snoda a ridosso del mare.

 

Pertanto sulla pista ciclabile (di circa 8 Km) e lungo lo splendido lungomare sono possibili delle passeggiate a piedi, in bici, su pattini, escursioni in barca, in canoa, possibilità di fare pescaturismo, nuoto nella piscina comunale o in mare.

 

 

 

A cura di Christian Battistoni

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