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Snpa, presentata la fotografia dei mari italiani

Il 25 settembre, a Palermo, il Sistema nazionale per la protezione ambientale (Snpa) ha presentato la fotografia dei mari italiani, derivante delle sue attività di monitoraggio dell’ambiente marino.

Queste attività si inseriscono nell’ambito della normativa europea sulla Strategia marina, il cui obiettivo è quello di raggiungere un “buono stato ambientale” per tutte le acque marine degli Stati membri. In Italia la strategia viene applicata grazie al supporto di Snpa, costituita da Ispra e Arpa, e viene coordinata dal ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica.

Il convegno di Palermo è stata l’occasione per presentare i risultati di alcune di queste attività, a partire dal censimento di formazioni coralligene in otto regioni italiane e 160 siti oggetto di studio, dove l’Eunicella, la Pentapora e la Paramuricea sono le specie più diffuse tra quelle osservate. Inoltre, in nove regioni sono stati riscontrati “letti a rodoliti”, piccole alghe calcaree simili nella forma ai popcorn, rinvenute in 37 aree di monitoraggio.

Notizie meno incoraggianti invece per la Posidonia oceanica, fondamentale per la conservazione di molte specie acquatiche nonché per stabilizzazione dei fondali e nella difesa delle coste dai fenomeni erosivi. Dei 100 siti monitorati, infatti, il 25 per cento presenta una bassa densità di fasci al metro quadrato, solo un undici per cento di tipo “eccezionale” e il 63 per cento di tipo “normale”.

Per quanto concerne i rifiuti in mare, vi è stata una significativa riduzione, pari a quasi la metà dei rifiuti spiaggiati, presenti sugli arenili ogni 100 metri, passando dai 460 del 2015 a 273 nel 2021. Tuttavia resta ancora lontano l’obiettivo dell’Europa, che è fissato a 20. Per i rifiuti in acqua, nel periodo 2018-2022 è stata registra una densità costiera media di 105 oggetti per chilometro quadrato e una densità media offshore di tre oggetti. Di questi più dell’80 per cento è composto da polimeri artificiali, di cui circa il 20 per cento sono plastica monouso.

Ottimi risultati invece sono stati ottenuti in merito all’eutrofizzazione in mare, processo che innesca fenomeni di fioriture di alghe e riduzione di ossigeno per un eccesso di nutrienti che arrivano da terra. Grazie a misure come la diminuzione del fosforo nei detergenti, il miglioramento degli impianti di depurazione e la riduzione nell’uso dei fertilizzanti, il fenomeno ha subito una significativa riduzione.

“Quella che presentiamo è solo una piccola parte del lavoro che tutto il Sistema, in collaborazione con gli enti di Ricerca e le università italiane, sta portando avanti per fornire elementi utili ad una Strategia per il mare che sia efficace e coerente con gli obiettivi che ci derivano dagli obblighi europei e internazionali – ha dichiarato Maria Siclari Direttore generale dell’Ispra intervenuta al convegno – “Risponde anche alla necessità di comunicare il dato ambientale e rappresentare il lavoro di un Sistema che opera ormai da tempo in stretta sinergia e che è cresciuto, negli ultimi anni, acquisendo nuove professionalità e capacità tecniche”.

“La Sicilia ha un’estensione costiera di ben 1.637 Km e la salvaguardia dei mari è per noi un tema di primaria importanza – ha affermato Vincenzo Infantino, direttore generale di Arpa Sicilia. – “L’ambiente marino è un patrimonio prezioso che deve essere protetto, salvaguardato e ripristinato al fine ultimo di mantenere la biodiversità e preservare la vitalità dei mari. Siamo quindi lieti di aver ospitato questo evento in Sicilia, in collaborazione con l’Università di Palermo, ed aver fatto sintesi dei dati e dei risultati raggiunti, grazie all’impegno assunto da tutto Snpa, dal 2015, nelle attività di monitoraggio realizzate per proteggere e preservare gli ecosistemi marini”.

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