
L’Italia è nuovamente alle prese con un braccio di ferro con la Commissione europea. Oggetto del contendere è il debito eccessivo, che potrebbe condurre all’apertura di una procedura.
Per evitare che il percorso vada avanti, il nuovo negoziato dovrà offrire garanzie a Bruxelles e agli altri partner europei principalmente sul fatto che il rilevante debito finalmente comincerà a scendere.
Ma quali sono i futuri passaggi, dopo che la Commissione ha emesso il suo verdetto? La parola ora passa al Comitato economico e finanziario (Efc), che dovrà esprimersi entro 15 giorni – cioè entro il 20 giugno 2019 – sulle conclusioni di Bruxelles.
Dopo l’Efc, tutto tornerà in mano alla Commissione, che dovrà preparare un documento – la raccomandazione – che di fatto aprirà la procedura, indicando nel dettaglio il piano di rientro dalla deviazione, e la correzione da apportare immediatamente. Questo passaggio potrebbe avvenire nel corso di una delle riunioni del Collegio dei commissari, cioè il 26 giugno o il 3 luglio. L’Eurogruppo dell’8 luglio potrebbe approvarla definitivamente, condannando l’Italia ad un lungo periodo di conti sotto stretta osservanza.
UNSIC – Unione Nazionale Sindacale Imprenditori e Coltivatori
