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Covid, acquisti alimentari: si scelgono i prodotti gourmet

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Le famiglie italiane sempre più attente al cibo e scelgono i prodotti gourmet. A farla da padrone sono il pesce (+21%) e le bollicine (+55%): vini, spumanti, birra e in generale tutta la categoria degli apertivi. Tra i top sellers troviamo infatti vini e spumanti (+14,5%) trainati soprattutto dalle bollicine (+55%) di riflesso alla rinnovata voglia di festeggiare e i prodotti ittici freschi (+21%).  

Sono questi i dati resi noti dal panel Ismea-Nielsen, secondo il qual gli italiani in attesa della riapertura a pieno ritmo dei ristoranti gli italiani si sono organizzati con acquisti di prodotti che di solito si consumano prevalentemente fuori casa.

Secondo lo studio, la spesa di cibi e bevande, dopo aver chiuso l’anno scorso con un +7,4%, registra un ulteriore spunto di crescita di quasi il 3% sui primi tre mesi del 2020, attestandosi comunque di ben il 12% sopra un’annata normale come il 2019.

L’aumento del 2021 risente ancora del perdurare delle restrizioni alla socialità e delle limitazioni del canale Horeca. Un trend destinato ad affievolirsi con le progressive riaperture ma che – secondo l’Ismea – non si esaurirà del tutto, anche per effetto del diffuso ricorso allo home-working, che ha spostato tra le mura di casa parte dei consumi dell’extradomestico.

Il primo scorcio dell’anno si distingue per alcune tendenze opposte rispetto al quadro di inizio pandemia: per la prima volta a trainare la crescita sono i prodotti freschi sfusi rispetto ai confezionati (+3,7% contro un +2,5%) e, soprattutto, le bevande (+13%) rispetto ai generi alimentari (+1,7%).

Il contesto di maggior fiducia verso un’uscita sempre più vicina dalle restrizioni imposte dalla pandemia conferisce nuovo slancio ai prodotti che fungono “da compensazione alle privazioni.

Il comparto dei proteici di origine animale, dopo la ripartenza nel 2020, (+9,8% le carni, +8,3% i salumi, +14,5% le uova) mettono a segno un nuovo incremento nel 2021, seppur con minore slancio (+1,3% le carni e +4,2% i salumi) e con alcuni segmenti in ripiegamento.

Quello delle uova, che nel 2020 era stato il segmento più dinamico, apre il 2021 con un’attesa flessione (-4,3%) mantenendo comunque un divario positivo sui livelli di spesa del periodo pre-covid.

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