
“I virus non conoscono frontiere di nessuna natura e quindi c’è bisogno di un grande coordinamento di natura internazionale. Questa è stata la linea dell’Italia sin dall’inizio. Abbiamo avuto momenti di scambio continuo con le principali istituzioni sanitarie internazionali e la loro presenza qui oggi, il supporto ed il sostegno pieno che l’Oms e l’Ecdc stanno dando alla nostra azione in queste ore ci conforta e ci rende ancora più determinati a continuare nel lavoro che stiamo facendo”.
Questo l’intervento iniziale del ministro della Salute, Roberto Speranza, all’apertura della conferenza stampa tenutasi il 26 febbraio a Roma presso il ministero di lungotevere Ripa, al termine dell’incontro con il commissario Ue alla Salute, Stella Kyriakides, il direttore Europa Oms/Who (Organizzazione mondiale della sanità), Hans Kluge e il direttore Ecdc (Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie), Andrea Ammon.
Tema del vertice: Covid-19, il nuovo coronavirus che partito dalla Cina il 31 dicembre 2019, si è diffuso in altri 45 Paesi e ha fatto registrare ad oggi 82.014 casi confermati nel mondo, di questi 78.630 solo in Cina, convalidati clinicamente ed in laboratorio, con un totale di oltre 2.800 decessi di cui 2.747 solo nella Repubblica popolare cinese e 53 nelle restanti nazioni colpite dal virus.
Numeri allarmanti, o per lo meno lo sembrano, lo sono sempre quando si tratta di vite umane, ma il messaggio che i rappresentanti delle più importanti istituzioni sanitarie internazionali hanno voluto lanciare è stato chiaro: niente allarmismi, evitare la disinformazione e cooperare nello scambio d’informazioni.
“Non posso sottolineare abbastanza quanto sia importante lo scambio in tempo reale di informazioni e di coordinamento anche sulle misure che devono essere adottate per poter cercare di contenere la minaccia portata da questo virus – ha affermato il commissario Ue alla sanità Stella Kiriakidis – Questo è l’unico modo per avere un’azione efficace. Noi stiamo utilizzando tutti i normali canali informativi all’interno dell’Unione europea e stiamo dando linee guida a tutti i paesi membri dell’Unione europea e al loro personale sanitario. E’ molto importante sottolineare che nell’Unione europea siamo ancora in una fase di contenimento. Vista la velocità con cui si evolve la situazione, come abbiamo visto negli ultimi giorni, bisogna però essere pronti ad affrontare la situazione, perché abbiamo avuto un numero elevato di casi. Vorrei ringraziare i ministri dei paesi confinanti con l’Italia per aver deciso di mantenere le frontiere aperte, proprio per evitare che si arrivi a prendere delle misure inefficaci e sproporzionate. Subito dopo questo incontro produrremo un modello di informazioni che dovranno essere date ai viaggiatori che vanno o tornano dalle zone a rischio. Al momento non siamo a conoscenza di una terapia convalidata contro il Covid-19 però vorrei evidenziare che la Commissione europea ha già stanziato 10 milioni di euro per portare avanti la ricerca, poter trovare un trattamento e poter diagnosticare il virus. Lunedì annunceremo altri 90 milioni di euro da parte dell’Unione europea con la partnership delle società farmaceutiche per farmaci innovativi”.
Come più volte sottolineato all’interno del vertice romano dai relatori internazionali presenti, in questa fase l’attenzione si concentra sulla limitazione di ulteriori trasmissioni da uomo a uomo e gli esperti dell’Oms stanno fornendo supporto nelle aree di gestione clinica, prevenzione e controllo delle infezioni, sorveglianza e comunicazione dei rischi.
Il direttore dell’Oms Europa Hans Kluge ha dichiarato che “La finestra di tempo che abbiamo per evitare che l’epidemia diventi una pandemia è ancora aperta, ma si sta chiudendo. E’ quindi urgente fare il possibile per sfruttarla al massimo. Covid-19 è un nuovo virus che dobbiamo prendere molto sul serio. Questa missione in Italia è uno dei modi in cui l’Oms Europa sostiene i paesi della regione. Stiamo lavorando duramente con i nostri Stati membri per assicurarci che siano pronti per Covid-19, preparando l’arrivo dei casi e l’eventuale diffusione localizzata. È fondamentale che trattiamo i pazienti con dignità e compassione, mettiamo in atto misure per prevenire la trasmissione e tuteliamo gli operatori sanitari”.
Kluge si è soffermato sulla centralità del ruolo dell’informazione in questa emergenza: “La funzione dei giornalisti è cruciale. È molto importante dare informazioni precise e giuste. I giornalisti sono parte dello sforzo sanitario pubblico e come direttore dell’Oms chiedo loro di supportare lo sforzo che stiamo facendo per proteggere la salute dei cittadini. E’ importante ricordare che quattro pazienti su cinque presentano sintomi lievi e hanno una remissione completa. Inoltre il tasso di letalità è del 2 per cento circa, dell’1 per cento adesso in Cina e bisogna dire che si verifica soprattutto tra soggetti al di sopra dei 65 anni che hanno una situazione immunitaria compromessa e con altre patologie”. Kluge ha concluso il suo intervento consigliando di “usare informazioni che arrivano da fonti affidabili e di evitare di stigmatizzare le persone”.
La direttrice dell’Ecdc, Andrea Ammon ha evidenziato che “L’European Centre for Disease Prevention and lontrol ha monitorato molto da vicino lo sviluppo del coronavirus in Italia. Siamo assolutamente pronti a collaborare per fronteggiare questa epidemia. All’inizio della prossima settimana faremo una valutazione dei rischi. Non sappiamo se in Europa si verificherà uno scenario come quello accaduto in Cina, ma dobbiamo essere pronti”.
“Per evitare la diffusione del virus, che è piuttosto contagioso – ha aggiunto – i Paesi stanno preparando i loro piani, in caso di una pandemia. Ci sono comunque studi clinici in corso ed i risultati saranno pronti entro la primavera”. La Ammon ha poi concordato sull’importanza di un coordinamento, ritenuto “Assolutamente cruciale non solo tra i vari settori ma soprattutto tra Paese e Paese”, e su quella di “di raccogliere informazioni in maniera standardizzata. “Questo è un nuovo virus – ha dichiarato – e dobbiamo imparare il più possibile da quello che sta accadendo in Italia”.