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Superticket, addio dal 2020 alla tassa regionale sanitaria di 10euro

superticket

Superticket addio. Arriva lo stop in manovra della tassa regionale sanitaria di 10 euro che i pazienti pagano su ogni ricetta per prestazioni diagnostiche e specialistiche, e sarà effettiva a partire dalla seconda metà del 2020, precisamente dal 1 settembre.

Una misura questa voluta fortemente dal neo ministro della Salute Roberto Speranza: “Sono già in bilancio le risorse necessarie per coprire lo spazio temporale, dal 1° settembre al 31 dicembre, e ci saranno tutte le poste per coprire le annualità successive”.

Intanto nel Ddl Sanità 2020 che sarà collegato al decreto fiscale 2020, ci sarà anche il riordino dei ticket in base al principio di progressività.

In pratica secondo la prima bozza resa nota all’Ansa, il costo dei ticket sanitari per le prestazioni specialistiche, di diagnostica strumentale e di laboratorio, sarà stabilito in base al costo delle prestazioni e del reddito familiare equivalente, ovvero del reddito prodotto dal nucleo familiare.

SUPERTICKET: CHE COS’È

Il superticket sanitario regionale rappresenta quella tassa pari a 10 euro che i contribuenti devono pagare alle Regioni che lo hanno applicato, per effettuare visite specialistiche ed esami di laboratorio.

Introdotto nella manovra finanziaria del 2011 in piena spending review, per far fronte al taglio dei trasferimenti verso le amministrazioni locali, come ricorda il sito di Altroconsumo, il superticket sanitario ha portato nel 2012 a un calo del 17,2% delle prestazioni erogate dal sistema sanitario nazionale.

“Una parte di queste prestazioni è stata assorbita dal settore privato (che negli anni sta diventando sempre più competitivo), ma una parte invece corrisponde alla rinuncia dei cittadini. Le regioni, attingendo a propri fondi, lo hanno via via ridotto negli anni, ma è necessario un provvedimento nazionale che lo elimini completamente e per tutti, evitando così di accentuare le forti disparità regionali. La manovra finanziaria di quest’anno sembra essere la volta buona”.

SUPERTICKET, OGGI DOVE SI PAGA E COME?

Il superticket sanitario viene applicato con alcune distinzioni.

Ci sono regioni che hanno deciso di applicarlo pienamente, altre invece prevedono un importo variabile a seconda del reddito e altre ancora, come la Val d’Aosta, la Sardegna e la provincia di Trento e di Bolzano hanno deciso proprio di non applicarlo.

Vediamo nello specifico.

Le regioni che hanno applicato il superticket in misura piena (10 euro) sono:

  • Abruzzo
  • Calabria
  • Friuli Venezia Giulia
  • Lazio
  • Marche
  • Molise
  • Puglia
  • Sicilia
  • Liguria

Ad esempio in quest’ultima, la Liguria, come riporta sempre Altroconsumo l’applicazione diretta dei 10 euro sulla ricetta, ha comportato che prestazioni a costo contenuto, come gli esami di laboratorio di base o le radiografie, abbiano avuto improvvisamente aumenti del 30-40%, rendendo così il privato molto competitivo.

Le regioni che hanno applicato il superticket con un importo variabile in base al reddito sono:

  • Emilia Romagna
  • Veneto
  • Umbria
  • Toscana

In Toscana il superticket può arrivare a 30 euro per redditi superiori a 100 mila euro

Le regioni che hanno applicato il superticket con un importo che aumenta all’aumentare del valore della ricetta sono:

  • Campania
  • Lombardia
  • Piemonte

In Lombardia e Piemonte è proporzionale al valore della ricetta. Inizialmente poteva arrivare a un massimo di 30 euro: in questo modo ogni ricetta poteva arrivare a un costo massimo di 66 euro (36 euro di ticket più 30 euro di superticket), oggi però l’importo massimo è stato ridotto a 15 euro.

Le regioni che non hanno applicato il superticket neanche in misura minima sono:

  • Val d’Aosta
  • Sardegna 
  • provincia di Trento e di Bolzano

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