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Inps, Osservatorio sul precariato: nel 2020 meno assunzioni nel settore privato

Pubblicato dall’Inps l’ultimo report sull’Osservatorio sul precariato con i dati di novembre 2020. Le assunzioni nel settore privato nei primi undici mesi del 2020 sono state 4.755.333. Rispetto allo stesso periodo del 2019 la contrazione è stata molto forte (-30 per cento) per effetto dell’emergenza legata alla pandemia da Covid-19, che ha determinato la caduta della produzione e dei consumi.

Tale contrazione, particolarmente negativa ad aprile (-83 per cento), risulta progressivamente attenuarsi in corrispondenza dell’allentamento delle misure restrittive, scendendo sotto il 20 per cento nei mesi estivi e fino a ottobre, mentre l’adozione delle nuove misure restrittive a novembre ha fatto registrare un aumento della contrazione (-26 per cento). Il calo ha riguardato tutte le tipologie contrattuali, ma in maniera più accentuata le assunzioni con contratti di lavoro a termine (intermittenti, somministrati, a tempo determinato).

La dinamica dei flussi

Le trasformazioni da tempo determinato nel periodo gennaio-novembre 2020 sono risultate 460.063, anch’esse in flessione rispetto allo stesso periodo del 2019 (-31 per cento; -29 per cento per il mese di novembre), quando il loro volume era risultato eccezionalmente elevato, anche per effetto dell’impatto delle modifiche normative dovute al decreto Dignità.

Le conferme di rapporti di apprendistato (stagionali e somministrati) giunti alla conclusione del periodo formativo risultano per il periodo gennaio-novembre 2020 ancora in crescita (+10 per cento sul corrispondente periodo del 2019).

Le cessazioni nel complesso sono state 5.051.029, in forte diminuzione rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (-20 per cento). Nel periodo marzo-novembre tale diminuzione è stata particolarmente accentuata per i contratti a tempo indeterminato (-29 per cento) e di apprendistato (-30 per cento) rispetto allo stesso periodo del 2019, per effetto anche dell’introduzione il 17 marzo (decreto Cura Italia) e la successiva riconferma (decreto Rilancio) del divieto di licenziamento per ragioni economiche, riconfermato poi dal decreto Agosto con qualche marginale attenuazione.

Nel periodo gennaio-dicembre 2020, 108.444 rapporti di lavoro (assunzioni e trasformazioni a tempo indeterminato) hanno usufruito dei benefici previsti dall’esonero triennale strutturale per le attivazioni di contratti a tempo indeterminato di giovani fino a 35 anni, valore in diminuzione rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. I rapporti così incentivati costituiscono il 5 per cento del totale dei rapporti a tempo indeterminato attivati.

Il lavoro occasionale

Il Covid-19 ha determinato anche la contrazione dei lavoratori impiegati con Contratti di Prestazione Occasionale (CPO): ad aprile essa risultava pari al -78 per cento e si è progressivamente attenuata fino al -34 per cento di novembre (11.642 lavoratori impegnati, contro 17.765 a novembre 2019). L’importo medio mensile lordo della remunerazione effettiva a novembre risulta pari a 255 euro, in crescita rispetto all’anno precedente.

I lavoratori pagati con i titoli del Libretto Famiglia (LF) a novembre 2020 sono stati 12.755, riportandosi sui livelli precedenti all’inizio della pandemia. Anche l’importo medio mensile lordo della remunerazione di questi lavoratori è tornato ai livelli precedenti la pandemia (178 euro a novembre 2020, contro 172 euro a novembre 2019), mentre nel periodo tra marzo e agosto oscillava tra i 500-600 euro.

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