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Modulo reddito di cittadinanza: dove scaricarlo e come fare domanda

modulo reddito di cittadinanza

Il modulo per chiedere il reddito di cittadinanza adesso è realtà. Con l’approssimarsi del 6 marzo, la fatidica data a partire dalla quale sarà possibile inviare la domanda, l’Inps ha pubblicato sul suo portale il modulo da scaricare per accedere al reddito e alla pensione di cittadinanza. In realtà sono diversi i moduli a disposizione identificati con la sigla SR180, SR181 e SR182.

Tre le tre schede è la prima SR180 quella più importante visto che continente la domanda vera e propria. Gli altri SR181 e SR182 sono modelli integrativi (ad esempio per dichiarare eventuali redditi o lavori che non compaiono nell’Isee) o di correzione (per comunicare eventuali cambiamenti dovuti ad esempio ad un’eventuale assunzione o altre variazioni nel nucleo dei beneficiari).

IL MODULO DI DOMANDA (SR180)

Il modulo della domanda è composto da 9 pagine, dove le prime 4 sono di spiegazione e le rimanenti 5 di dati da compilare. Numerose le richieste: oltre al rispetto dei requisiti, chi fa domanda deve dichiarare di aver compreso tutti i passaggi necessari, i motivi di decadenza e le sanzioni in cui si incorre. Nel modulo si ricorda anche che “in caso di esaurimento delle risorse disponibili” l’entità del beneficio sarà “rimodulata”.

I file con i moduli si trovano al momento a fatica navigando sul sito dell’istituto di previdenza (cliccando su “prestazioni e servizi” e poi su “tutti i moduli”) e non sono stati ripresi dal sito ufficiale del governo per il reddito.

Nella pagina 9 del modulo SR180 il beneficiario prende atto (con una firma finale) quindi che:

  • Potranno esserci essere controlli sui dati dichiarati.
  • Verranno tenuti presenti i redditi percepiti e quindi la somma può cambiare se il richiedente trova un’occupazione.
  • La somma presente sulla card devono essere spesi tutti, pena un taglio del 20% nel mese successivo.
  • La non veridicità di quanto dichiarato comporta la revoca o decadenza dal reddito e anche il carcere.

Cosa ancor più importante che se i 6 miliardi stanziati per quest’anno dovessero non bastare, il sussidio sarà ridotto

Il “reddito di cittadinanza” potrà essere richiesto a partire dal 6 marzo in modalità cartacea dopo il quinto giorno di ciascun mese, presentandolo negli uffici postali (sarà l’operatore della posta a inserire il modulo nel portale del ministero del Lavoro), oppure ai Centri di Assistenza Fiscale (Caf), o ancora attraverso il sito predisposto dal governo a cui si accede esclusivamente tramite Spid.

 Prima di consegnare la domanda, occorre aver presentato la Dichiarazione Sostitutiva Unica (Dsu) per l’Isee presso l’Inps, tramite Caf o online, che attesta i dati del proprio nucleo familiare ma anche quelli relativi al reddito e alla situazione patrimoniale mobiliare o immobiliare.

I dati contenuti nella domanda del reddito di cittadinanza saranno comunicati all’Inps entro 10 giorni lavorativi dalla richiesta. L’Inps, entro i successivi 5 giorni, verificherà il possesso dei requisiti usando le proprie banche dati e quelle delle amministrazioni collegate. Infine, in caso di esito positivo, riconoscerà ufficialmente il beneficio comunicandolo via mail o sms e lo accrediterà su una Carta di pagamento elettronica che, attualmente, viene emessa da Poste Italiane.

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