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Mezzogiorno, si allarga la forbice con il Nord

Dopo la sostanziale tenuta del triennio 2015-2017, il divario del Mezzogiorno rispetto alle altre macro aree del Paese torna ad allargarsi e ciò si accentuerà nei prossimi anni. E’ quanto emerge dall’ultimo studio dell’Osservatorio Banche Impresa.

Secondo il report, la quota del valore aggiunto totale del
Sud Italia sul valore aggiunto nazionale nel corso
degli anni si è ridotta fino al 22,8 per cento nel 2018. Le proiezioni per il quinquennio 2019-2023 confermano la dinamica degli anni passati con il peso del Mezzogiorno destinato a ridursi
fino al 22,6 per cento nel 2023. L’esito è che mentre ci sono zone del Paese che hanno già raggiunto i livelli pre-crisi (ad esempio il Nordest), altre stanno per raggiungerlo (Nordovest e Centro), il nostro Mezzogiorno potrebbe recuperare quei livelli soltanto nel 2028-2030.

“La forbice con il resto del paese – fa notare l’Obi – soprattutto con il Nord Italia, dopo aver mostrato un contenimento tra il 2015 e il 2017, si riaffaccia a partire dal 2018 ed il recupero delle posizioni ante 2008 si sposta di conseguenza al periodo 2028 2030. Insomma – si legge nello studio – o investiamo o precipitiamo”.

(Gia.Cas.)

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