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Aceto Balsamico di Modena: record di produzione e svolta digitale

Una crescita dell’11 per cento a volume con oltre 100 milioni di litri certificati. Sono incoraggianti i numeri presentati all’assemblea dei Soci del Consorzio di Tutela dell’Aceto Balsamico di Modena relativi al 2021, a dimostrazione che nonostante la pandemia si possono raggiungere buoni risultati produttivi.

“È un momento storico – ha affermato Mariangela Grosoli, presidente del Consorzio di Tutela dell’Aceto Balsamico di Modena – perché mai fino ad oggi il nostro comparto era riuscito a superare la soglia dei 100 milioni di litri. Poi, che un tale record venga segnato nel mezzo di questa congiuntura globale caratterizzata da livelli di incertezza e complessità mai visti, ne enfatizza ancora di più il valore materiale e simbolico. Potremmo dire che in un momento in cui le relazioni internazionali si arrestano o rallentano e molti operatori sono costretti ad attendere e a rimanere a guardare, l’Aceto Balsamico di Modena mostra di avere capacità di saper reagire e di guardare al futuro con fiducia”.  

Seguendo i nuovi trend e le variate esigenze dei consumatori, il Consorzio ha avviato anche progetti innovativi, per stare al passo con i tempi in questo momento delicato di transizione. Da segnalare, la svolta digitale dell’attività di monitoraggio, vigilanza e repressione delle frodi e delle contraffazioni a livello globale.

“Quando abbiamo intuito che le modalità di svolgimento del lavoro di tutela e vigilanza classiche non erano più adeguate ai cambiamenti in corso ovviamente accelerati dalla pandemia – ha spiegato Federico Desimoni, direttore del Consorzio di Tutela dell’Aceto Balsamico di Modena – abbiamo deciso di cambiare paradigma. Dopo una prima fase di studio, siamo riusciti a realizzare e attivare nuovi strumenti che permettono di allargare la nostra attività di vigilanza e repressione delle frodi a tutto il mondo senza particolari costi e con tempistiche incredibilmente veloci. In questo modo abbiamo trasformato la crisi in una grande opportunità”.

Questi strumenti di vigilanza permettono non solo di monitorare globalmente il mondo digitale, ma anche di intervenire rimuovendo quelle offerte che violano i diritti di proprietà intellettuale del Consorzio. Inoltre, garantiscono la possibilità di verificare tutti i prodotti offerti in vendita e tra quelli i casi illegittimi di contraffazione, di evocazione o imitazione e conseguentemente di programmare azioni in loco degli agenti vigilatori del Consorzio.

Ma più delle parole sono i numeri a esprimere la potenzialità di questo nuovo modello organizzativo, infatti, solo negli ultimi mesi dell’anno sono state analizzate quasi 8.700 inserzioni afferenti all’Aceto Balsamico di Modena IGP su 43 piattaforme differenti. Tali offerte, pubblicate da 2.967 venditori, al momento dell’elaborazione dei dati generavano un totale di 169.251 vendite stimate per un fatturato complessivo di € 3.331.900,63.  

All’interno di queste, sono emerse 236 offerte ritenute illegittime in quanto in violazione dei diritti del Consorzio riferite a differenti 6 piattaforme e riconducibili a 81 venditori. Gli interventi sono stati immediati e a distanza di pochi giorni dalla rilevazione hanno ottenuto un esito positivo al 100 per cento in quanto in 234 casi è stata completamente rimossa l’inserzione, nei restanti 2 sono state operate le rettifiche necessarie a rimuovere le informazioni fraudolente.

A livello nazionale il monitoraggio ha coinvolto 8.800 punti vendita digitali riferiti a oltre 77 catena di GDO operanti in Italia e ha rilevato 179 inserzioni riferite a diciture, a etichette o a prodotti irregolari.  

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